LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano
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catalpa<br />
cinese<br />
Tipo biologico: Pscap<br />
Descrizione: Albero che può raggiungere 15 m d’altezza, con chioma espansa, largamente convessa nei vecchi esemplari.<br />
Foglie decidue, opposte, talvolta in parte verticillate; picciolo <strong>di</strong> 6-18 cm; lamina ampiamente ovata, <strong>di</strong> 25×25 cm, scabra, da<br />
sparsamente pubescente a glabra; margine intero o sinuoso, <strong>di</strong> norma con tre lobi; base cordata; apice acuminato. Fiori in<br />
larghe pannocchie terminali; peduncolo dell’infiorescenza sparsamente pubescente, lungo 12-28 cm; calice bilabiato, lungo<br />
6-8 mm; corolla campanulata, giallo pallido (colore <strong>di</strong> fondo), <strong>di</strong> 2.5×2 cm, bilabiata; labbro superiore con 2 lobi, l’inferiore<br />
trilobo; fauce punteggiata <strong>di</strong> porpora, con due strie giallo scuro; stami <strong>di</strong><strong>di</strong>nami, i due fertili inclusi nella corolla; stilo filiforme,<br />
stigma bilobato. Il frutto è una capsula lineare allungata (“sigaro”), <strong>di</strong> 20-30×0.5-0.7 cm, pendula, con semi ellissoidali, piatti,<br />
<strong>di</strong> 6-8×3 mm circa, contornati da un’ala scariosa, brunastra.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: maggio-giugno.<br />
Area d’origine: Asia orientale (Cina).<br />
Habitat: Greto sassoso, in boscaglia con Populus nigra e Salix purpurea.<br />
Distribuzione nel territorio: Sinora rinvenuta spontanea solamente in una stazione planiziale lungo il Fiume Ticino, a ca. 160<br />
m s.l.m. (Cascina Gaggio, Tornavento -VA-). Varese (NAT).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nel secolo XIX. Segnalata per la prima volta in Italia e in Lombar<strong>di</strong>a da<br />
Banfi et al. (2009).<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata, per ornamento.<br />
Status: Naturalizzata.<br />
Dannosa: No.<br />
Impatto: Nell’unica località <strong>di</strong> rinvenimento, la specie sembra un componente naturale della boscaglia ripariale <strong>di</strong><br />
colonizzazione del greto. La rinnovazione è abbondante, in particolare nei tratti scoperti del greto fluviale ciottoloso;<br />
l’accrescimento si mostra veloce e concorrenziale nei confronti delle essenze autoctone. Impatto e potenzialità invasiva<br />
dovranno quin<strong>di</strong> essere monitorati nell’imme<strong>di</strong>ato futuro.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Imme<strong>di</strong>ata rimozione del novelleto. Controllo ed eventuale era<strong>di</strong>cazione degli esemplari fruttificanti<br />
me<strong>di</strong>ante taglio alla base o cercinatura, da ripetersi sui polloni, eventualmente coa<strong>di</strong>uvato dall’uso locale <strong>di</strong> erbici<strong>di</strong> sistemici.<br />
Note: Altre due specie <strong>di</strong> Catalpa vengono ampiamente coltivate (spesso in cultivar <strong>di</strong>verse) dalla metà del XVIII secolo in parchi, giar<strong>di</strong>ni,<br />
alberature ecc. e non <strong>di</strong> rado sono state osservate casuali in natura; si tratta <strong>di</strong>:<br />
C. bignonioides Walter (catalpa comune, albero dei sigari), originaria degli USA sudorientali e caratterizzata da foglie puzzolenti, corolla lunga<br />
3-3.5 cm e capsula larga 9 mm o più;<br />
C. speciosa (Warder) Engelm. (= C. bignonioides Walter var. speciosa Warder, = C. bignonioides auct., non Walter; catalpa vistosa, albero dei sigari),<br />
originaria degli USA nordorientali e caratterizzata da foglie non puzzolenti, corolla lunga 4-5 cm e capsula larga 13-18 mm.<br />
