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CODICE CIVILE R.D. 16 marzo 1942, n. 262 ... - Testi Elettronici

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2) se l'adozione conviene all'adottando.<br />

Art. 313 Provvedimento del tribunale<br />

Il tribunale, in camera di consiglio, sentito il pubblico ministero e omessa ogni altra formalità di<br />

procedura, provvede con decreto motivato decidendo di far luogo o non far luogo all'adozione.<br />

L'adottante, il pubblico ministero, l’adottando, entro trenta giorni dalla comunicazione, possono<br />

impugnare il decreto del tribunale con reclamo alla corte di appello, che decide in camera di<br />

consiglio, sentito il pubblico ministero.<br />

Art. 314 Pubblicità<br />

Il decreto che pronuncia l'adozione, divenuto definitivo, è trascritto a cura del cancelliere del<br />

tribunale competente, entro il decimo giorno successivo a quello della relativa comunicazione, da<br />

effettuarsi non oltre cinque giorni dal deposito, da parte del cancelliere del giudice<br />

dell'impugnazione, su apposito registro e comunicato all'ufficiale di stato civile per l'annotazione a<br />

margine dell'atto di nascita dell'adottato.<br />

Con la procedura di cui al comma precedente deve essere altresì trascritta ed annotata la sentenza di<br />

revoca della adozione, passata in giudicato.<br />

L'autorità giudiziaria può inoltre ordinare la pubblicazione del decreto che pronunzia l'adozione o<br />

della sentenza di revoca nei modi che ritiene opportuni.<br />

TITOLO IX<br />

DELLA POTESTA' DEI GENITORI<br />

Art. 315 Doveri del figlio verso i genitori<br />

Il figlio (231 e seguenti) deve rispettare i genitori e deve contribuire in relazione alle proprie<br />

sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa.<br />

Art. 3<strong>16</strong> Esercizio della potestà dei genitori<br />

Il figlio è soggetto alla potestà dei genitori sino all'età maggiore o alla emancipazione (2, 390)<br />

La potestà è esercitata di comune accordo da entrambi (155, 317, 327, 343) i genitori.

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