03.12.2012 Views

LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

amaranto<br />

dei campi<br />

Tipo biologico: Tscap<br />

Descrizione: Pianta erbacea annuale alta, 30-200(-250) cm, con fusto eretto, verde o raramente rosso-porpora, semplice o<br />

ramoso, glabro o subglabro, a volte in alto leggermente pubescente da giovane. Foglie ovate, ovato-rombiche o lanceolate,<br />

(2-)4-15×(1-)2-6 cm, all’apice acute od ottuse, mucronate, con margine intero; picciolo lungo la metà della lamina o quanto<br />

essa. Pianta monoica con fiori unisessuali <strong>di</strong>sposti in infiorescenze terminali ai rami e ascellari, ver<strong>di</strong>, a volte con sfumature<br />

argentee o porporine, generalmente lasse e con rami <strong>di</strong>varicati e flessuosi. Fiori femminili con brattee da lanceolato-lineari a<br />

subulate, lunghe 1.2-2 volte il perianzio, 2.5-4(-6) mm, spinescenti all’apice; tepali 5, tra loro subeguali o <strong>di</strong>seguali, lanceolati<br />

o lanceolato-lineari, lunghi 1.5-3 mm, acuti o acuminati all’apice, gradualmente ristretti in una punta aristata. Frutto a capsula<br />

deiscente (pissi<strong>di</strong>o), obovato od ovato-allungato, 1.5-2.5 mm, più breve dei tepali, liscio alla base e verrucoso o rugoso<br />

nell’opercolo.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: luglio-settembre.<br />

Area d’origine: Nordamerica orientale, Mesoamerica.<br />

Habitat: Ruderi, incolti, greti fluviali e infestante le colture.<br />

Distribuzione nel territorio: Diffusa in tutto il territorio. Bergamo (INV), Brescia (INV), Como (NAT), Cremona (INV), Lecco<br />

(INV), Lo<strong>di</strong> (INV), Monza e Brianza (NAT), <strong>Milano</strong> (INV), Mantova (NAT), Pavia (NAT), Sondrio (NAT), Varese (NAT).<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, giunta in Italia in periodo imprecisabile, a causa della confusione con le specie simili.<br />

Modalità d’introduzione: Accidentale.<br />

Status: Invasiva.<br />

Dannosa: Sì.<br />

Impatto: Minaccia la bio<strong>di</strong>versità delle comunità in cui si stabilisce; inoltre è una temibile infestante delle colture estive.<br />

Azioni <strong>di</strong> contenimento: Diserbo nei coltivi.<br />

Note: Il gruppo <strong>di</strong> Amaranthus hybridus comprende <strong>di</strong>verse specie spontanee molto simili tra loro, dalle quali sono derivate <strong>di</strong>verse entità coltivate per<br />

la granella o come ornamentali. Oltre ad A. retroflexus, le entità spontanee sono A. hybridus, A. powellii (incl. A. bouchonii) e A. quitensis Kunth (assente<br />

in Italia), mentre quelle domesticate (tutte con brattee brevi) sono A. caudatus, A. cruentus e A. hypochondriacus, i cui rapporti filogenetici sono stati<br />

messi in luce da Xu & Sun (2001). Le segnalazioni relative alle specie cultigene sono in genere da riferirsi esclusivamente ad avventiziati effimeri,<br />

se non (in particolare per A. cruentus) a errori <strong>di</strong> determinazione (Costea et al., 2001; Mosyakin & Robertson, 2003) e/o <strong>di</strong> applicazione dei nomi. In<br />

particolare si ricorda che all’interno <strong>di</strong> A. hybridus vi è una variabilità continua, priva <strong>di</strong> valore sistematico, tra forme con brattee lunghe il doppio dei<br />

tepali e infiorescenze dense e ramificate (A. hybridus s.s.) e altre con brattee lunghe 1-1.5 volte i tepali e infiorescenze più lasse e meno ramificate<br />

(chiamate A patulus); al contrario, il vero A. cruentus è caratterizzato da un’infiorescenza molto densa e riccamente ramificata, spesso vivacemente<br />

colorata, da brattee strettamente spatolate, lunghe 2-3 mm, cioè quanto il perianzio o poco più, e da semi generalmente chiari (scuri in A. hybridus).<br />

Per la determinazione delle specie è utile la chiave della flora del Nordamerica (Mosyakin & Robertson, 2003).<br />

Bibliografia: Costea et al., 2001; Costea & Tar<strong>di</strong>f, 2003; Mosyakin & Robertson, 2003; Xu & Sun, 2001<br />

