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loro parenti, ed amici, (come ancora costumasi
modernamente ") ,e n' abbiamo un' antico esempio nel
Decameron , nel quale in ogni fine di Giornata in­
troduce il Boccacci cataiino della brigata a can­
tare una canzone , e le parole, da esso poste nel­
la fine della terza giornata, la Lauretta allora cou
vote assai soave, ma con maniera alquanto pieto­
sa , rispondendo 1' altre cominciò eo^'i.accoslansi as­
sai ad esprimerci questo canto basso di camera .
E Messer Guido Guinizelli disse: pag. 2C.
Guido Guinizelli, o Guinieelli fa di patria Bo­
lognese , di casa nobile , e ne' tempi suoi ebbe gri­
do di valoroso poeta. Dante lo distingue partico­
larmente tra la turba de' Rimatori nel Libro del­
la Volgare Eloquenza , e ne parla con somma lo­
da. Dimostra dipoi di averlo in gran pregio, al­
lorché nel XXVI. del Purgatorio finge vederlo
in quel luogo ; dicendo dopo avere udito la voce di
Guido :
Quali nella tristizia di Licurgo
SI fer duo figli, a riveder la madre,
Tal mi fec' io , ma non a tanto Insurgo ,
Quand' i' udì nomar se stesso , il padre
Mio, e degli altri miei miglior, che mai
Rime d' amore usar dolci e leggiadre : eie.
La risposta di Guido è assai lusinghiera per
Dante, e dobblam credere, ch'egli che la scrisse,
conoscea bene se stesso :