LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano
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poligono<br />
filiforme<br />
Tipo biologico: Grhiz<br />
Descrizione: Erba perenne, rizomatosa, alta fino a 130 cm, eretta, simile a P. virginiana con la quale spesso convive. Foglie<br />
alterne con ocrea (guaina tubolare derivata dalla fusione delle stipole, tipica delle Polygonaceae) lunga 10-20 mm, bruna,<br />
ialina, troncata all’apice, fimbriata; lamina obovata, 5-17.5×2-10 cm, con apice ottuso brevemente acuminato, sessile o con<br />
picciolo lungo fino a 2 cm. Infiorescenze spiciformi, strettamente lineari, lunghe (5-)10-35 cm, terminali e ascellari, con fiori<br />
<strong>di</strong>stanziati; perianzio rosa o rossastro; stili persistenti nel frutto, induriti e ricurvi a uncino. Il frutto è un achenio biconvesso,<br />
marrone, lungo 3.5-4 mm.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: agosto-settembre.<br />
Area d’origine: Asia orientale.<br />
Habitat: Margini <strong>di</strong> sentieri boschivi, radure.<br />
Distribuzione nel territorio: Brianza (150-300 m s.l.m.). Como (INV), Monza e Brianza (INV).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia in periodo imprecisato, probabilmente nella prima metà del XX secolo;<br />
nell’erbario del Museo <strong>di</strong> Storia Naturale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> (MSNM) è conservato un campione <strong>di</strong> una pianta coltivata in Lombar<strong>di</strong>a<br />
risalente al 1935. Segnalata per la prima volta in Italia e in Lombar<strong>di</strong>a da Galasso & Brusa (2007), i primi campioni raccolti in<br />
natura sono del 2006, ma, data la sua abbondanza nelle stazioni segnalate, il suo arrivo risale sicuramente a numerosi anni<br />
prima.<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata, per floricoltura.<br />
Status: Invasiva.<br />
Dannosa: Sì.<br />
Impatto: Forma popolamenti monofitici o misti con la congenere P. virginiana, lunghi centinaia <strong>di</strong> metri ma soltanto nelle<br />
radure e ai margini dei sentieri boschivi.<br />
Note: Specie morfologicamente e filogeneticamente affine a P. virginiana, con la quale spesso convive (ma i loro areali primari sono completamente<br />
<strong>di</strong>stinti); tuttavia non sono mai stati osservati ibri<strong>di</strong>, forse anche a causa del leggero sfasamento del periodo <strong>di</strong> fioritura. Si <strong>di</strong>stingue da quest’ultima<br />
per le foglie obovate, ottuse all’apice e per i tepali rosa o rossastri.<br />
In commercio si trovano comunemente le cultivar ‘Painter’s Palette’ (variegata <strong>di</strong> crema, verde chiaro e rosso) e ‘Variegata’ (macchiata <strong>di</strong> crema).<br />
Bibliografia: Galasso, 2009; Galasso & Brusa, 2007<br />
Famiglia: Polygonaceae<br />
Nome scientifico: Persicaria filiformis (Thunb.) Nakai<br />
Nome volgare: poligono filiforme<br />
Basionimo: Polygonum filiforme Thunb.<br />
Sinonimi: Antenoron filiforme (Thunb.) Roberty & Vautier<br />
Polygonum virginianum (L.) Raf. var. filiforme (Thunb.) Nakai<br />
Sunania filiformis (Thunb.) Raf.<br />
Tovara filiformis (Thunb.) Nakai<br />
Tovara virginiana (L.) Raf. var. filiformis (Thunb.) Steward<br />
poligono<br />
della virginia<br />
Tipo biologico: Grhiz<br />
Descrizione: Erba perenne, rizomatosa, alta fino a 130 cm, eretta. Foglie alterne con ocrea (guaina tubolare derivata dalla<br />
fusione delle stipole, tipica delle Polygonaceae) lunga 10-20 mm, bruna, ialina, troncata all’apice, fimbriata; lamina ovata,<br />
5-17.5×2-10 cm, con apice acuto o acuminato, sessile o con picciolo lungo fino a 2 cm. Infiorescenze spiciformi, strettamente<br />
lineari, lunghe (5-)10-35 cm, terminali e ascellari, con fiori <strong>di</strong>stanziati; perianzio bianco o bianco-verdastro, raramente rosa; stili<br />
persistenti nel frutto, induriti e ricurvi a uncino. Il frutto è un achenio biconvesso, marrone, lungo 3.5-4 mm.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: luglio-agosto.<br />
Area d’origine: Nordamerica orientale.<br />
Habitat: Margini <strong>di</strong> sentieri boschivi, radure.<br />
Distribuzione nel territorio: Brianza (150-300 m s.l.m.). Como (INV), Lecco (INV), Monza e Brianza (INV).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia in periodo imprecisato, probabilmente nel XX secolo. Segnalata per la<br />
prima volta in Italia e in Lombar<strong>di</strong>a da Banfi & Galasso (2005); in seguito ne è stato precisato l’areale (Galasso et al., 2006d;<br />
Galasso & Brusa, 2007). I primi campioni raccolti risalgono al 1995.<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata, per floricoltura.<br />
Status: Invasiva.<br />
Dannosa: Sì.<br />
Impatto: Forma popolamenti monofitici o misti con la congenere P. filiformis, lunghi centinaia <strong>di</strong> metri ma soltanto nelle<br />
radure e ai margini dei sentieri boschivi.<br />
Note: Specie morfologicamente e filogeneticamente affine a P. filiformis, con la quale spesso convive (ma i loro areali primari sono completamente<br />
<strong>di</strong>stinti); tuttavia non sono mai stati osservati ibri<strong>di</strong>, forse anche a causa del leggero sfasamento del periodo <strong>di</strong> fioritura. Si <strong>di</strong>stingue da quest’ultima<br />
per le foglie ovate, acute all’apice e per i tepali verdastri o bianchi, raramente rosa.<br />
Bibliografia: Banfi & Galasso, 2005; Galasso, 2009; Galasso & Brusa, 2007; Galasso et al., 2006d<br />
Famiglia: Polygonaceae<br />
Nome scientifico: Persicaria virginiana (L.) Gaertn.<br />
Nome volgare: poligono della Virginia<br />
Basionimo: Polygonum virginianum L.<br />
Sinonimi: Antenoron virginianum (L.) Roberty & Vautier<br />
Tovara virginiana (Thunb.) Raf.<br />
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