LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano
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lupino<br />
americano<br />
Famiglia: Fabaceae<br />
Nome scientifico: Lupinus polyphyllus Lindl.<br />
Nome volgare: lupino americano, lupino da giar<strong>di</strong>no<br />
Tipo biologico: Hscap<br />
Descrizione: Pianta erbacea perenne alta sino a 1.5 m. Foglie alterne, palmatopartite; segmenti fogliari in numero <strong>di</strong> 9-17,<br />
4-15×1-3 cm, lanceolati, con <strong>di</strong>ffusa pelosità appressata sulla pagina inferiore ed apice acuto. Fiori riuniti in densi racemi<br />
cilindrici, terminali, lunghi 15-50 cm; calice bilabiato a 5 denti; corolla papilionacea lunga 12-16 mm, <strong>di</strong> colore blu, raramente<br />
porpora, rosa o bianca. Frutto costituito da un legume <strong>di</strong> 2.5-6×0.7-1 cm, con pelosità appressata; semi ovoi<strong>di</strong>.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: giugno-settembre.<br />
Area d’origine: Nordamerica occidentale.<br />
Habitat: Radure in boschi <strong>di</strong> latifoglie.<br />
Distribuzione nel territorio: Val Camonica. Brescia (NAT).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nel XIX secolo; segnalata per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a da Conti et al.<br />
(2007) in base a osservazioni <strong>di</strong> Silvio Frattini del 2006.<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata (floricoltura).<br />
Status: Naturalizzata.<br />
Dannosa: No.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Si suggerisce il monitoraggio.<br />
Bibliografia: Conti et al., 2007<br />
pueraria<br />
Famiglia: Fabaceae<br />
Nome scientifico: Pueraria lobata (Willd.) Ohwi<br />
Nome volgare: pueraria, kudzu<br />
Basionimo: Dolichos lobatus Willd.<br />
Sinonimi: Dolichos hirsutus Thunb.<br />
Pachyrhizus thunbergianus Siebold & Zucc.<br />
Pueraria hirsuta (Thunb.) C.K.Schneid., non Kurz , nom.illeg.<br />
Pueraria montana (Lour.) Merr. var. lobata (Willd.)<br />
Maesen & S.M.Almeida ex Sanjappa & Pradeep<br />
Pueraria thunbergiana (Siebold & Zucc.) Benth.<br />
Tipo biologico: nPlian<br />
Descrizione: Liana con rizoma sotterranea e fusti che possono raggiungere e superare i 20 m <strong>di</strong> lunghezza. Foglie decidue,<br />
alterne; lamina composta in genere da 3 segmenti <strong>di</strong> cui i laterali a volte lobati, ovato-romboidali, lunghi 10-18 cm, a margine<br />
intero, pubescenti su entrambe le pagine e con apice acuminato. Fiori <strong>di</strong> circa 1.5 cm, riuniti in densi racemi eretti lunghi sino<br />
a 25 cm; calice pubescente; corolla papilionacea, viola-rossastra, con vessillo obovato-subrotondo. Frutto costituito da un<br />
legume lineare-oblungo, <strong>di</strong> 5-13×0.7-1.2 cm, pubescente.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: luglio-agosto.<br />
Area d’origine: Asia orientale (Russia, Cina, Giappone, Penisola Indocinese ecc.) e isole del Pacifico sud-occidentale.<br />
Habitat: Sempre nei pressi <strong>di</strong> abitazioni, oppure lungo strade o ferrovie. Pre<strong>di</strong>lige posizioni ben soleggiate e spesso in luoghi<br />
piuttosto cal<strong>di</strong>.<br />
Distribuzione nel territorio: Diffusa su tutto il territorio regionale (150-400 m s.l.m.), ma soprattutto nella parte occidentale.<br />
Bergamo (NAT), Brescia (NAT), Como (INV), Lecco (NAT), Monza e Brianza (INV), <strong>Milano</strong> (INV), Pavia (NAT), Varese (INV).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Europa nel 1878 e naturalizzata in Lombar<strong>di</strong>a dal 1940 (Arietti, 1950).<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata, per floricoltura.<br />
Status: Invasiva.<br />
Dannosa: Sì.<br />
Impatto: Specie con un’impressionante capacità <strong>di</strong> accrescimento (sino a 30 m all’anno!), che le consente <strong>di</strong> ricoprire<br />
pressoché uniformemente tutte le superfici che incontra (alberi, e<strong>di</strong>fici ed altri manufatti, terreno ecc.), senza problemi nel<br />
raggiungere altezze considerevoli. È da considerarsi un vero e proprio flagello vegetale! È specie inclusa nella lista nera delle<br />
specie alloctone vegetali oggetto <strong>di</strong> monitoraggio, contenimento o era<strong>di</strong>cazione, allegata alla l.r. 10/2008 della Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile controllo, in quanto il rizoma sotterraneo si allunga e si ramifica velocemente<br />
mentre i fusti ra<strong>di</strong>cano facilmente ai no<strong>di</strong>. Si consiglia il taglio (almeno 3-4 volte l’anno, ripetuto per alcuni anni), coa<strong>di</strong>uvato<br />
dall’impiego <strong>di</strong> erbici<strong>di</strong> (solo sulla porzione ra<strong>di</strong>cata al suolo). Occorre rimuovere accuratamente le parti tagliate e <strong>di</strong>struggerle.<br />
Evitare nel modo più assoluto ogni azione che possa favorire la propagazione della specie.<br />
Note: P. lobata, (con foglioline trilobate, raramente intere, circa tanto lunghe quanto larghe) è da alcuni autori ridotta a varietà (Maesen, 1985, 2002)<br />
<strong>di</strong> montana (con foglioline prevalentemente intere, spesso più lunghe che larghe) o, ad<strong>di</strong>rittura, sinonimizzata con essa (Ward, 1998). Tuttavia le<br />
sequenze dei microsatelliti separano chiaramente queste entità (Sun et al., 2005), così che è legittimo mantenerle specie <strong>di</strong>stinte.<br />
Bibliografia: Arietti, 1950; Maesen, 1985, 2002; Pappert et al., 2000; Pavan Arci<strong>di</strong>aco et al., 1990; Sun et al., 2005; Ward, 1998<br />
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