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glie, per mostrarsi più fieri In arme. I Cavalieri
vestivano uno sorcolto , overo guarnacca stretta ivi
su'cinti, e le punte de'manicottoli lunghi Infino
in terra, foderati di vajo, e ermellini. Questa islra-
nlanza d'abito non bello, né onesto fu di presen­
te preso per li giovani di Firenze, e per le don­
ne giovani di disordinati manicottoli , come per na­
tura siamo disposti noi vani cilladini alle mutazio­
ni de' nuovi abiti , e i strani conlrafare oltre al
modo d'ogni nazione, sempre al disonesto, e va­
nltade; e non fu sanza segno di futura mutazio­
ne di stalo , eie.
Si tratterà delle question d'amore,
E di cortesia , e gentilezza . pag. 14.
Le Corti de' Conti di Provenza saranno ogno­
ra famose per la gentilezza, e l' urbanità , che vi
regnava ; e può affermarsi, che II rinascimento del­
la coltura, e del gusto per la poesìa , e le belle
Lettere in esse avesse V origine . Que' Cavalieri,
che piccavansi di valore, di arme , e d'ingegno ,
quasi tutti furon scrittori di rime , e di prose dilet­
tevoli nel loro idioma. Abbiamo di molli di essi
le vile scritte dal Nostradama , e stampate in Lio­
ne nel \6i!j., nelle quali sebben vi sia del favolo­
so, e del romanzesco , possiam pur rilevare quan­
to in allora colti fosser gì' Ingegni di quella
nazione. Infra d' essi, e le damigelle di Corte , se a
caso avventa , che si suscitasse alcuna amorosa qui-