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Neil' entrar della donna ,
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Gittar lo grano , ed altre cose fare etc. pag. 33-2,
Debbono questi usi superstiziosi essere stati avan­
zi di antiche cerimonie ; e specialmente quello di
pittare il grano ; dì che abbiamo un esempio, che
parlando del Matrimonio per confarrazione , usato
dagli antichi , dice Plinio nel Cap. HI del Libro
XVIII. : che avanti la maritata nelle solennità del­
le nozze si portava ancora una vivanda composta
di farro. Apuleio pure nel Lib. lo, de Asino di­
ce: malùmouìum confarrare, che consisteva nel met­
tersi da' niiozn sposi un pugno di farro in comu­
ne . n gettare poi i commestibili quasi come
offerte di primizie agi' Iddìi era in uso nelle so­
lennità degli Antichi, e lo abbiamo in Siilo Ita­
lico nd Lib. Vili.
Dixtrinxit dulces epulas , nulloque cruore
Pullula castus mensa cerealla dona
Atiulit, ac primum Vestae detersit onorem
Undique , et in mediani jecit libamlna flammam .
E Tibullo volgendosi agi Iddìi Lari .
Adsitis Divi , nec vos e paupere mensa
Dona , nec e puris spernite ficlllibus .
Le nozze dipoi non si celebravano senza augu­
ri presso gli antichi . Ciò testimonia Cicerone nell
Orazione Pro Cluentio. Nubit genero socrus nullls
auspicibus , nullis aucloribus, funestis omnibus.
E più chiaramente in Valerio Massimo Lib. II.
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