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La presenza straniera in Italia negli anni '90 - Istat

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tivamente contenuti (tra il 20 ed il 60%) nel periodo esam<strong>in</strong>ato, mentre hanno conosciuto aumentimolto più sensibili, superiori al 100%, i lavoratori domestici di Sri <strong>La</strong>nka, Marocco, Perù, ex Jugoslaviae Rep.Dom<strong>in</strong>icana. E' pure <strong>in</strong>teressante verificare che la composizione per sesso delle s<strong>in</strong>gole comunitàè piuttosto varia, con un'<strong>in</strong>cidenza assai elevata di donne per Capo Verde, Etiopia, Somalia eRep.Dom<strong>in</strong>icana (superiore al 90%) e via via decrescente per ex Jugoslavia, Perù, Filipp<strong>in</strong>e eMarocco, f<strong>in</strong>o alla percentuale di femm<strong>in</strong>e ben più ridotta per i gruppi di lavoratori domestici provenientida Maurizio (53,5%) e Sri <strong>La</strong>nka (34,4%).Prospetto 5.6 - Graduatoria delle prime 10 comunità straniere di lavoratori domestici. Anni 1991 e 1993PAESI DI 1991 PAESI DI 1993 Incr. %CITTADINANZA Val.ass. % F/MF CITTADINANZA Val.ass. % F/MF 93/911) Filipp<strong>in</strong>e 16.001 43,1 74,5 1) Filipp<strong>in</strong>e 19.131 32,5 74,5 19,62) Sri <strong>La</strong>nka 3.421 9,2 34,4 2) Sri <strong>La</strong>nka 6.932 11,8 34,4 102,63) Etiopia 1.892 5,1 93,1 3) Marocco 2.769 4,7 68,9 201,34) Somalia 1.619 4,4 92,3 4) Somalia 2.499 4,2 92,4 54,45) Maurizio 1.523 4,1 56,7 5) Maurizio 2.432 4,1 53,5 59,76) Capo Verde 1.471 4,0 94,2 6) Etiopia 2.322 3,9 93,7 22,77) Marocco 919 2,5 86,7 7) Perù 2.278 3,9 85,1 187,38) ex Jugoslavia 801 2,2 94,3 8) Capo Verde 1.920 3,3 94,2 30,59) Perù 793 2,1 89,3 9) ex Jugoslavia 1.751 3,0 88,9 118,610) El Salvador 665 1,8 92,2 10) Rep.Dom<strong>in</strong>icana 1.410 2,4 92,4 209,9Altri paesi 7.981 21,5 80,0 Altri Paesi 15.502 26,3 77,2 94,2Totale 37.086 100,0 75,1 Totale 58.946 100,0 72,8 58,9Inf<strong>in</strong>e, dall'analisi della distribuzione territoriale delle varie comunità di lavoratori domestici, risultache molte di esse tendono a concentrarsi <strong>in</strong> aree specifiche, segno evidente dell'esistenza di catenemigratorie strutturate che sicuramente sottendono al loro <strong>in</strong>serimento lavorativo. Si ritiene poi che ilruolo delle cosiddette filiere migratorie risulti particolarmente accresciuto per un'occupazione comequesta, <strong>in</strong> cui i datori di lavoro - le famiglie - sono particolarmente sensibili ad aspetti relativi alla qualitàdelle persone: sembra qu<strong>in</strong>di verosimile che essi tendano a favorire dei lavoratori appartenenti adei gruppi etnici già conosciuti, le cui caratteristiche quali lavoratori domestici siano già state sperimentate.Si è qu<strong>in</strong>di verificato che se per filipp<strong>in</strong>i, etiopi e peruviani le aree preferite siano rappresentate dalleprov<strong>in</strong>ce di Roma e Milano, per i somali, oltre a queste due zone, si registra una <strong>presenza</strong> significativaanche nell'area fiorent<strong>in</strong>a; <strong>in</strong>vece, i capoverdiani sono addensati nelle prov<strong>in</strong>ce di Roma e Napoli e,d'altra parte, i s<strong>in</strong>galesi, oltre che <strong>in</strong> queste due prov<strong>in</strong>ce, presentano significative concentrazionianche a Milano e, soprattutto, Palermo. Inf<strong>in</strong>e, se da una parte i lavoratori domestici provenienti dall'isoladi Maurizio si sono addensati <strong>in</strong> tre grandi città del Sud (Catania, Palermo e Bari) quelli provenientidalla ex Jugoslavia si sono distribuiti nelle prov<strong>in</strong>ce del Friuli-V.G. e del Veneto. Caratteristiche<strong>in</strong>sediative differenti presentano <strong>in</strong>vece i domestici marocch<strong>in</strong>i e domenicani, i quali sembrano esserediffusi <strong>in</strong> modo relativamente uniforme sul territorio nazionale.5.4.2. I dati di fonte M<strong>in</strong>istero del <strong>La</strong>voroSe f<strong>in</strong>ora sono' stati analizzati gli stock di lavoratori extracomunitari alle varie date di riferimento, lerilevazioni compiute dal M<strong>in</strong>istero del <strong>La</strong>voro consentono <strong>in</strong>vece di valutare i flussi <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso, vale adire le chiamate al lavoro a favore di cittad<strong>in</strong>i extracomunitari. Purtroppo, la mancanza di <strong>in</strong>formazionisui flussi <strong>in</strong> uscita (le cessazioni dei rapporti di lavoro) non consente di costruire una contabilità compietasull'andamento occupazionale dei cittad<strong>in</strong>i extracomunitari, mentre si analizzeranno più avanti le81

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