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occhi, – sui monti la neve arriva col vento. Ai primi di dicembre<br />
i pastori scendono dai monti con le greggi... quelli<br />
che possono prendere i pascoli delle valli, che costano<br />
tanto. Gli altri restano e sperano soltanto che il gelo non<br />
faccia morire le pecore... Un anno ne arrivò tanta di neve<br />
a Sa Matta, quasi quanta ce n’è qui. Le pecore le avevo tenute<br />
a riparo sotto una quercia per due giorni: belavano<br />
per la fame, gli agnelli morivano. Che pena facevano!<br />
Non sapevo dove sbattere la testa. Di notte le trascinai<br />
verso la vallata: là non c’era neve e l’erba era alta. Mi spostavo<br />
da una parte all’altra, braccato dagli altri pastori,<br />
finché i padroni dei pascoli non mi mandarono i carabinieri.<br />
Mi fecero portare il gregge in paese e lo tennero sotto<br />
sequestro nel cortile della caserma: morirono tutti gli<br />
agnelli, le pecore non diedero più latte quell’anno...<br />
La voce di Pietro si era fatta accorata.<br />
– Ora non pensarci più, – gli disse Gemma, ravviandogli<br />
le folte sopracciglia col dito. – Tutte le cose che vedi<br />
e che senti ti fanno pensare al tuo paese e alle pecore...<br />
e chissà a chi altri ancora... io sono gelosa, molto gelosa...<br />
Pietro la strinse forte fra le braccia e sorridendo le disse:<br />
– Va bene, godiamoci la tua neve, non parlerò più.<br />
Gemma, con la nuca appoggiata alla spalla di lui,<br />
guardava il cielo buio. Disse: – I primi fiocchi di neve sono<br />
sempre tristi, come se sapessero che la terra li dissolverà<br />
subito...<br />
– Muoiono presto perché sono soli, – rispose Pietro, –<br />
la gente, la folla ha più vita, uno sostiene l’altro anche<br />
senza volerlo. I pastori sono soli...<br />
– Mi avevi promesso di non parlare più del tuo paese,<br />
– gli disse Gemma, sfiorandogli la bocca con le dita. Di-<br />
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venne subito seria e soggiunse: – Io voglio bene al tuo<br />
paese e alla tua gente, anche se non li conosco. Solo che<br />
quando parli di loro tu diventi sempre triste e la tua tristezza<br />
è come una nuvola nera che oscura il cielo.<br />
Stettero in silenzio per un po’, cercando di prendere<br />
con le labbra i fiocchi che scendevano tremolando, grandi<br />
come lenzuoli.<br />
– Vorrei essere anch’io un fiocco di neve, – disse Gemma;<br />
– volerei al tuo ovile per salutarti, e non farei alcun<br />
male alle tue pecore.<br />
– Io ti acchiapperei così, – le rispose Pietro baciandola.<br />
– E di me resterebbe solo una gocciolina d’acqua.<br />
Gemma gettò un po’ di neve sul viso di Pietro e cercò<br />
d’allontanarlo. Lui la inseguì. Continuarono a rincorrersi<br />
e a cadere, abbracciandosi ogni tanto.<br />
Nella valle la neve si sciolse a poco a poco. Andrea e<br />
Pietro ripulirono il cantiere e ripresero i lavori. I due muratori<br />
di Cadine però dissero che non potevano fare più di<br />
otto ore. Andrea e Pietro invece continuavano finché c’era<br />
giorno e, qualche volta, per non lasciare a metà una parete<br />
o un tramezzo, facevano luce coi falò.<br />
La villa intanto prendeva corpo. Il direttore dei lavori,<br />
prima di firmare lo stato d’avanzamento, fece demolire e<br />
ricostruire alcuni archi, qualche tramezzo e anche una parete.<br />
Andrea protestò, ma non ci fu niente da fare. Con<br />
l’incasso del primo acconto furono pagati i materiali, i<br />
due muratori di Cadine e anche Pietro; ad Andrea rimase<br />
poca cosa e c’erano da fare ancora i lavori più costosi.<br />
Venne Natale, senza neve. La gente del paese andò in<br />
chiesa per la messa di mezzanotte. Pietro rimase in casa,<br />
solo, e si ricordò di sua madre quando gli spiegava che su<br />
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