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– Tutto può essere un divertimento e tutto può essere<br />
una tortura.<br />
Lidia scavalcò lo steccato di slancio e si mise a danzare<br />
anche lei col viso in fiamme; perdeva l’equilibrio però<br />
e Piero le porse le mani. La danza continuò a due, ritmata<br />
dal fruscio del fieno. A Lidia si erano disciolti i lunghi<br />
capelli, che fluivano neri sulle spalle fino alla scollatura<br />
della vestaglia leggera. La fronte di Pietro era bagnata di<br />
sudore, ma il corpo, agile e vigoroso, si librava come se<br />
volesse spiccare il volo.<br />
– Siete stanca?<br />
– No.<br />
– Vi piace l’odore del fieno?<br />
– No.<br />
– Cosa vi piace?<br />
– Tu mi piaci, – disse lei, come se volesse lanciare una<br />
sfida: i suoi occhi avevano una luce di febbre. Pietro rise,<br />
accelerando il ritmo della danza. Di colpo Lidia smise di<br />
pigiare e liberò le sue mani da quelle di lui, ma Pietro le<br />
riafferrò i polsi, stringendoglieli forte. Lei riuscì a svincolarsi<br />
nuovamente e si slanciò coi pugni chiusi contro il<br />
petto di lui, lasciandosi poi cadere di colpo per rotolarsi<br />
sul fieno agitando i capelli che le nascondevano il viso.<br />
Ansimava. Pietro fu solo istinto: gli tornarono in mente<br />
le cavalle infoiate che a maggio correvano sulle alture<br />
sferzate dal rosso dei papaveri, e gli sembrò di sentire le<br />
ventate degli odori che facevano inarcare il dorso ai caproni<br />
infuriati; con l’impeto di quando domava le puledre<br />
si gettò su Lidia avvinghiandola tutta con le sue braccia<br />
poderose. Ci fu un accenno di lotta, poi lei si lasciò prendere<br />
dischiudendo docilmente i suoi grovigli. Il fruscio<br />
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del fieno scompigliato andò affievolendosi e dal recinto si<br />
levarono vapori infuocati.<br />
Pietro quel giorno non andò sui dossi, vagò a lungo<br />
per le strade del paese, poi si fermò nella piazza della chiesa<br />
e dal muraglione guardò la vallata immersa in un grande<br />
silenzio. Più in là, i laghi e i monti sembravano posseduti<br />
dal languore della sera.<br />
XIV<br />
I bagnanti partivano e arrivavano in continuazione. Era<br />
una stagione eccezionale. Sul Bondone il fieno lo falciavano<br />
di notte e lo mandavano giù alle prime luci dell’alba.<br />
Pietro continuava ad aprire buche su buche e ad asciugare<br />
volti sudati.<br />
Anche gli anziani di Santana, che avevano le ossa logorate<br />
dal freddo e dalle fatiche, facevano la cura e la sera,<br />
a casa, parlavano del sardignolo, che pareva nato per<br />
fare il bagnino, con quel garbo, quella sollecitudine e le<br />
parole che sapeva trovare. In paese non avevano più paura<br />
di Pietro, tutti rispondevano al suo saluto e, se capitava,<br />
si intrattenevano anche con lui. Michelino attribuiva<br />
a sé il merito di aver impedito al paese di dare prova d’inciviltà.<br />
Anche a Irma toccò qualche lode.<br />
Il brigadiere, invece, si manteneva guardingo. La stazione<br />
dei carabinieri del paese di Pietro gli aveva chiesto<br />
già due rapporti e lui non si era sbilanciato: fatti nuovi<br />
non ce n’erano, ma forse solo perché l’Arma aveva sottoposto<br />
il soggetto a una stretta sorveglianza.<br />
Finito il lavoro, Pietro andava a sdraiarsi sui dossi, e<br />
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