Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 99.pdf - Bibliotheca ...
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vie vie uj^i<br />
gli Olimpici: un lempo n'ebbe tre, eia renile lestiinonianza il granilioso cimileprima<br />
fa quella i\t' Costanti, s\ cui cìecli- rio pubblico; fabbrica d'uno siile alLllo<br />
co il llusceili neh 557 il Z^/rt/ogo r/t'/r/;,'- grave e conveniente all'uso cui è desli-<br />
lo(iutnza ilei Barbaro. Al benedco sia- nata, ma <strong>di</strong>e ()eiò, secondo 1' annalista<br />
biliniento del monte <strong>di</strong> pietà, dona singo- Mulinelli, presenta alcuni <strong>di</strong>letti. Ne ri-<br />
lar fregio la ricca biblioteca lìertoliana, cavo la descrizione del vicentino aiclii»<br />
cbe vi sia accolla a pubblico vantaggio, letto Bei ti, da un suo libro, <strong>di</strong> cui do-<br />
Mumerosi sono gli altri benefìci stabi- viò tener proposilo. Questa fabbrica, co-<br />
limenti, fra' quali , oltre alcuni sodalizi, minciata neli^iy, è invenzione dell'esidue<br />
conservalorii, ortanotrolì ed ospeda- mio arcbilelto defunto Bartolomeo Ma-<br />
li. Già decorsero non pochi anni, dacclie lacarne. Si <strong>di</strong>rige in un quadro, da cui<br />
il sacei ilote <strong>di</strong> Vicenza Luigi M.' Fabris, è compresa la superficie <strong>di</strong> circa 4o,ooo<br />
adunò CUI! giHu<strong>di</strong>s^imo acnore tutti que' metri quadrati, giacendo gli angoli dcl-<br />
giovaui guidoni che trovava per le vie, la fabbrica circuente il gran campo ri vol-<br />
quin<strong>di</strong> li vestì, uudrì, egli educò oltreché li a'4 venti principali. Li pianta dell'e-<br />
iiella religione e ne'ru<strong>di</strong>menli del sapere, <strong>di</strong>fizio si <strong>di</strong>s[>one a una chiesa circolare<br />
ne'niestieri [)iìi necessaii alla società, per- <strong>di</strong> ioniche forme per decorazione eslerio-<br />
fino in quello dell'armi j ed ecco per il pie- re, e con volta emisferica per cope:cliio,<br />
toso sacerdote conservati in questa guisa a due ingressi con abitazioni pel rettore<br />
alla società uomini che <strong>di</strong>versamente sa- e pel custode, ornati a dorico bugnato, e<br />
lebbero andati a popolar le prigioni e gli a 1 2 i cappelle a colonne ed arcate <strong>di</strong> sli-<br />
ergastoli, ed ecco resa da lui alla morale le pur dorico, grave, caratteristico, e bu-<br />
pubblica uu servigio <strong>di</strong> beo alta rilevan- gne vermicolale, con frontoni allame<strong>di</strong>e-<br />
28, un verobeneficio, come osserva e nar- là de'Iati, eal luogo degl'ingressi. Delle<br />
ra il cav. Mulinelli, che pure ricorda: IL cappelle le 4 sugli angoli vennero dal copiano<br />
organico fondarne nlale (hi pio raune<strong>di</strong>stiibuite pegliillustri nelle scieu-<br />
Jslilulo ili educazione pe'figli dt poveri ze, lettere e arti, pe'<strong>di</strong>stinti in pietà e fl-<br />
scostuniati detti figli della carità, e <strong>di</strong> laotropia, pe' benemeriti della patria, e<br />
correzione pe' giovani civili pressoché pegli eniinenti <strong>di</strong> grado » ed ahi! quanti<br />
incorreggibili, aperto in Vicenza dal in breve corso <strong>di</strong> lempo non <strong>di</strong>scesero in<br />
sacerdote Luigi iV.^ Fabris l'anno ìS^G' quelle celle mute a ogni speranza <strong>di</strong> vi-<br />
37, Padova 1840. Ma dopo i casi del tal" Le altre cappelle a[)partengonG a<br />
1 848 questo istituto venne a languire, e private doviziose famiglie, e un sol 4* d*<br />
\i successe quello del benemerito sacer- secolo le condusse a toccar d'ora in ora<br />
dote d. Luigi Soave, che prosperò e il loro compimento ; tanto 1' inesorabil<br />
sussiste. — Trovansi io questa città ma- Angelo <strong>di</strong> morte in poche ore spoglia-<br />
uifatture <strong>di</strong> seta, <strong>di</strong> tele, <strong>di</strong> stoviglie, va <strong>di</strong> vite, nonché la capanna e il casale,<br />
ed i due fjumi pongono in moto macchi- ma in uno i palazzi e le ville ed i fondane<br />
idrauliche d'ogni genere. Gli oggetti chi, per gettarne le fredde ossa in que'<br />
precipui del commercio <strong>di</strong> Vicenza, sono tenebrosi sepolcri aspri <strong>di</strong> selce e d'ioob-<br />
i grani d'ogni s[)ecie, i vini, le sete greg- be<strong>di</strong>ente macigno ! All'interne pareti <strong>di</strong><br />
gie e lavorate, i drappi <strong>di</strong> seta, i velluti queste cappelle si adattano, varie d'orna-<br />
lisci e broccati lavorati nella città, i pan- mento e <strong>di</strong> stile, dell' iscrizioni in cui la<br />
ni, i cappelli <strong>di</strong> paglia, il berreltame, le pietà filiale, l'amor coniugale, il dolore<br />
tele, la porcellana, la maiolica, il pento- de' padri, l'amicizia, la riconoscenza ri-<br />
lame, la carta e il legname da costruzio- cordano i cari congiunti, gli amici i be-<br />
ne. Al tuttor sussistente buon gusto, del nefattori perduti. V'hanno ancora pre-<br />
pari che alla geoeiosa pietà de'viceuliQÌ, giati moumueoli d'iusigniscarpelli,e spe-