LA FLORA ESOTICA LOMBARDA - Comune di Milano
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olivagno<br />
cinese<br />
Famiglia: Elaeagnaceae<br />
Nome scientifico: Elaeagnus umbellata Thunb.<br />
Nome volgare: olivagno cinese, goumi<br />
Sinonimi: Elaeagnus multiflora auct., non Thunb.<br />
Tipo biologico: nPscap<br />
Descrizione: Arbusto con rami arcuati, alto sino a 3-4 m, nelle parti giovani ricoperto da lepidomi, peli a forma <strong>di</strong> squama<br />
o scudo appiattito, che riflettono la luce come una superficie argentata. Foglie decidue, alterne; picciolo <strong>di</strong> 3-5 mm; lamina<br />
obovata o ellittico-obovata, <strong>di</strong> 2-8×1-2.5 cm, pagina superiore con sparsi lepidomi da giovane, pagina inferiore argentea,<br />
completamente ricoperta <strong>di</strong> lepidomi; base cuneata, apice ottuso. Fiori fascicolati in numero <strong>di</strong> 1-3(-7); pe<strong>di</strong>celli <strong>di</strong> 3-6 mm<br />
(più lunghi nei frutti); calice biancastro-argenteo, con tubo imbutiforme <strong>di</strong> 5-7 mm e 4 lobi triangolari-ovati, lunghi circa 3<br />
mm; corolla assente; stami 4, inseriti tra i lobi del calice; stilo lineare, non sporgente. Frutto costituito da una drupa globosa, <strong>di</strong><br />
(6-)8-9 mm, rossa con fitte punteggiature argentate (gruppi <strong>di</strong> lepidomi), commestibile.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: aprile-maggio.<br />
Area d’origine: Asia centro-orientale (dall’Afghanistan sino al Giappone).<br />
Habitat: Ambienti boschivi marginali.<br />
Distribuzione nel territorio: Sinora localizzata nei siti <strong>di</strong> introduzione, in particolare nella parte occidentale della regione<br />
(250-500 m s.l.m.). Rinvenuta ferale unicamente presso il Lago <strong>di</strong> Ganna (VA), casuale altrove. Como (CAS), <strong>Milano</strong> (CAS),<br />
Varese (NAT).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nel secolo XIX; segnalata per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a da Macchi<br />
(2005) col nome errato <strong>di</strong> E. multiflora e da Banfi et al. (2009) col nome corretto.<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata (ortofloricoltura; frutta minore).<br />
Status: Naturalizzata.<br />
Dannosa: No.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Imme<strong>di</strong>ata rimozione delle plantule nelle aree <strong>di</strong> neo-inavasione. Tollera bene la potatura, pertanto<br />
sono necessari più interventi <strong>di</strong> controllo meccanico; a supporto <strong>di</strong> tale azione <strong>di</strong> contenimento, si rende necessario l’uso<br />
localizzato <strong>di</strong> erbici<strong>di</strong> sistemici ai fini <strong>di</strong> una certa era<strong>di</strong>cazione.<br />
Note: La specie compare su <strong>di</strong>versi cataloghi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta orticola per il frutto commestibile (fresco, per marmellate ecc.), ricco <strong>di</strong> vitamina C come<br />
tutte le eleagnacee. Talvolta viene confusa con specie affini, tra cui E. angustifolia L. (olivagno <strong>di</strong> Boemia) segnalata casuale in Lombar<strong>di</strong>a da Arietti<br />
(1950), alta fino a 7 m, con foglie strettamente ellittico-lanceolate e lepidomi persistenti anche sulla faccia adassiale della lamina, ed E. multiflora<br />
Thunb., dai frutti più gran<strong>di</strong> e decisamente peduncolati. È in genere coltivata presso gli appostamenti fissi <strong>di</strong> caccia (roccoli), per il richiamo<br />
autunnale degli uccelli frugivori.<br />
Le segnalazioni <strong>di</strong> E. multiflora per la provincia <strong>di</strong> Varese <strong>di</strong> Macchi (2005) e genericamente per la Lombar<strong>di</strong>a (in comune <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>) <strong>di</strong> Banfi et al.<br />
(2009) sono erronee e da ricondurre a E. umbellata.<br />
Bibliografia: Arietti, 1950; Banfi et al., 2009; Barnes & Whiteley, 1997; Macchi, 2005<br />
olmo<br />
cigliato<br />
Famiglia: Ulmaceae<br />
Nome scientifico: Ulmus laevis Pall.<br />
Nome volgare: olmo cigliato<br />
Sinonimi: Ulmus ciliata Ehrh., nom. illeg.<br />
Ulmus effusa Willd.<br />
Ulmus pedunculata Foug.<br />
Tipo biologico: Pscap<br />
Descrizione: Albero deciduo alto fino a 35 m, con grande chioma arrotondata; rametti dell’anno mollemente pubescenti o<br />
glabri. Foglie alterne, da suborbicolari a ovate, glabre o pubescenti sulla faccia abassiale, subacuminate all’apice, con margine<br />
a dentatura semplice o doppia, base asimmetrica e 12-19 nervi secondari paralleli per lato. Fiori sorretti da peduncoli lunghi<br />
3-6 volte i fiori stessi (6-18 mm), in cime glomeruliformi condensate, sui rami del secondo anno, sviluppantisi prima delle<br />
foglie; perianzio monoclamide a 4 lobi; stami numerosi, con filamento rosso-violaceo; ovario supero. I frutti sono samare<br />
<strong>di</strong>scoidali <strong>di</strong> 10-12 mm, incise all’apice, cigliate al margine, pendule su lunghi peduncoli; seme in posizione centrale.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura: marzo-aprile.<br />
Area d’origine: Europa centrale, orientale e sudorientale.<br />
Habitat: Boscaglie degradate, margini ruderali.<br />
Distribuzione nel territorio: Spora<strong>di</strong>ca nelle fasce planiziale e collinare, presso i centri abitati. Bergamo (CAS), Brescia (NAT),<br />
Como (CAS), Cremona (NAT), Lecco (CAS), Monza e Brianza (CAS), <strong>Milano</strong> (CAS), Mantova (CAS), Varese (NAT).<br />
Periodo d’introduzione: Neofita, segnalata per la prima volta in Lombar<strong>di</strong>a e Italia da Comolli (1835) per comasco e<br />
lecchese.<br />
Modalità d’introduzione: Deliberata (vivaistica).<br />
Status: Naturalizzata.<br />
Dannosa: No.<br />
Impatto: Irrilevante.<br />
Azioni <strong>di</strong> contenimento: Non necessarie.<br />
Note: Questa specie è essenzialmente coltivata nei parchi urbani e delle ville campestri, ma non è l’unico olmo esotico presente nel territorio<br />
regionale. Molto più frequente, specialmente nelle alberature stradali, è l’olmo siberiano (U. pumila, ve<strong>di</strong> scheda), che si <strong>di</strong>stingue facilmente<br />
per le foglie da ovato-ellittiche a ellittico-lanceolate, con base poco o per nulla asimmetrica e 9-16 nervi secondari per lato; inoltre per le samare<br />
addensate, non cigliate al margine e dotate <strong>di</strong> un peduncolo molto breve (1-2 mm).<br />
Bibliografia: Aeschimann et al., 2004; Banfi & Galasso, 1998; Bonali et al., 2006a; Comolli, 1835; Frattini, 2008; Zanotti, 1991b<br />
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