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cesso spegnesse ogni virtù ne'cuori de' Cittadini,
e fosse in gran parie cagione della depressione ,
ed avvilimento d' Italia . Fino dal 1238. leggesi
un' esempio di queste Feste , dette allora Corti
bandite , nelle nozze di Ezzelino da Romano Ti­
ranno di Padova, con Selvaggia figliuola dell Im-
perador Federico II. Girolamo della Corte nella
sua Istoria di Verona ci dice : che per olio gior­
ni continui furono fatti torneamenti , danze , con­
viti , ed altri dilettevoli sollazzi in Verona , e pro­
lungati ancora nella notte , e che in ultimo Ez­
zelino die a mangiare nel Campo Marzo ( del qua­
le era stato gran parte coperto con tende , e ra­
mi di' Albori ) ad una infinita moltitudine di per­
sone , concorsa a tanta solennità , e die furono più
di diciotto mila , che in quell' occasione vi man­
giarono , Il barbaro Poeta Benvenuto Allprando nel­
la sua Cronaca Mantovana, pubblicata dal Muratori,
raccontando nell' anno l34o. le nozze di alcuni
della famiglia Gonzaga , dice : che tuli' i Signori ,
che vi concorsero regalarono generosamente i Gon-
zaghi di molle robbe. Sotto nome di robbe inlen­
deasi gioje , cavalli, vesti ,j drappi , vasi di oro ,
e di argento, ed altre cose preziose . Ed è pia­
cevole assai il sentire dallo stesso poeta , che tutte
queste robbe , sì rare , e pregiate furono dipoi da'
Gonzaghi stessi distribuite a' Musici, ed a' Buffoni :
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