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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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– Non vi preoccupate, almeno con voi ho potuto parlare.<br />

Uscì dall’albergo e si diresse verso la piazza della chiesa.<br />

Bussò ancora a una, due, tre, tante porte: una sì e una no,<br />

con calma prima, poi con rabbia, quando vedeva quelle facce<br />

impaurite ritirarsi subito dalle finestre, ripetendo sempre<br />

lo stesso rifiuto secco: – La casa è piccola, serve a noi.<br />

Alla fine di quella umiliante questua ritornò sul dosso.<br />

Gli sembrava di odiare tutti. Quel luogo era una grande<br />

prigione, l’avevano mandato lì per farlo morire di crepacuore!<br />

Cercò d’indovinare la direzione del suo paese, ma<br />

era più che mai disorientato da tutte quelle montagne.<br />

Guardò la strada del fondovalle, certamente quella che<br />

aveva percorso con la corriera. Bisognava scappare! Fermare<br />

qualche auto, farsi portare fuori da quella galera e montare<br />

su un treno. Magari andare via a piedi. Scese di corsa<br />

per i prati, saltando di gradone in gradone, e scivolando<br />

sull’erba: correva come se lo inseguissero. Ai lati della strada<br />

asfaltata, della gente con borse e valigie attendeva la<br />

corriera. Giunsero anche due carabinieri della caserma di<br />

Santana e uno chiese a Pietro se si era perduto.<br />

– No, volevo guardare le automobili che passano.<br />

– Questo è un altro paese, devi ritornare a Santana. La<br />

strada è quella, – e gl’indicò un sentiero.<br />

Rientrò in caserma. Il brigadiere gli chiese se aveva<br />

mangiato fuori.<br />

– Mi hanno invitato i vostri compaesani, come si fa<br />

con gli ospiti.<br />

– Ti sei sistemato?<br />

– No, – gridò Pietro, perdendo la calma, – non ho trovato<br />

niente, come un cane rognoso m’hanno accolto.<br />

Il brigadiere fu sorpreso.<br />

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– Questo complica le cose, qui non ti posso tenere.<br />

– Non datevi pena, dormirò in campagna, sono abituato,<br />

il letto poco lo conosco.<br />

Il brigadiere veniva da una delle molte valli del Trentino<br />

e conosceva il freddo pungente della notte. Per un attimo<br />

si dimenticò del regolamento.<br />

– Non posso permetterti di passare le notti all’aperto.<br />

Ma si riprese subito e tornò ad essere il tutore della legge.<br />

– Te l’impedisce il regolamento. L’ordinanza prescrive<br />

di rincasare prima del tramonto, e rincasare significa rientrare<br />

in una casa, dove ti si possa trovare in qualsiasi momento.<br />

– E se casa non ne ho?<br />

– Dovrai averla!<br />

– Do un pugno al cielo e mi piove una casa.<br />

Il brigadiere s’infastidì.<br />

– Io devo solo sorvegliarti.<br />

– Fatemi dormire in quello stanzino, – insistette Pietro.<br />

– Qui possono stare solo quelli che vengono fermati in<br />

attesa d’essere portati in città.<br />

Pietro, porgendo i polsi, disse: – Ecco, arrestatemi e<br />

domani portatemi a Trento: in galera o in qualsiasi altro<br />

posto si starà meglio di qui.<br />

Il brigadiere si passò una mano sulla fronte.<br />

– Questa non è una soluzione, per arrestarti ci vuole<br />

un motivo.<br />

– Inventatelo il motivo serio, – saltò su Pietro, – come<br />

ha fatto il maresciallo del mio paese. Se volete vado<br />

fuori a cantare, o improvviserò un ballo al suono delle<br />

campane, o una corsa a dorso di mucca se cavalli non ce<br />

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