LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano
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Oggi la comparsa e l’affermazione <strong>di</strong> nuove aliene è un fatto sempre più frequente in or<strong>di</strong>ne ai<br />
movimenti umani; molte <strong>di</strong> esse vengono deliberatamente introdotte, ma una gran parte, opportuniste<br />
e clandestine, agisce inattesa e incontrollata. I guai <strong>di</strong> queste comparse sono molteplici, spesso<br />
<strong>di</strong> pesante rilevanza economica e sanitaria; in altri casi non si registrano effetti negativi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong><br />
una presenza vegetale aliena, ma bisogna ricordare che essa è un sintomo <strong>di</strong> malattia del territorio,<br />
privato delle sue <strong>di</strong>fese naturali. In ogni area geografica conoscere le specie aliene e <strong>di</strong>stinguerle dalla<br />
base autoctona della sua flora è preliminare sia al monitoraggio della bio<strong>di</strong>versità sia a qualunque<br />
pianificazione ecosostenibile d’uso del suolo e <strong>di</strong> governo del territorio.<br />
La Lombar<strong>di</strong>a, sul terreno nazionale, detiene il primato <strong>di</strong> alienazione floristica con 619 specie esotiche,<br />
tra invasive, naturalizzate e casuali. La loro <strong>di</strong>ffusione, oggi, non è tanto conseguenza <strong>di</strong> storiche<br />
“ineluttabilità”, ma dell’assenza <strong>di</strong> una coscienza in<strong>di</strong>viduale e sociale del problema. Come si è verificato<br />
per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti, se chi vende piante e chi le compra acquistasse coscienza del<br />
fatto che esistono precisi doveri verso l’ambiente e che, per esempio, la vite del Canada, (Parthenocissus<br />
quinquefolia), portata in giro dagli uccelli, produce danni irreversibili a quanto sopravvive dei boschi<br />
<strong>di</strong> pianura, si farebbe un fondamentale salto <strong>di</strong> qualità non soltanto nel rapporto uomo-ambiente,<br />
ma anche nell’evoluzione culturale della nostra specie. Questa in<strong>di</strong>spensabile metànoia si presenta,<br />
se mai dovrà auspicabilmente innescarsi, come un processo a lunga scadenza, a fronte del quale oggi<br />
possiamo solo avviare i primi passi. Come? Da parte nostra, promuovendo un approccio <strong>di</strong>retto alla<br />
conoscenza delle piante aliene; devi conoscere il nemico per poterlo “apprezzare” e combattere. Tale<br />
è l’intento della presente pubblicazione, che ci auguriamo possa contribuire a creare quella coscienza<br />
collettiva <strong>di</strong> cui c’è urgente bisogno.<br />
Enrico Banfi<br />
Gabriele Galasso