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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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sare i carabinieri, loro l’hanno portato qui e loro lo devono<br />

riportare altrove.<br />

Narciso era in affari, ma lui non compariva mai. Era<br />

rimasto fuori anche dal Consiglio comunale e vi aveva<br />

mandato gli altri, tutti amici.<br />

– Si faccia qualche cosa, – disse Guglielmo, sbattendo<br />

i pugni sul tavolo, – non perdiamo altro tempo.<br />

I consiglieri ripresero a borbottare, ce l’avevano con<br />

Michelino, che non riusciva a tirar fuori il paese da quel<br />

guaio. L’avevano fatto Sindaco per qualcosa... o c’era un<br />

tornaconto anche in quel pasticcio?<br />

I santani erano sempre vissuti abbrancati a quella poca<br />

terra, tra i crozi. Non si attendevano niente da nessuno, tiravano<br />

avanti come potevano, misurando ogni cosa, anche le<br />

parole, ma dentro covavano un muto risentimento contro tutti.<br />

Quelli di Trento dicevano che i santani erano «ruvidi come<br />

gratarole» e che speravano di avere una polenta grande come<br />

la Paganella per mangiarsela tutta e non darne a nessuno.<br />

Arrivò il brigadiere, convocato d’urgenza. Michelino<br />

entrò subito in argomento.<br />

– Deve prendere questo bandito e portarlo via da qui,<br />

– impose, con un tono di comando che piacque ai consiglieri.<br />

Si riprese a discutere.<br />

– Il diavolo è meno brutto di come lo si dipinge, –<br />

disse il brigadiere cercando di sdrammatizzare.<br />

Gli chiesero se lui se la sentiva di garantire al cento per<br />

cento. Il brigadiere allora propose di andare a parlare col<br />

Prefetto e col Questore, lui era pronto a dare il suo parere<br />

se lo interpellavano. Il Consiglio decise che l’indomani<br />

Michelino sarebbe andato a Trento. Al brigadiere fu ordinato<br />

di stendere un rapporto coi fiocchi la stessa notte.<br />

132<br />

Pietro, intanto, cercava di prendere sonno disteso sulla<br />

brandina dello sgabuzzino. Verso mezzanotte incominciò<br />

il ticchettio della macchina da scrivere, poi seguì un rimbombo<br />

di tuoni come se le montagne si spaccassero e il<br />

cielo e la terra si aprissero. Solo all’alba tornò il silenzio.<br />

VII<br />

Michelino andò direttamente in caserma. Aveva un’aria<br />

sconsolata. A Trento l’avevano accolto con tutti i riguardi<br />

e l’avevano ascoltato sino in fondo, tutte persone<br />

competenti, ma la faccenda era seria, c’era di mezzo il Ministero<br />

e non si poteva tornare indietro.<br />

– Più ci penso, – disse il brigadiere, – più mi convinco<br />

che si sono montate le cose in modo esagerato.<br />

– La gente ha veramente paura, – continuò il Sindaco,<br />

– personalmente anch’io sono convinto che non vi sia tutto<br />

questo pericolo, ma devo dare soddisfazione.<br />

Il brigadiere voleva rimanere fuori da quel pasticcio, era<br />

ancora in esperimento e poteva andarci di mezzo la carriera.<br />

– Per me, – disse, – la soluzione migliore è convincere<br />

i consiglieri che se ne stiano tranquilli e non pestino la<br />

coda al cane che dorme. Tutta la faccenda si sta risolvendo<br />

da sé, – continuò sottovoce, – il soggetto non riesce a<br />

trovare un alloggio, gli chiudono la porta in faccia... Le<br />

autorità dovranno provvedere.<br />

Pietro, intanto, rientrava in caserma col proposito di<br />

piantare il brigadiere col suo regolamento e quel paese<br />

maledetto. Lo arrestassero pure, lo buttassero in una cella!<br />

La strada era deserta, non si udivano voci di uomini,<br />

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