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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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Sarebbe bastata una garanzia e i fornitori avrebbero<br />

consegnato subito le fave e il granturco.<br />

– Non abbiamo avuto mai un soldo di contributo, –<br />

ripeteva Lillinu, – da noi non ci sono industrie, i continentali<br />

ci hanno solo portato via le terre delle valli.<br />

Gli esperti, con modernissimi metodi scientifici, soppesavano<br />

la sorte dei pastori e delle pecore. L’allevamento<br />

del bestiame, in quelle forme, era antieconomico; gli indici<br />

elaborati parlavano chiaro, ci si trovava di fronte a valori<br />

negativi, non competitivi nei mercati internazionali.<br />

Occorreva un modo rapido e poco costoso per l’eliminazione<br />

di quell’attività marginale. All’ultimo momento era<br />

insorta «l’interferenza d’un problema sindacale», e ciò<br />

aveva fatto perdere del tempo prezioso: si trattava del<br />

nuovo ruolo da assegnare ai pastori e alle loro famiglie,<br />

«quantità non valutabili» è vero, ma delle quali si doveva<br />

pur tener conto.<br />

Dalla gradinata del Municipio, Lillinu riferì ai pastori<br />

quello che gli avevano detto a Cagliari. Scoraggiato concluse:<br />

– Sono troppo lontani da noi, le nostre disgrazie<br />

danno fastidio, turbano i programmi studiati a tavolino.<br />

Grida e fischi si levarono dalla piazza.<br />

– Ce la facciamo noi la giustizia.<br />

– I mangimi ce li prendiamo con la forza.<br />

Nella piazza c’era anche il maresciallo con tre carabinieri,<br />

ma i pastori continuarono a minacciare ugualmente.<br />

– Nessuno può restare indifferente davanti a creature<br />

che muoiono di fame, – gridò uno dal fondo della piazza.<br />

– Chiamiamoli qui quelli che comandano, – fece eco<br />

un altro.<br />

Lillinu andò via. I pastori rimasero ancora ad agitare le<br />

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mani e urlare. Il maresciallo, attento ai più scalmanati,<br />

incominciava a preoccuparsi. Pietro salì sulla gradinata<br />

per dire qualcosa. Ma gli altri pastori volevano solo urlare,<br />

non avevano più voglia di ascoltare nessuno.<br />

– Bisogna fare qualcosa, – disse Pietro alzando la voce<br />

più che poteva, – non basta urlare e fischiare qui...<br />

– Tutti alla macchia andiamo, – gridò Bellinu, un pastore<br />

anziano ch’era riuscito a conservare quasi intatto il<br />

suo gregge, anche s’era rimasto in galera per un anno. –<br />

Le armi ce le prendiamo con la forza, – continuò Bellinu,<br />

– chi ci può fermare?<br />

Tremava tutto. Pietro tentò ancora di parlare.<br />

– Andiamo noi a Cagliari, – gridò, – tutti insieme e<br />

portiamo lì le nostre pecore...<br />

Il maresciallo valutò che non era ancora giunto il momento<br />

d’intervenire, ma i suoi carabinieri avevano già ricevuto<br />

gli ordini. Mentalmente si ripeteva i punti salienti<br />

del «Manuale», che conosceva a memoria: «La folla,<br />

qualunque sia il motivo per cui si è costituita, va sempre<br />

controllata attentamente... La folla, quando assume una<br />

notevole consistenza numerica, diviene una massa sempre<br />

pericolosa... La folla è portata più al male che al bene...<br />

perché in una moltitudine le facoltà buone dei singoli anziché<br />

sommarsi si annullano».<br />

Non che egli non comprendesse le ragioni dei pastori,<br />

anzi, se qualche volta gli accadeva di riflettere sulle miserie<br />

di quel disgraziato paese, si commoveva e s’indignava;<br />

ma la divisa e il regolamento non lasciavano spazio alle<br />

debolezze del cuore: l’ordine, fondamento di ogni vivere<br />

civile, doveva essere tutelato a ogni costo.<br />

La perfetta adesione allo «spirito di corpo» il mare-<br />

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