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Che ti dice :
Fa di me quel che t'è riposo .
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Né qnesto nome sonetto è preso cosi largo da' nostri soli ;
ma si bene da' Maestri Provenzali , poiché Elias Carel chia­
ma sonetto quella canzono che principia .
Pos e ai la fueitla del garrier ,
Farai mi gai sonet .
Pietro d' Alvernia dice :
Ab joi qe m demora,
Vueill un sonet faire,
Ed Arnaldo Daniello ,
En est sonet cuende Ieri .
Ne ad alcuno rechi ciò meraviglia , imperciocché come
abbiamo derivata da motto mottetto ; cosi sonetto è di­
minutivo di suono , pigliandosi suono per una sorte di
cantare ; onde il Boccaccio , chiama suono quella 'canzo­
ne , che fece Mico da Siena al Re Pietro d' Aragona per
la Lisa , che è ben dì tre stanze , ciascheduna di dieci ver­
si , senza il principio , in cui si spendono i suoi quattro
versi ; E Franco Sacchetti disse :
Che si cantasse a suoni, a madrigali .
E nel Laber. I' istesso Bocc, cart. 72. Canzoni , suoni , e
mattinate , o simili , più che altra vnleruieri ascolta­
va . Cosi dunque da suono sonetto , e da motto mottet­
to , e da cantare , derivarono coniaretto ; la qual parola
s' incontra spesso leggendo i Provenzali Trovitori , Forse
dal non essere ancora ben bene prefissa la regola del so­
netto nascono in questo del nostro autore quelli due ver­
si , che rimano col quattordicesimo , Questo seguitamento
di rima talvolta sì vede ancora in qualche Gobola de*
Documenti d' Amore , ed è uso Provenzale , qualmente ab­
biamo in alcuna delle loro canzoni ; ed è stato anco se­
guitato da' nostri : sicché Dante nella vita nuova chiama
queste lime ancelle delle canzoni ; il Petrarca fece anch'
s