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La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia

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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 6<br />

molteplici aspetti si trovano scritte a fianco <strong>del</strong> testo o <strong>del</strong>la<br />

musica. Tutte queste notizie sono utili per ricostruire il<br />

percorso <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> uno spettacolo nella sua globalità e, nel<br />

caso <strong>di</strong> molteplici versioni <strong>di</strong>stanziate nel tempo, <strong>di</strong> tracciarne<br />

una specie <strong>di</strong> storia. Si può tentare così <strong>di</strong> rendere più niti<strong>di</strong> i<br />

contorni <strong>di</strong> un aspetto <strong>del</strong>lo spettacolo operistico, quello <strong>del</strong>la<br />

mise en scène, troppo spesso relegato in una posizione<br />

subalterna rispetto alle altre componenti.<br />

Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>degli</strong> allestimenti assume grande rilievo per una<br />

comprensione globale ed approfon<strong>di</strong>ta <strong>del</strong>la drammaturgia<br />

operistica: i livrets scéniques sono, infatti, rivelatori <strong>di</strong> quanto<br />

concerne la gestualità e la resa scenica <strong>di</strong> un carattere o <strong>di</strong> un<br />

atteggiamento. È bene ricordare, con David Rosen, che<br />

i movimenti scenici possono contribuire a tratteggiare il<br />

personaggio. Le <strong>di</strong>sposizioni sceniche tentano inoltre d’instradare<br />

il cantante-attore all’interpretazione voluta attraverso un’analisi<br />

<strong>del</strong>le emozioni dei personaggi. 8<br />

Si può affermare, perciò, che un percorso criticointerpretativo<br />

<strong>del</strong>l’opera lirica tra il XIX ed il XX secolo non<br />

possa prescindere da un’attenta analisi <strong>di</strong> tutti quegli aspetti<br />

che, pur non facendo strettamente parte né <strong>del</strong> libretto, né <strong>del</strong>la<br />

partitura, ne sono necessario completamento; non per una<br />

ipotetica quanto sterile ricostruzione <strong>del</strong>la presunta «volontà<br />

d’autore», bensì per un’esigenza profonda <strong>di</strong> comprensione <strong>di</strong><br />

un fenomeno complesso e dalle mille sfaccettature.<br />

2. <strong>La</strong> figura <strong>del</strong> régisseur<br />

<strong>La</strong> prima attestazione <strong>di</strong> un tentativo <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficazione scritta <strong>del</strong><br />

termine régisseur si riscontra nel Dictionnaire historique et<br />

pittoresque du théâtre pubblicato da Arthur Pougin nel 1885. 9<br />

Pougin <strong>di</strong>stingue tre <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> tale ruolo:<br />

8 DAVID ROSEN, <strong>La</strong> mess’ in scena <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong>. Introduzione alle<br />

«<strong>di</strong>sposizioni sceniche» Ricor<strong>di</strong>, in <strong>La</strong> drammaturgia musicale, a cura <strong>di</strong><br />

Lorenzo Bianconi, Bologna, Il Mulino, 1986, p. 222.<br />

9 ARTHUR POUGIN, Dictionnaire historique et pittoresque du théâtre, Paris,<br />

Firmin-Didot, 1885, pp. 642-643.

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