La Fanciulla del West, - Università degli studi di Pavia
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ILARIA CASTELLAZZI, <strong>La</strong> fanciulla <strong>del</strong> <strong>West</strong>, tra musica e messa in scena 56<br />
giovane donna, mentre gli archi con sor<strong>di</strong>na <strong>di</strong>spiegano il tema<br />
all’unisono che ne rappresenta la cifra, appoggiandosi sulle<br />
ottave dei corni [cinque dopo 64]; il deciso rifiuto <strong>di</strong> Minnie<br />
provoca la reazione, peraltro contenuta, <strong>del</strong>l’uomo, che,<br />
sedutosi al tavolo da gioco, prende a mischiare, «très nerveux»,<br />
le carte.<br />
All’offerta <strong>di</strong> pace <strong>del</strong>la protagonista, che gli si avvicina –<br />
restando però, come la mise tiene a precisare, <strong>di</strong> fronte al<br />
tavolo, a sottolineare la <strong>di</strong>stanza emotiva che li separa –<br />
seguono, per la prima volta dall’inizio <strong>del</strong>l’opera, due momenti<br />
<strong>di</strong> carattere lirico. Lo sceriffo espone la propria <strong>di</strong>sincantata<br />
visione <strong>del</strong>la vita, in cui il denaro rappresenta la sola certezza,<br />
lasciando trasparire una punta d’amarezza nel rivelare la<br />
<strong>di</strong>sillusione <strong>del</strong> proprio cuore «che ride <strong>del</strong>l’amore e <strong>del</strong><br />
destino». <strong>La</strong> sua breve aria (ANDANTE SOSTENUTO, [67]) è seguita<br />
dal significativo commento <strong>di</strong> Minnie, che, «rêveuse»,<br />
mormora «L’amore è un’altra cosa»; alla cinica esclamazione<br />
<strong>di</strong> Rance, «Poesia!» [sei prima <strong>di</strong> 69] la ragazza siede, come<br />
trasognata, ed inizia a rievocare l’amore che univa il padre e la<br />
madre. 67<br />
Ha così inizio l’aggraziato ANDANTINO «<strong>La</strong>ggiù nel<br />
Soledad»: il ricordo che riaffiora alla memoria <strong>del</strong>la<br />
protagonista è tratteggiato attraverso combinazioni timbriche<br />
fresche e leggere: si veda l’accostamento <strong>di</strong> celesta,<br />
glockenspiel ed arpa con gli armonici [otto prima <strong>di</strong> 70], con un<br />
vivace tocco impressionistico nel momento in cui il triangolo<br />
imita il tintinnio <strong>del</strong>la moneta che Minnie bambina aspettava<br />
cadere dal tavolo da gioco, nella taverna dei genitori [sei prima<br />
<strong>di</strong> 71]. Ma ecco che, improvvisamente, la sonorità cresce,<br />
mentre la linea melo<strong>di</strong>ca <strong>del</strong> soprano sale fino al do5 : Minnie si<br />
alza in pie<strong>di</strong>, «face au public», («S’amavan tanto» [71]) ed<br />
67 <strong>La</strong> mise en scène in<strong>di</strong>ca il momento esatto in cui Minnie deve sedersi,<br />
precisando che tale gesto deve avvenire proprio in corrispondenza <strong>del</strong> point<br />
d’orgue <strong>del</strong>la sesta battuta <strong>di</strong> pagina 90. È come se la ragazza non avesse<br />
nemmeno u<strong>di</strong>to il tagliente commento <strong>di</strong> Rance, immersa com’è nel ricordo<br />
<strong>del</strong>la propria infanzia, trascorsa serenamente accanto a due genitori<br />
innamorati.