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LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

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PIANTE ALIENE E TERRITORIO<br />

INTRODUzIONE E ASPETTI gENERALI<br />

Si contano ormai sulla punta delle <strong>di</strong>ta le aree del pianeta rimaste ancora immuni dai ben noti processi <strong>di</strong><br />

bioglobalizzazione che contrad<strong>di</strong>stinguono la nostra epoca storica. Si tratta <strong>di</strong> trends iniziati da quando<br />

Homo sapiens (ma forse, già prima <strong>di</strong> lui, H. erectus in Asia e H. neanderthalensis in Europa) uscì dal<br />

continente africano per espandersi, un po’ alla volta, su tutto il globo; però, mentre prima della scoperta<br />

dell’America appariva evidente solo nel contorno degli inse<strong>di</strong>amenti umani, dal periodo coloniale, ma<br />

soprattutto, in Occidente, dopo la rivoluzione industriale, il fenomeno si <strong>di</strong>ffuse con estrema rapi<strong>di</strong>tà<br />

fino ad assumere la portata mon<strong>di</strong>ale che conosciamo.<br />

Ancora oggi, per fortuna, esiste un’interfaccia tra il mondo alterato, dove le piante aliene la fanno da<br />

padrone, e il mondo naturale ancora integro, ma il grave problema è che mai come in questi ultimi<br />

100 anni si è assistito a una così marcata situazione <strong>di</strong> regresso, frammentazione e confinamento<br />

dell’ambiente naturale.<br />

Nel quadro del degrado storico, ogni territorio geografico si presenta oggi con un proprio epilogo <strong>di</strong><br />

vicende alle spalle, nel quale si mescolano in vario grado realtà antropogeniche e naturali. La lettura<br />

della situazione, che vede una correlazione positiva tra presenza aliena e degrado ambientale, non<br />

può prescindere da una conoscenza <strong>di</strong> base <strong>di</strong> quella naturalità che identifica ab origine il territorio,<br />

a <strong>di</strong>spetto delle sue trasformazioni. D’altra parte non si può pensare <strong>di</strong> interpretare correttamente<br />

l’alienazione vegetale <strong>di</strong> un territorio senza conoscerne i caratteri originari. Per tale motivo riteniamo<br />

utile spendere qualche parola sui concetti che stanno alla base della conoscenza geobotanica (o<br />

fitogeografica) territoriale, senza i quali il fenomeno alieno non può essere compreso in significato e<br />

portata.<br />

In tutto ciò, punto <strong>di</strong> riferimento fisso è il territorio, un tratto <strong>di</strong> superficie del pianeta, quale potrebbe<br />

essere -guarda caso- la Lombar<strong>di</strong>a, definito sì da confini amministrativi, ma soprattutto da una specifica<br />

combinazione <strong>di</strong> elementi fisici (posizione geografica, orografia, geo-litologia), da cui derivano<br />

specificità climatico-pedologiche in <strong>di</strong>retto rapporto con la vegetazione e con la <strong>di</strong>versità degli habitat.<br />

Prima della comparsa dell’uomo, il territorio è stato teatro dell’inse<strong>di</strong>amento naturale <strong>di</strong> specie vegetali,<br />

per massima parte (viste le <strong>di</strong>mensioni del territorio) pervenute da fuori (speciazione esocora) attraverso<br />

l’espansione dei loro popolamenti e in piccola parte nate nel territorio stesso (speciazione endocora),<br />

anche se non necessariamente rimaste al suo interno. Le poche specie che sono esclusive del territorio<br />

costituiscono l’endemismo e provengono da due origini fondamentalmente <strong>di</strong>verse: speciazione<br />

endocora senza espansione esterna (il caso più comune) oppure speciazione esocora, conquista del<br />

territorio e successiva scomparsa della specie all’esterno del medesimo, che ha quin<strong>di</strong> svolto la funzione<br />

<strong>di</strong> rifugio (endemismo relittuale). In ogni caso, esocorogene, endocorogene ed endemiche formano<br />

nel loro insieme il contingente originale della flora e per questo motivo si definiscono in<strong>di</strong>gene o<br />

autoctone. Per flora -occorre ricordarlo- si intende l’insieme delle piante che crescono spontanee nel<br />

territorio, con esclusione dunque <strong>di</strong> quelle presenti solo in coltura. È a seguito della comparsa dell’uomo<br />

che la flora, in misura significativamente variabile secondo la situazione ambientale, include oggi piante<br />

non in<strong>di</strong>gene, le quali non vi sarebbero senza un intervento umano <strong>di</strong>retto, deliberato o involontario; tali<br />

piante sono tecnicamente definite esotiche da parola latina o alloctone da parola greca, in linguaggio<br />

me<strong>di</strong>atico aliene (dall’inglese alien).<br />

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