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no r altre ; Io per me vi dico , che lasso dire a
costoro, per aver poi del tenere maggior corona.
Io mi sento sì ferma all'amor divino, che se quel
Serpente che tentò Eva con tutta la sottigliezza de­
gli altri Dimoiij venisse a mettere tutta sua for­
za in rompermi, Io non temerla . Queslo Religio­
so le disse : se tu se' così forte , come m mi dì ,
ta puoi ben stare a udire, ma grande pericolo
v' è ; e a queste parole si parilo . Lo Serpente ,
che Ingannò Eva ; udendo queste parole pensò di
farla rimanere ingannata , e fepele la notte venire
in visione , che uno figliuoi del Re l'aveva tolta
per moglie , e che questo figliuolo era succeduto
nel Regno, e che Io primo genito era morto, e
eh' ella sedea nella sedia della Reina al lato a
questo Re , ed era Reina , e che questo Re le fa­
cea gran festa ; e parvele tutta notte esser Reina ,
e sollazzare col Re. La dimane, quando si destò,
n' ebbe tanto penslere , e speranza , che dimenti­
cò le orazioni, ed In tutto II giorno non si ri­
cordò d ' Iddio , e 'l seguente di meno , e '1 ter­
zo vie meno ; ed ogni notte delle due seguenti le
parca, che questo Re le parlasse. Quando II Ser­
pente la sentì acconcia a dilettarsi di ciò , ed el­
io pigliò forma di una gran Contessa , e giunse con
un gran rumore di compagni al Romitorio . Poi
a' compagni disse , che si traessono addietro, e
con lunghe parole disse alla Remila ; come quel
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