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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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– Non ti rendi neppure conto di quanto male hai fatto!<br />

Non sai di aver seminato la discordia con quei tuoi degni<br />

amici della cooperativa. Ti sei messo contro di me e<br />

hai il coraggio di chiedermi lavoro, tu che hai tolto il lavoro<br />

agli altri. Oggi ne avremmo cinque, otto, dieci di<br />

cantieri, se al Comune non aveste mandato chi avete mandato.<br />

E invece tiro avanti con questa miseria e Dio sa come.<br />

Che cosa posso chiedere per un paese scomunicato? Ti<br />

hanno rubato le pecore? È il segno dell’ira del Signore.<br />

Vai per la tua strada, io non posso farci niente.<br />

Mentre parlava, dimenandosi dentro la mantella, puntava<br />

l’indice contro il cielo.<br />

– Da dove mi attendevo luce mi viene buio, – disse<br />

Pietro scoraggiato. – Mi dite che Dio mi ha abbandonato,<br />

ma il vero Dio, se c’è, non può essere con voi.<br />

– Non bestemmiare davanti a me! – urlò don Lovicu.<br />

Pietro ebbe l’impeto di gridare al parroco tutto il suo<br />

disgusto, ma riuscì a dominarsi e si allontanò fremente.<br />

XVII<br />

Era già mezzogiorno. Dall’alto del vecchio campanile,<br />

severo nei suoi bugnati di granito anneriti dal tempo, gli<br />

squilli cadevano distesi sul paese e correvano a spegnersi<br />

sui colli e nelle valli. A quell’ora i pastori aprivano le bisacce<br />

per consumare il loro pane e formaggio; nel paese le<br />

bettole si svuotavano e anche i disoccupati si avviavano<br />

verso casa. Pietro aveva troppa rabbia in corpo. Voleva liberarsi<br />

dalla voce irata di don Lovicu, che sembrava lo inseguisse<br />

ancora. Imboccò un viottolo, poi un altro e pre-<br />

90<br />

sto si trovò nella strada che portava fuori del paese. Qui<br />

lo raggiunse Annanghelu Manza.<br />

– Perché tanta fretta? Dove vai? Ti ho cercato ieri,<br />

avantieri... ti eri nascosto?<br />

– Ora mi hai trovato, cosa vuoi?<br />

– Ti devo parlare, si tratta di cosa seria.<br />

– Parla, parla, ti ascolto, – disse Pietro, senza fermarsi.<br />

– Quello che devo dirti non lo posso urlare.<br />

Pietro si fermò di colpo e con molto fastidio disse: –<br />

Non ho la vena di ascoltarti a lungo.<br />

– Brutta mutria oggi! – esclamò Annanghelu. – Ti devo<br />

fare una proposta, ma dobbiamo allontanarci da qui.<br />

– Temo come la febbre le tue proposte.<br />

– Schizzi scintille da tutte le parti.<br />

Saltarono un muricciolo a secco e si fermarono presso<br />

una casupola rimasta a metà. Più giù c’era il lavatoio pubblico,<br />

deserto e senz’acqua.<br />

– Cosa ti duole? – chiese Pietro.<br />

– Alcuni amici vorrebbero vederti, – disse Annanghelu<br />

abbassando la voce.<br />

– Amici tuoi o miei?<br />

– Per ora sono amici miei, ma possono diventare anche<br />

amici tuoi. Ti conoscono, si è parlato di te. Se va bene<br />

ci sistemiamo tutti una volta per sempre. Cose pulite,<br />

senza rischi, fanno tutto loro. Noi dobbiamo dare una mano.<br />

Se ci stai, l’incontro è fissato per domani notte, verso<br />

le undici, dietro il cimitero.<br />

– Chi ti ha messo nella mia strada? – gli gridò Pietro,<br />

– lasciami andare, ho tanti guai.<br />

Annanghelu, implacabile, riprese: – Ti stai rodendo il<br />

fegato, ma non c’è scampo. Ci dobbiamo arrangiare da noi,<br />

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