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LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

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euForBia<br />

sdraiata<br />

Tipo biologico: Trept<br />

Descrizione: Pianta erbacea annuale con fusti prostrati e numerosissimi rami ascendenti o prostrati, glabri, lunghi fino a<br />

15 cm, contenenti un latice bianco. Foglie opposte, da oblunghe a oblanceolate, 4-6(-8.5)×2-3(-5) mm, asimmetriche alla<br />

base, seghettate <strong>di</strong>stalmente, glabre, con apice ottuso o arrotondato; presenza <strong>di</strong> stipole laciniate. Infiorescenza a ciazio: un<br />

ricettacolo a coppa provvisto sul margine <strong>di</strong> 4-5 ghiandole nettarifere sporgenti all’esterno me<strong>di</strong>ante un’appen<strong>di</strong>ce allargata,<br />

purpurea, con evidente funzione vessillare; fiori senza perianzio, uno femminile centrale costituito da un ovario supero,<br />

triloculare, con 3 stili, gli altri maschili, <strong>di</strong>sposti in una serie circolare attorno al primo, ridotti a 1 singolo stame ciascuno.<br />

Il frutto è una capsula a 3 loculi convessi e sporgenti (tricocca), 1.2-1.5×1.2-1.8 mm, glabra; un seme per loculo, ovoide,<br />

subquadrangolare, grigio-biancastro o bruno chiaro, finemente smerigliato, non solcato.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: luglio-ottobre.<br />

Area d’origine: Asia.<br />

Habitat: Incolti calpestati, marciapie<strong>di</strong>, selciati, massicciate ferroviarie.<br />

Distribuzione nel territorio: In tutto il territorio, planiziale e collinare. Bergamo (NAT), Brescia (NAT), Cremona (NAT), Lecco<br />

(NAT), Lo<strong>di</strong> (NAT), <strong>Milano</strong> (NAT), Mantova (NAT), Sondrio (NAT), Varese (NAT).<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, presente in Italia almeno dall’Ottocento; in Lombar<strong>di</strong>a naturalizzata almeno dal 1907 a<br />

Malgrate nel lecchese (Fiori & Paoletti, 1907) e già comune nel 1929 (Stucchi, 1929a).<br />

Modalità d’introduzione: Accidentale.<br />

Status: Naturalizzata.<br />

Dannosa: No.<br />

Impatto: Irrilevante.<br />

Azioni <strong>di</strong> contenimento: Non necessarie.<br />

Note: Pianta interamente glabra (incluse le capsule) come C. glyptosperma, dalla quale può essere facilmente <strong>di</strong>stinta per i semi finemente<br />

smerigliati e privi <strong>di</strong> solchi trasversali.<br />

Bibliografia: Benedí & Orell, 1992; Chiovenda, 1895; Fiori & Paoletti, 1907; Hügin, 1998, 1999; Stucchi, 1929a<br />

Famiglia: Euphorbiaceae<br />

Nome scientifico: Chamaesyce humifusa (Willd. ex<br />

Schlecht.) Prokh.<br />

Nome volgare: euforbia sdraiata<br />

Basionimo: Euphorbia humifusa Willd. ex Schlecht.<br />

Sinonimi: Anisophyllum humifusum (Willd. ex Schlecht.)<br />

Klotzsch & Garcke<br />

Tithymalus humifusus (Willd. ex Schlecht.) Bubani<br />

euForBia<br />

macchiata<br />

Tipo biologico: Trept<br />

Descrizione: Pianta erbacea annuale con fusto appressato al suolo, ramosissimo, pubescente, contenente un latice bianco;<br />

rami lunghi fino a 30 cm. Foglie opposte, da oblunghe a obovate, raramente falcate, 6-12×2-6 mm, asimmetriche alla base,<br />

seghettate <strong>di</strong>stalmente, pubescenti (maggiormente sulla pagina inferiore), generalmente con una macchia rossa al centro<br />

della faccia adassiale (pagina superiore), con apice ottuso, arrotondato o apiculato; presenza <strong>di</strong> stipole laciniate. Infiorescenza<br />

a ciazio: un ricettacolo a coppa provvisto sul margine <strong>di</strong> 4-5 ghiandole nettarifere sporgenti all’esterno me<strong>di</strong>ante un’appen<strong>di</strong>ce<br />

allargata, purpurea, con evidente funzione vessillare; fiori senza perianzio, uno femminile centrale costituito da un ovario<br />

supero, triloculare, con 3 stili, gli altri maschili, <strong>di</strong>sposti in una serie circolare attorno al primo, ridotti a 1 singolo stame ciascuno.<br />

Il frutto è una capsula a 3 loculi convessi e sporgenti (tricocca), 1.1-1.4×1.2-1.5 mm, regolarmente pelosa su tutta la superficie<br />

per peli appressati; un seme per loculo, ovoide, quadrangolare, grigio o bruno-rossastro, con 3-5 solchi trasversali.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: maggio-ottobre.<br />

Area d’origine: Nordamerica.<br />

Habitat: Incolti calpestati, marciapie<strong>di</strong>, selciati, massicciate ferroviarie, greti fluviali.<br />

Distribuzione nel territorio: In tutto il territorio, planiziale e collinare. Bergamo (INV), Brescia (INV), Como (INV), Cremona<br />

(INV), Lecco (INV), Lo<strong>di</strong> (INV), Monza e Brianza (INV), <strong>Milano</strong> (INV), Mantova (INV), Pavia (INV), Sondrio (INV), Varese (INV).<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nell’Ottocento in alcuni Orti botanici ed in seguito naturalizzatasi; in<br />

Lombar<strong>di</strong>a, abbondantissima nell’Orto Botanico <strong>di</strong> Pavia nel 1876 (Chiovenda, 1895) e naturalizzata almeno dal 1895 sul Lago<br />

<strong>di</strong> Como (Chiovenda, 1895 sub E. engelmannii).<br />

Modalità d’introduzione: Deliberata (Orti botanici).<br />

Status: Invasiva.<br />

Dannosa: Sì.<br />

Impatto: Nei greti fluviali compete con le specie autoctone deteriorando la bio<strong>di</strong>versità delle comunità vegetali caratteristiche<br />

<strong>di</strong> quell’habitat.<br />

Note: Pianta densamente pelosa come C. nutans e C. prostrata, dalle quali può essere facilmente <strong>di</strong>stinta per le capsule con peli appressati su tutta<br />

la superficie e i semi provvisti <strong>di</strong> 3-5 solchi trasversali. Le forme pubescenti dell’autoctona C. canescens (L.) Prokh. si <strong>di</strong>stinguono per la presenza <strong>di</strong><br />

peli patenti <strong>di</strong>stribuiti su tutta la superficie della capsula.<br />

La segnalazione <strong>di</strong> Euphorbia engelmannii per il Lago <strong>di</strong> Como (Chiovenda, 1895) in base a Thellung è erronea e da riferirsi a C. maculata (Fiori &<br />

Paoletti, 1907).<br />

Bibliografia: Benedí & Orell, 1992; Chiovenda, 1895; Fiori & Paoletti, 1907; Hügin, 1998, 1999<br />

Famiglia: Euphorbiaceae<br />

Nome scientifico: Chamaesyce maculata (L.) Small<br />

Nome volgare: euforbia macchiata<br />

Basionimo: Euphorbia maculata L.<br />

Sinonimi: Anisophyllum maculatum (L.) Haw.<br />

Chamaesyce engelmannii auct., non (Boiss.) Soják<br />

Euphorbia engelmannii auct., non Boiss.<br />

Tithymalus maculatus (L.) Moench<br />

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