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La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia

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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 49<br />

il malessere emotivo <strong>del</strong> minatore malato <strong>di</strong> nostalgia. 59 <strong>La</strong> mise<br />

en scène riporta, quin<strong>di</strong>, l’efficace scelta registica secondo la<br />

quale <strong>La</strong>rkens, dopo aver gridato, «face au public», «Voglio la<br />

madre mia» [due prima <strong>di</strong> 26], si lascia cadere su <strong>di</strong> una se<strong>di</strong>a,<br />

voltandosi, ora, «dos au public», con la testa fra le mani e le<br />

braccia sconsolatamente appoggiate alla spalliera. A questo<br />

punto Sonora, generosamente, invita tutti i ragazzi ad offrire<br />

qualche dollaro «per rimandarlo a casa» [cinque dopo 26],<br />

mentre in orchestra prorompe la melo<strong>di</strong>a d’inizio <strong>del</strong>la<br />

«canzone <strong>del</strong>la nostalgia» (LARGAMENTE SOSTENUTO, in fff).<br />

Proprio la nostalgia è, infatti, la chiave <strong>di</strong> tutta la scena, come ci<br />

viene suggerito dalla breve coda che accompagna l’uscita <strong>di</strong><br />

<strong>La</strong>rkens, tra ringraziamenti mormorati e commozione; gli<br />

uomini intonano, a bocca chiusa, le ultime note <strong>del</strong>la melo<strong>di</strong>a<br />

<strong>del</strong> minstrel, doppiate dagli eterei tocchi <strong>del</strong>la celesta e<br />

<strong>del</strong>l’arpa con gli armonici.<br />

«Hello, Minnie!»<br />

Gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Fanciulla</strong> <strong>del</strong> <strong>West</strong> finora analizzati, <strong>di</strong> carattere<br />

così <strong>di</strong>fferente tra loro, rappresentano un perfetto esempio <strong>del</strong>la<br />

compresenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse «tinte» che costituisce un tratto<br />

<strong>di</strong>stintivo <strong>del</strong> teatro pucciniano <strong>del</strong>la maturità. Abbiamo,<br />

infatti, assistito ad un’animata partita a carte – destinata ad<br />

accalorarsi ancor più dopo la scoperta <strong>del</strong> baro [tre dopo 29] –<br />

e, subito dopo, ad un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> carattere lirico, improntato ad<br />

un candore quasi esagerato, ma, proprio per questo, efficace e<br />

<strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata comprensione.<br />

Puccini sta, infatti, aggiungendo tasselli al mosaico che<br />

ve<strong>di</strong>amo formarsi via via che la vicenda prosegue; la vita dei<br />

minatori viene, in questo modo, ritratta in tutte le sue<br />

componenti fondamentali, così come iniziano a <strong>del</strong>inearsi i<br />

meccanismi psicologici che governano le azioni dei ragazzi.<br />

Ecco che, infatti, dopo la professione <strong>di</strong> buoni sentimenti<br />

<strong>del</strong>l’episo<strong>di</strong>o <strong>del</strong> minstrel, in cui i minatori mettono a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong> compagno in <strong>di</strong>fficoltà i propri già scarsi<br />

59 Cfr. sopra, p. 42: Nick, il barista, spiegava allo sceriffo la causa<br />

<strong>del</strong>l’abbattimento <strong>di</strong> <strong>La</strong>rkens, vale a <strong>di</strong>re la nostalgia <strong>di</strong> casa, mentre<br />

l’orchestra faceva risuonare il «tema per toni interi» [a partire da 11].

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