Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 99.pdf - Bibliotheca ...
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2o6 vie Vie<br />
\iso e Padova: deplorabili furono le lo- ti e ad intestine <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e. Imperocché,<br />
IO stragi e rovine, rs'eiraiitio louo due essendo già più <strong>di</strong> 24 anni, che Vicenza<br />
potentissimi capi <strong>di</strong> fazioni, Felice e Ma- era signorilmente retta e governata da'<br />
l'io, benché congiunti io parentela, a vea- vescovi, sembrò molto strano a'citta<strong>di</strong>ni<br />
110 cotatito oppressa e occupata Vicenza vedersi privi dei loro ullizi e magistrali<br />
che non vi era [)iìi sicurezza, né pace; <strong>di</strong> civil reggimento, comincialo circa il<br />
perché <strong>di</strong>visi fra loro i vicentini, altri secolo X, e precipuamente che il patrio<br />
seguivano Mai io e altri a Felice aderiva- consolato non avesse l'anlenoie <strong>di</strong>gnità ;<br />
no, onde fi equentis>ime erano le fazioni e tanto il malumore andò tra loro cie-<br />
sanguinose e le morti; finché prevalen- scendo, onde rinnovar l'aulico civico go><br />
do iMario, a Padova fuggì Felice. Ma i verno, cherisolvetlero riven<strong>di</strong>carlo. Venpadovani<br />
dubitando <strong>di</strong> lui , perché du- ne assalilo il castello <strong>di</strong> Brendola, pos-<br />
ranle la sua dominazione in Vicenza, ne seduto dal vescovo, io<strong>di</strong> fu preso e ripre-<br />
avea ricusata l'amicizia e mostratosi anzi so da'Vivaresi <strong>di</strong>fensori del vescovo. la<br />
contrario, lo respinsero. Questo contegno seguilo seguirono zull'ti in Vicenza stessa<br />
piacque tanto a Mario, che inviò amba- colla peggio de' Maltraversi capi-parte<br />
sciatori a' pailovani per ringraziarli, ri- de'nemici del domiuio temporale del ve-<br />
chiedendoli d'unione e <strong>di</strong> accordo, come scovo: fugati questi, e molli esiliali da'<br />
segui ; restituendo i padovani a Mario seguaci del vescovo e da'suoi ministri del<br />
il castello d'Oigiano del Vicentino, <strong>di</strong> cui fì>co, non si nconciliaruno con Torengo,<br />
daqualche leinpueransi impadroniti. Po- che colla me<strong>di</strong>azione d'Enrico V, venuclii<br />
anni dopo cominciarono altre <strong>di</strong>lfe- lo in Italia nel i i 10, per ricevere in Ko*<br />
lenze fra Padova e Vicenzn pe'conflni ter- ma la corona imperiale, onde i fuoruscili<br />
l'itoridli, argomento <strong>di</strong> frequenti gare e ripalrìarono : il magistrato de'consoli fu<br />
guerre municipali. Inaspritesi nelio49» rimesso nei suo vigore, restando al vescoscoppiò<br />
la guerra tra le due città; segui- vo gran parte <strong>di</strong> autorità nel governo<br />
lono vari combattimenti, ed i padovani temporale. Inoltre Enrico V, trovando-<br />
s'impadronirono <strong>di</strong> molti castelli e terre si in Verona, quietò le <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e insordel<br />
Vicentino. Talora fu Vicenza gover- te tra' vicentini e i padovani. Nel 1 1 i5<br />
nata da duchi e da conti, per gì' irape- nuuvi contrasti ebbero luogo, per la oa-<br />
ratori, i (piali concessero privilegi a've- vigazione dell A<strong>di</strong>ge tra'viceutini e i pa-<br />
scevi della città con regalie principesche, dovani. Si presero le armi, e in sul punonde<br />
i vescovi goderono per lungo lem- to <strong>di</strong> combattere,! capitani padovani per<br />
pò <strong>di</strong> molta influenza nelle cose civili ; e impe<strong>di</strong>re 1' effusione del sangue e la rosecondo<br />
il citato Marchesi, per aver i vi- vioa de'luoghi circostanli, s'iutromisero<br />
cenlini riveriti i loro vescovi per signori, per un compromesso nel doge <strong>di</strong> Vene-<br />
essi s'intitolarono vescovi, duchi, marche- zia, e vi riuscirono. 11 doge compose la<br />
si e conti <strong>di</strong> Vicenza; titoli che continua- vertenza, sentenziando : Che la navigarono<br />
a ritenere cessata la dominazione zione da Drusagra^sa, sino alla Ba<strong>di</strong>a, fos-<br />
temporale. Fra gli altri il vescovo Toren- se libera a tutti; e che lutti gli e<strong>di</strong>fìzi e<br />
go , nel I i 08 teneva il domìnio tempo- mulini de' <strong>di</strong>ntorni , restassero nel loro<br />
rale della cillà ; <strong>di</strong> che malcontenli pa- essere. Derivò la questione, perché allo-<br />
lecchi de'vicentini, mano armala gli tol- ra il nobile castello <strong>di</strong> Cologna, il cui ter-<br />
seroil castello<strong>di</strong>ljrendola,ch'egli poicolle rilorio arriva all'A<strong>di</strong>ge, apparteneva al<br />
iniliziericupeiò. Perciò molli nobili èva- Vicentino, ^on tardarono a insorgere al-<br />
sero, ritirandosi i San-Bonifacii a Vero- tri <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>, per l'acque del Bacchiglione,<br />
na, i Monlecthi a l^aduva. Le quali cose Ira Vicenza e Padova, con funesta guer-<br />
<strong>di</strong>edero occasione a molli cgiavisconcer- la , perché i popoli della Marca Trevi-