La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia
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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 16<br />
raggiunse livelli sempre più elevati nella multiforme<br />
compagine teatrale europea. L’arte fin de siècle era attraversata<br />
da inquietu<strong>di</strong>ni ed impulsi <strong>di</strong> rinnovamento in tutti i suoi<br />
aspetti, che andavano dalle arti figurative vere e proprie, in<br />
grande fermento, alla musica <strong>del</strong>le avanguar<strong>di</strong>e, ai nuovi<br />
veicoli <strong>del</strong>l’espressività, quali il teatro sperimentale in prosa<br />
ed il cinema. Quest’ ultimo, nato in America – quasi per caso<br />
– dagli spettacoli popolari <strong>del</strong>le «immagini in movimento» a<br />
buon mercato, iniziò dal 1896 la propria ascesa al successo, che<br />
lo avrebbe portato con sorprendente rapi<strong>di</strong>tà a <strong>di</strong>ventare il<br />
genere <strong>di</strong> intrattenimento per antonomasia. 24 Si può, infatti,<br />
affermare che agli albori <strong>del</strong> nuovo secolo il cinema avesse già<br />
sviluppato una propria tecnica ed un carattere particolare,<br />
raggiungendo risultati qualitativamente sempre migliori e<br />
conquistando una larga fetta <strong>di</strong> pubblico. Frequenti furono le<br />
reciproche contaminazioni fra questo nuovo genere e l’arte<br />
«tra<strong>di</strong>zionale» <strong>del</strong>lo spettacolo (se si può ancora definirla tale,<br />
ricca com’era <strong>di</strong> stimoli progressisti); d’altra parte, proprio<br />
contaminazioni e sperimentazioni costituiscono la chiave per<br />
una comprensione, seppur parziale, dei complessi meccanismi<br />
che regolarono il variopinto e mutevole universo <strong>del</strong>l’arte fin de<br />
siècle.<br />
In questo eclettico contesto va considerata l’evoluzione<br />
stilistica e tecnica <strong>del</strong>la mise en scène. Nuove prospettive<br />
emersero dall’incontro <strong>del</strong>l’opera con la regia teatrale; nuovi<br />
ruoli, nuove competenze si affacciarono – anche a livello<br />
istituzionale – sui palcoscenici d’Europa e <strong>del</strong> mondo. Già<br />
verso la metà <strong>del</strong> secolo in Italia, per far fronte alle esigenze,<br />
sempre crescenti e sempre più specifiche, <strong>del</strong>l’allestimento<br />
scenico <strong>del</strong>le opere nuove, venne <strong>del</strong>ineandosi la necessità <strong>di</strong><br />
riunire la <strong>di</strong>rezione musicale e quella drammatica. Tali<br />
24 Il primo spettacolo cinematografico in assoluto ebbe luogo il 23 aprile 1896 a<br />
New York, e precisamente al Koster & Bial’s Music Hall. Il «film» consisteva<br />
nella proiezione, in sequenza, <strong>di</strong> scenette <strong>di</strong> argomento <strong>di</strong>fferente, che andavano<br />
dalla danza <strong>di</strong> due ballerine, ad un paesaggio marino, ad un burlesco incontro <strong>di</strong><br />
boxe, ed altro ancora. Per una trattazione completa <strong>del</strong>l’argomento, si veda il<br />
fondamentale lavoro <strong>di</strong> LEWIS JACOBS The rise of the American film. A critical<br />
history, New York, Harcourt, Brace & co., 1939 (traduzione italiana <strong>di</strong> G.<br />
Gui<strong>di</strong>: L’avventurosa storia <strong>del</strong> cinema americano, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1952).