La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia
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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 88<br />
provocazioni e le intimidazioni <strong>di</strong> Rance. Minnie sovrasta,<br />
simbolicamente, il gruppo <strong>degli</strong> uomini, che sembra non u<strong>di</strong>re<br />
le esortazioni <strong>del</strong>lo sceriffo, né osa avanzare d'un passo; tutti<br />
paiono subire, più che la minaccia <strong>del</strong>la pistola spianata dalla<br />
ragazza, il fascino <strong>del</strong> suo sguardo («Ils semblent tous subir la<br />
fascination du régard de Minnie»).<br />
<strong>La</strong> mise en scène segue i movimenti febbrili <strong>di</strong> Rance, che,<br />
fuori <strong>di</strong> sé, spinge avanti un minatore, poi un altro, perché<br />
trattengano Minnie, ma senza esito alcuno; quando finalmente<br />
pare che sia riuscito ad incitare nuovamente la folla contro<br />
Johnson, tanto che un gruppo <strong>di</strong> uomini circonda la ragazza,<br />
essa si <strong>di</strong>vincola minacciando <strong>di</strong> togliersi la vita. A quel punto è<br />
Sonora ad intervenire: il suo grido <strong>di</strong>sperato («<strong>La</strong>sciatela,<br />
lasciatela!..» [37]) esprime tutto l’affetto che egli nutre per<br />
Minnie, più forte <strong>di</strong> qualunque ‘giustizia’. Egli, secondo le<br />
in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong>la mise, si getta fra Minnie e la folla,<br />
proteggendo lei e Johnson con il proprio corpo, mentre Rance,<br />
sconfitto, livido <strong>di</strong> rabbia, si allontana per andare a sedersi in<br />
<strong>di</strong>sparte, accanto al fuoco.<br />
Dopo un'ultima affermazione, il tema <strong>del</strong>la protagonista<br />
inizia a decrescere in sonorità, esprimendo tutta la <strong>di</strong>sperazione<br />
<strong>di</strong> Minnie; da questo momento ha inizio la seconda sezione <strong>del</strong><br />
finale, che costituisce una ‘Pausa lirica’ (II: MODERATO MOSSO,<br />
[38]), in cui la musica ci riporta in<strong>di</strong>etro nel tempo, alla vita<br />
<strong>del</strong>la «Polka». Minnie è descritta dalla mise pallida, sconvolta,<br />
tremante come la sua voce mentre ricorda «i <strong>di</strong>sagi e gli<br />
affanni» con<strong>di</strong>visi per tanto tempo con i minatori; essa avanza<br />
nel mezzo <strong>del</strong>la scena, mentre l’orchestra rievoca il motivo<br />
u<strong>di</strong>to subito dopo la sua entrata in scena nel primo atto, quando,<br />
sedata la rissa fra Sonora e Rance, i ragazzi cercavano <strong>di</strong> farsi<br />
perdonare da una Minnie dolcemente offesa.<br />
L’accompagnamento sale nella tessitura acuta e si fa come<br />
etereo, rarefatto, mentre la ragazza descrive la conversione <strong>di</strong><br />
Johnson: «Il ban<strong>di</strong>to che fu è già morto lassù, sotto il mio tetto.<br />
Voi non potete ucciderlo!»; la linea vocale <strong>del</strong> soprano evolve<br />
nel tema che simboleggia amore e redenzione, che suggella le<br />
sue parole. Sonora avanza d’un passo, facendosi accanto a<br />
Minnie ed esclamando con grande amarezza («[...] un cri qui