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La presenza straniera in Italia negli anni '90 - Istat

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Una forte concentrazione di lavoratori extracomunitari si registra <strong>in</strong>vece nella lavorazione delle pelli,<strong>in</strong> cui quasi 2.300 addetti (oltre il 45% degli stranieri impiegati nel settore) sono localizzati nella prov<strong>in</strong>ciadi Vicenza. Altri settori <strong>in</strong> cui si registrano quote relativamente elevate di lavoratori stranieri addensate.<strong>in</strong> un numero ridotto di prov<strong>in</strong>ce sono la chimica (33,6% degli extracomunitari addetti nel settorelocalizzati nelle prov<strong>in</strong>ce di Milano, Bergamo e Brescia), la lavorazione del legno (33,9% nelle prov<strong>in</strong>cedi Treviso, Ud<strong>in</strong>e e Vicenza), il tessile (34,2% nelle prov<strong>in</strong>ce di Firenze, Mantova e Como) e nella trasformazionedei m<strong>in</strong>erali non metalliferi (33,5% nelle prov<strong>in</strong>ce di Verona, Modena e Reggio Emilia).Significativamente diversa è <strong>in</strong>vece la distribuzione territoriale dei lavoratori exJracomunitari nel terziario,per i quali si registra una rilevanza leggermente <strong>in</strong>feriore, rispetto all'impiego di stranieri nell'<strong>in</strong>dustria,dell'area settentrionale del Paese e, qu<strong>in</strong>di, un certo riequilibrio a favore delle regioni delCentro e del Sud. In particolare, se risulta confermato anche <strong>in</strong> questo settore il ruolo prem<strong>in</strong>ente dellaLombardia (<strong>in</strong> questa regione è <strong>in</strong>fatti occupato oltre il 27% del complesso degli stranieri occupati neiservizi a f<strong>in</strong>e 1995), è <strong>in</strong>vece ridimensionato il peso di Emilia-Romagna (13,6% degli stranieri occupati<strong>in</strong> complesso nei servizi contro il 17,5% dell'<strong>in</strong>dustria) e, ancor di più, del Veneto (10,5% nei servizicontro il 22,2% dell'<strong>in</strong>dustria), a conferma della forte vocazione <strong>in</strong>dustriale di quest'area. Acquistano<strong>in</strong>vece rilievo regioni quali il <strong>La</strong>zio (10,9% nei servizi, 2% nell'<strong>in</strong>dustria) ed il Trent<strong>in</strong>o-Alto Adige (8,7%nei servizi, 3,2 % nell'<strong>in</strong>dustria), mentre gli extracomunitari occupati nel terziario nelle regioni delMezzogiorno rappresentano il 5,2% del totale, contro il 2,5% relativo agli addetti nell'<strong>in</strong>dustria.Peraltro, nella distribuzione territoriale dei lavoratori extracomunitari del terziario, <strong>in</strong>cide pesantementeil ruolo delle realtà metropolitane del Paese: <strong>in</strong>fatti la prov<strong>in</strong>cia di Milano assorbe da sola il 17%degli stranieri addetti <strong>in</strong> questo settore, seguita da Roma (10%) e poi, via via, Bologna (4,7%), Tor<strong>in</strong>o(3,7%) e Firenze (3,3%); unica eccezione è rappresentata da Bolzano (5,9%), prov<strong>in</strong>cia caratterizzatada un numero significativo di stranieri utilizzati <strong>negli</strong> esercizi pubblici.Presenta <strong>in</strong>vece caratteristiche alquanto differenti l'<strong>in</strong>serimento lavorativo degli stranieri <strong>in</strong> qualità dicollaboratori domestici, una tipologia occupazionale che, da sola, assorbe una parte assai consistentedella forza lavoro <strong>straniera</strong> presente nel nostro Paese. Come è stato già precisato <strong>in</strong> precedenza, èdiverso il sistema di rilevazione della forza lavoro <strong>straniera</strong> nei settori di <strong>in</strong>dustria e servizi da un lato elavoro domestico dall'altro, per cui non è possibile una comparazione <strong>in</strong> senso stretto tra i due aggregati,tuttavia appare comunque possibile eseguire un confronto di massima tra i vari ammontari. Così,se nel 1993 (periodo più recente per cui è possibile effettuare il confronto) risultavano occupati oltre 54mila cittad<strong>in</strong>i extracomunitari nell'<strong>in</strong>dustria e più di 34 mila nei servizi, circa 59 mila erano <strong>in</strong>vece i lavoratoristranieri addetti nel lavoro domestico, di cui quasi 57 mila extracomunitari (prosp. 5.4).Prospetto 5.4 - <strong>La</strong>voratori domestici per ripartizione geografica. Anni 1991 e 1993 (dati <strong>in</strong> complesso e con <strong>in</strong>cidenzadella componente <strong>straniera</strong>)LAVORATORI DOMESTICIDI CUI: STRANIERIRIPARTIZIONI Val.ass. % Val.ass. % (3)/(1 )(1 ) (2) (3) (4)1991Nord-Ovest 66.690 29,9 10.515 28,4 15,8Nord-Est 39.572 17,7 3.333 9,0 8,4Centro 66.327 29,8 16.749 45,2 25,3Sud 28.409 12,7 3.347 9,0 11,8Isole 21.948 9,8 3.142 8,5 14,3<strong>Italia</strong> 222.946 100,0 37.086 100,0 16,61993Nord-Ovest 67.040 27,6 15.578 26,4 23,2Nord-Est 40.456 16,6 6.661 11,3 16,5Centro 73.820 30,3 23.936 40,6 32,4Sud 34.353 14,1 6.067 10,3 17,7Isole 27.579 11,3 6.704 11,4 24,3<strong>Italia</strong> 243.248 100,0 58.946 100,0 24,279

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