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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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XIII<br />

Il commendatore Scarani aveva fatto solo dieci bagni e<br />

non accusava più alcun dolore. Il gonfiore dei piedi e delle<br />

mani era quasi scomparso e lui sentiva addosso una incontenibile<br />

voglia di vivere, di fare, di comprare e di vendere.<br />

Per scaricare questa ritrovata esuberanza dava manate<br />

irriverenti alle prominenze del prete, commentando<br />

che lì vi approdavano tutti i vizi capitali. Don Garofalo si<br />

limitava ad abbozzare un sorriso.<br />

Il commendatore, irremovibile, voleva vicino Pietro<br />

per tutta la durata del bagno.<br />

– Gli altri protestano, – diceva Pietro, – torno subito.<br />

Ma Scarani, con l’aria di chi può tutto, replicava che<br />

lui se ne infischiava degli altri.<br />

– Mandali via, compro l’albergo, compro te, compro<br />

tutto il paese s’è necessario, – diceva ancora, e non scherzava.<br />

Pietro gli asciugava il sudore, gli aggiustava il lenzuolo<br />

attorno al collo e correva all’altro reparto. Per trattenerlo,<br />

un giorno, Scarani gli parlò anche della <strong>Sardegna</strong>.<br />

– Avete bei posti, – disse, – peccato che non ve ne stiate<br />

tranquilli. La Costa Smeralda! Hanno fatto buone cose<br />

lì, ci sei stato?<br />

– Ne ho sentito parlare, – rispose Pietro con distacco<br />

– gente come me in quei posti non ci può andare, la <strong>Sardegna</strong><br />

dei ricchi è quella...<br />

– E no! – lo interruppe Scarani, – non si può sputare<br />

sul piatto dove si mangia. Statevene buoni e verranno anche<br />

altri aiuti. Avete bisogno di tutti voi. Forse mi deci-<br />

158<br />

derò anch’io. I miei uomini stanno esaminando certi affari...<br />

se mantengono le promesse vedremo... Avete amministratori<br />

coraggiosi, che sanno guardare lontano, non<br />

hanno avuto paura di varcare il mare per trovare i crani.<br />

– Tutti quelli che vengono da noi sono cacciatori, una<br />

preda la trovano sempre, – rispose Pietro, senza scomporsi.<br />

– L’ingratitudine è figlia dell’ignoranza, – gridò Scarani,<br />

agitandosi dentro la buca.<br />

Pietro gli aggiustò il fieno e uscì, dicendo che sarebbe<br />

tornato presto. Il commendatore, solitamente, prendeva il<br />

suo bagno di pomeriggio. Ora che stava bene girava per il<br />

paese: gli piacevano i dintorni boscosi, le montagne e il<br />

cielo puliti, senza nebbie e senza fumo e ciminiere. E fiutò<br />

anche un affare, un grosso affare, che sorprese perfino<br />

don Garofalo. Fra due o tre anni quei quattro sassi di Santana<br />

sarebbero potuti diventare un centro di villeggiatura<br />

di classe, bastava sollecitare la costruzione della strada<br />

per il Bondone, già progettata. Puntò su quella intuizione<br />

e comprò subito, per pochi soldi, i prati e i boschi a<br />

valle e a monte del paese, e scelse il punto dove avrebbe<br />

fatto costruire la sua villa; gli amici di Milano l’avrebbero<br />

seguito come pecore: quello era il posto ideale per togliersi<br />

di dosso il fumo delle ciminiere! Chiese chi aveva<br />

costruito le altre ville e Pietro gl’indicò Andrea, il muratore<br />

di Cadine, al quale Scarani, il giorno stesso, propose<br />

di costruire per lui.<br />

– Quando sarà pronto il progetto ti chiamerò per il<br />

contratto, – disse ad Andrea, ordinandogli di farsi accompagnare<br />

a Milano dal sardignolo.<br />

Finita la cura i bagnanti salivano da Pietro per salutarlo.<br />

Con vigorose strette di mano i contadini lo invita-<br />

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