Le due specie sono molto simili tra loro anche dal punto <strong>di</strong> vista molecolare e a volte sono state trattate come conspecifiche (Li, 2008);<br />
entrambe si <strong>di</strong>stinguono da C. ovata per la corolla più lunga (> 2.5 cm), dal colore <strong>di</strong> fondo bianco o roseo, e per la capsula più larga (> 7 mm).<br />
I popolamenti esotici casuali rinvenuti in Lombar<strong>di</strong>a e in Italia sono stati sempre confusi e attribuiti esclusivamente a C. bignonioides. In Lombar<strong>di</strong>a<br />
sono presenti entrambe (a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto riportato da Banfi et al., 2009), ma al momento non è possibile precisarne la <strong>di</strong>stribuzione. Dai pochi<br />
dati <strong>di</strong>sponibili sembra che C. speciosa sia la più <strong>di</strong>ffusa (almeno nelle province <strong>di</strong> Cremona, Lo<strong>di</strong> e <strong>Milano</strong>: Banfi & Galasso, osservazioni personali;<br />
Giordana, in verbis), mentre la vera C. bignonioides sarebbe presente almeno in provincia <strong>di</strong> Pavia (Ardenghi, in verbis 2009).<br />
Bibliografia: Banfi et al., 2009; Paclt, 1952<br />
Famiglia: Bignoniaceae<br />
Nome scientifico: Catalpa ovata G.Don<br />
Nome volgare: catalpa cinese, albero dei sigari cinese<br />
campanula<br />
serba<br />
Famiglia: Campanulaceae<br />
Nome scientifico: Campanula poscharskyana Degen<br />
Nome volgare: campanula serba<br />
Tipo biologico: Hscap<br />
Descrizione: Pianta erbacea perenne con pubescenza appressata; fusti numerosi, lunghi 15-20(-30) cm, lassi e spesso<br />
sdraiati. Foglie alterne, all’inizio densamente ispido-grigiatre, quin<strong>di</strong> glabrescenti, le basali picciolate, ovato-cordate, a margine<br />
doppiamente dentato, le cauline seghettate o intere, subsessili. Fiori lungamente peduncolati, riuniti in una pannocchia ampia<br />
e lassa; denti calicini 5, lanceolati, setoloso-cigliati, lunghi circa 4 volte il sottostante ovario; corolla largamente imbutiforme,<br />
violetta con fauce più o meno sbiancata, larga 20-25 mm; stami 5; ovario infero; stilo trifido. Il frutto è una capsula poricida<br />
contenente numerosi, minuti semi.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: luglio-agosto.<br />
Area d’origine: Europa sudorientale (ex-Jugoslavia occidentale).<br />
Habitat: Muri (in patria basi <strong>di</strong> rupi e pareti rocciose).<br />
Distribuzione nel territorio: Comasco (Lezzeno) e lecchese (Cernusco Lombardone). Como (NAT), Lecco (NAT).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, immessa recentemente sul mercato floricolo. Segnalata qui per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a<br />
e in Italia (osservata da Graziano Cattaneo nel 2008 e da Silviana Mauri nel 2009).<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata (floricoltura).<br />
Status: Naturalizzata.<br />
Dannosa: No.<br />
Impatto: Estetico-paesaggistico locale.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Eventuale era<strong>di</strong>cazione.<br />
Note: Diverse campanule <strong>di</strong> questo gruppo sono vendute nei garden center, la più in voga delle quali, dopo la specie in questione, è C.<br />
portenschlagiana Schult. (campanula dalmata). Quest’ultima, che proviene dalla medesima area geografica, si <strong>di</strong>stingue facilmente per la corolla<br />
campanulata, non svasata, e per i margini fogliari sinuato-crenati anziché dentati o seghettati. Finora è stata osservata casuale a Pavia e Maresso<br />
(Missaglia, LC), ma non sembra essere stata capace <strong>di</strong> affermarsi fuori coltura; segnalata qui per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a e in Italia (osservata<br />
da Nicola Ardenghi e Silviana Mauri nel 2009).<br />
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