Famiglia: Amaranthaceae<br />

Nome scientifico: Amaranthus hybridus L.<br />

Nome volgare: amaranto dei campi<br />

Sinonimo: Amaranthus chlorostachys Willd.<br />

Amaranthus cruentus auct., non L.<br />

Amaranthus patulus Bertol.<br />

amaranto<br />

<strong>di</strong> powell<br />

Famiglia: Amaranthaceae<br />

Nome scientifico: Amaranthus powellii S.Watson<br />

Nome volgare: amaranto <strong>di</strong> Powell<br />

Sinonimo: Amaranthus bouchonii Thell.<br />

Amaranthus chlorostachys auct., non Willd.<br />

Amarantus chlorostachys Willd. var. powellii (S.Watson) Priszter<br />

Amaranthus hybridus auct., non L.<br />

Amaranthus hypochondriacus auct., non L.<br />

Amarantus hybridus L. subsp. bouchonii (Thell.) O.Bolòs & Vigo<br />

Amarantus hybridus L. subsp. powellii (S.Watson) Karlsson<br />

Amarantus hybridus L. var. bouchonii (Thell.) Lambinon<br />

Amarantus hypochondriacus L. var. powellii (S.Watson) Pedersen<br />

Amarantus powellii S.Watson subsp. bouchonii (Thell.) Costea & Carretero<br />

Amarantus retroflexus L. var. powellii (S.Watson) B.Boivin<br />

Tipo biologico: Tscap<br />

Descrizione: Pianta erbacea annuale, alta 30-150(-200) cm, con fusto eretto, verde o raramente rosso-porpora, quasi<br />

semplice o ramoso, soprattutto in alto, da glabro a moderatamente pubescente verso l’apice, glabrescente a maturità. Foglie<br />

ovato-rombiche o largamente lanceolate, 4-8×2-3 cm, occasionalmente maggiori in piante robuste, all’apice cuneate, ottuse<br />

o subsmarginate, mucronate, con margine intero; picciolo generalmente lungo quanto la lamina o maggiore. Pianta monoica<br />

con fiori unisessuali <strong>di</strong>sposti in infiorescenze terminali ai rami (prevalentemente) e ascellari, ver<strong>di</strong> o verde-argento, a volte con<br />

sfumature rossastre, generalmente dense e con rami eretti e rigi<strong>di</strong>. Fiori femminili con brattee da lanceolato a subulato-lineari,<br />

lunghe 2-3(-4) volte il perianzio, 4.5-6(-8) mm, rigide; tepali 3-5, tra loro <strong>di</strong>seguali, gli esterni strettamente ovato-ellittici o<br />

ellittici, lunghi 1.5-3.5 mm, aristati. Il frutto è un pissi<strong>di</strong>o a deiscenza ritardata (A. powellii s.s.) o un otricello indeiscente (nelle<br />

forme chiamate A. bouchonii), subgloboso od ovato-compresso, 2-3 mm, eguagliante i tepali o più breve, liscio o leggermente<br />

verrucoso o rugoso nell’opercolo.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura: giugno-ottobre.<br />

Area d’origine: Nordamerica sudoccidentale e limitrofo Messico.<br />

Habitat: Ruderi, macerie, greti fluviali e infestante le colture.<br />

Distribuzione nel territorio: Diffusa in tutto il territorio. Bergamo (INV), Brescia (INV), Como (INV), Cremona (INV), Lecco<br />

(NAT), Lo<strong>di</strong> (NAT), Monza e Brianza (NAT), <strong>Milano</strong> (INV), Mantova (NAT), Pavia (INV), Varese (INV).<br />

Periodo d’introduzione: Neofita, osservata per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a nel 1979 nel pavese da Soldano (1980a).<br />

Modalità d’introduzione: Accidentale.<br />

Status: Invasiva.<br />

Dannosa: Sì.<br />

Impatto: Minaccia la bio<strong>di</strong>versità delle comunità in cui si stabilisce; inoltre è una temibile infestante delle colture estive.<br />

Azioni <strong>di</strong> contenimento: Diserbo nei coltivi.<br />

Note: Le popolazioni attribuite al taxon A. bouchonii sarebbero il semplice risultato <strong>di</strong> una mutazione monoallelica (pissi<strong>di</strong>ootricello)<br />

<strong>di</strong> A. powellii, per altro priva <strong>di</strong> valore sistematico (cfr. Carretero, 1990; Wilkin, 1992; Aellen & Akeroyd, 1993; Mosyakin & Robertson, 2003).<br />

Si veda inoltre la nota ad A. hybridus.<br />

Bibliografia: Aellen & Akeroyd, 1993; Aeschimann et al., 2004; Bonali, 2000; Bonali et al., 2006a; Carretero, 1990; Costea et al., 2001; Costea & Tar<strong>di</strong>f,<br />

2003; Giordana, 1995; Mosyakin & Robertson, 2003; Soldano, 1980a; Wilkin, 1992; Zanotti, 1990<br />

188 189

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!