La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia
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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 48<br />
Un altro dato importante è costituito dall’in<strong>di</strong>cazione –<br />
contenuta nel livret scénique – <strong>del</strong> fatto che i protagonisti, come<br />
pure i membri <strong>del</strong> coro, i quali si trovano, al momento, attorno<br />
al tavolo <strong>del</strong> ‘Faraone’, devono rimanere seduti «tout le temps».<br />
L’unico ad alzarsi, secondo la mise, dev’essere Harry, la cui<br />
voce si leva con «accent désespéré» (sei dopo 23) sulla<br />
sonorità, che va affievolendosi, <strong>del</strong>l’orchestra: l’invocazione,<br />
quasi un singhiozzo, si traduce, trovando il proprio<br />
compimento, nell’efficace gesto scenico: il minatore si alza in<br />
pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> scatto, così come il ricordo <strong>del</strong>la propria terra («O mia<br />
casa al rivo accanto») si erge in un’atmosfera rarefatta,<br />
appoggiandosi al suono <strong>del</strong> corno solo, con sor<strong>di</strong>na, per il quale<br />
la partitura in<strong>di</strong>ca un appropriato ‘sentito’.<br />
<strong>La</strong> ripresa corale <strong>del</strong>la strofa introdotta da Harry viene<br />
cantata sottovoce e, come in un sussurro, va spegnendosi<br />
dolcemente, insieme con il già tenue accompagnamento<br />
strumentale: l’arpa in orchestra esegue, a partire da otto dopo<br />
23, <strong>del</strong>icati tocchi <strong>di</strong> crome con gli armonici. 58<br />
Le ultime note <strong>del</strong>la «canzone» si spengono e già un<br />
tremolo nei violini, carico <strong>di</strong> tensione, preannuncia un<br />
imminente cambiamento: si odono i singhiozzi <strong>di</strong>sperati <strong>di</strong><br />
<strong>La</strong>rkens, che la mise en scène descrive come destatosi dal suo<br />
doloroso torpore alle ultime parole <strong>del</strong> coro. Il trattamento<br />
<strong>del</strong>la scena prevede, infatti, che il minatore si alzi<br />
all’improvviso (così come, altrettanto repentinamente, la<br />
musica si volge a descriverne il crollo psicologico) e vada ad<br />
aggrapparsi, «avec désespoir», a Sonora, supplicandolo («Non<br />
reggo più» [nove dopo 24]).<br />
<strong>La</strong> mise seguita nelle in<strong>di</strong>cazioni, <strong>di</strong> natura interpretativa,<br />
che vedono Sonora alzarsi a sua volta, commosso, e prendere le<br />
mani <strong>del</strong> compagno, «comme cherchant à le consoler»; questo<br />
gesto avviene, significativamente, proprio nel momento in cui<br />
flauti e clarinetti riespongono il «tema per toni interi» [25], che,<br />
come si è detto, era già stato utilizzato da Puccini per esprimere<br />
58 L’arpa interna – con la carta fra le corde ad imitazione <strong>del</strong> banjo <strong>del</strong><br />
cantastorie – che ha, nel frattempo, prodotto un accompagnamento via via più<br />
<strong>di</strong>screto [a partire da cinque dopo 22], tace ormai da tempo [una dopo 23].