Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 99.pdf - Bibliotheca ...
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V I<br />
e<br />
<strong>di</strong> statue conisponilenli, <strong>di</strong>illa mmiin-<br />
ceiizii (li qualche siltio ricco citta<strong>di</strong>no, a<br />
coi si lev.i universale eccitamento, perchè<br />
non atten<strong>di</strong>! (Ino all' eslrenio de'giorni a<br />
compire il pubblico voto. Le decorazioni<br />
generali prendono le sininielrie joniche<br />
a corniciameiiti <strong>di</strong> marino hianoo-hnrno<br />
ripetuto ad intonaco levigito sulle itM«-<br />
li, neir atto che la cupola si <strong>di</strong>slinguj'in<br />
5 or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> 24 lacunari ornali a rosoni,<br />
poiché il tempio non è pel sepolcro, ma<br />
per l'apoteosi <strong>di</strong> Palla<strong>di</strong>o ;ed d pavimen-<br />
to è incrostato adopera incerta <strong>di</strong> prexio-<br />
si marmi orientali, che il testatore traeva<br />
dalle terme <strong>di</strong> CaracilL, e de' quali si<br />
ravvisano anche de' gran<strong>di</strong> rocchi <strong>di</strong> co-<br />
lonne <strong>di</strong>sposti sugli angoli della cappella<br />
d'ingresso. La struttura murale è tolta<br />
<strong>di</strong> cotto anche nella gran volta, e venne<br />
levata a solerte cura dell'intelligente ar-<br />
chimaslro Negrini vicentino, colle pratiche<br />
migliori dell'arte, talché l' e<strong>di</strong>lizio<br />
potrà slidar lungamente V ingiurie del<br />
tempo e le vicende delle stagioni, con-<br />
correndo pur mollo la scella qualità del-<br />
le materie a stabilire la peimanente con-<br />
servazione del fabbricato. È opera poi del<br />
veroneseZanoui il bel cancello<strong>di</strong>ferroche<br />
ripara l'ingresso, incoi spicca principalmente<br />
la ragione de'comparti e degli ornamenlie<br />
la maestria dell'innesto del fer-<br />
ro fuso al battuto. Il eh. Berli, <strong>di</strong> cui<br />
mi vado giovando, ne olfre il <strong>di</strong>segno, in<br />
uno a quello del vestibolo e tempietto,<br />
<strong>di</strong> cui feci cenno e vado a riparlare. Il<br />
conte <strong>di</strong> Velo delegò esecutori <strong>di</strong> sua vo<br />
lontà due citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>stinti per sapere,<br />
per zelo e per tutta saggezza, l'avv. Camillo<br />
Piadella e Gaetano Pianton, i qua-<br />
li misurala f'jcilmente l' importanza dell'<br />
onorevole incarico, abilitati a nominar<br />
l'artefice che conducesse l'opera, quin-<br />
<strong>di</strong> con laudabile consiglio fidarono la<br />
scella <strong>di</strong> esso alla veneta accademia <strong>di</strong><br />
belle arti, la quale nominò il vicentino<br />
commend. Giuseppe de Fabris, nato a<br />
Nove, delle cui principali opere ragionai<br />
a luoghi loro, e del monumento a Tasso<br />
Vie ,97<br />
nel voi. LXXXV, p. 34. Avendovi cor-<br />
risposto egregiamente, i due esecutori del<br />
concetto del conte <strong>di</strong> Velo, intanto coacepirono<br />
senza [)iù il <strong>di</strong>visamentoche un»<br />
e<strong>di</strong>cola siilovesse innalzare, e che in que-<br />
sta un tale capolavoro dell'arte e per hi<br />
preziosa materia, e per la celebrità dellu<br />
scarpello, vi avesse ad essere collocato.<br />
Ma quantunque la somma <strong>di</strong>sposta fosse<br />
da perse <strong>di</strong> non comune misura, ciò non<strong>di</strong>meno<br />
il concepimento era sì grande da<br />
non poterlo certo com[)ire, se i beneme-<br />
riti commissari non avessero con onesto<br />
profitto <strong>di</strong> molto accresciuto il valsente<br />
stabilito dal testatore, secondati dalla non<br />
comune generosità d' altro chiarissimo<br />
personaggio, a cui era pervenuta una<br />
parte della facoltà <strong>di</strong> Velo, il nobile Giùho<br />
de' ScrolTa, il quale ardendo <strong>di</strong> pari<br />
amore pel bello che il defunto cognato,<br />
volgeva a prò della futura opera quel<br />
fruito sopra il legalo, che poteasi consi-<br />
derare piuttosto a lui medesimo devolu-<br />
lo. Devesi encomio al commend. de Fa-<br />
bris, anco perchè sebbene fermo in sua<br />
mente <strong>di</strong> dare un'opera classica, quale<br />
appunto poteva sortire dalla sua mano,<br />
e sapesse quin<strong>di</strong> valutarne l'importanza<br />
della materia, degli stu<strong>di</strong> e del tempo,<br />
ciò non pertanto, nulla guardando al<br />
proprio interesse, ma infiammalo piut-<br />
tosto dal vivo amore <strong>di</strong> patria e <strong>di</strong> gloria,<br />
volle esser contento d' una rimune-<br />
razione assai lieve, che ora tanto più si<br />
risguar<strong>di</strong> per tale, in quanto che il la-<br />
voro ebbe anche superata l'espetlazione,<br />
quantunque essa fosse nel puliblico del-<br />
la più grande importanza; pel pubblica-<br />
lo dal n. 63 del Diario <strong>di</strong> [Ionia del<br />
i8||, conlenenle la bella descrizione del<br />
J\loiittnìenlo <strong>di</strong> Palla<strong>di</strong>o, del eh. cav.<br />
Luigi Grifi; e dal n. 6 f in cui è detto :<br />
A' 6 agosto il Papa Gregorio XVI si re-<br />
cò allo stu<strong>di</strong>o del eh. scultore cav. Giuseppe<br />
de Fabris, per osservare il monumento<br />
da lui scolpilo per l'insigue arclù-<br />
lello Andrea Palla<strong>di</strong>o. Il Papa si Iralten-<br />
ue a mirare la bella scultura, rilevau-