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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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Pietro riprese a scendere la scalinata.<br />

– Cosa ne pensi? – gli chiese Anzellu.<br />

– Beh, non rispondi? – incalzò Mastinu.<br />

– Io non posso venire, andateci voi, – rispose finalmente<br />

Pietro.<br />

Anzellu gli si piazzò davanti e, muovendo lentamente<br />

le lunghe braccia, gli disse: – Ma ragiona un po’, si tratta<br />

di fare un taglio netto con tutti gli imbrogli della cooperativa.<br />

la nostra parte di debito la pagheremo con gli<br />

anticipi che ci daranno.<br />

– Fuori non mi ci troverei. Lascerei mia madre sola...<br />

no, sono legato a tutto.<br />

Anzellu e Mastinu insistettero e Pietro cercò di immaginarsi<br />

le terre lisce come il palmo della mano, le case<br />

coi letti, le pecore che si saziano in poco spazio e i padroni<br />

dei pascoli che vanno a riscuotere i fitti in automobile...<br />

ma quelle cose non facevano per lui, non si sarebbe<br />

mai potuto staccare dalla sua casa e dagli stessi sassi che<br />

costellavano le radure dove conduceva le pecore.<br />

– Andate voi e buona fortuna, – ripeté separandosi dai<br />

due amici. Prese un’altra strada e davanti alla prima casa<br />

del vicolo in discesa rallentò il passo. Sentì una porta<br />

schiudersi, poi un bisbiglio, quasi un sospiro. Voleva fermarsi,<br />

ma dall’interno una voce chiamò: – Pasquina!<br />

Pietro cercò nel buio e gli sembrò di vedere un’ombra<br />

sparire dietro la porta richiusa precipitosamente.<br />

Tra un boccone e l’altro raccontò a sua madre che la<br />

cooperativa si era sciolta e che tutti erano disperati. Si mise<br />

la bisaccia sulle spalle e si avviò. Prima di varcare la soglia<br />

si voltò e disse: – Se andassimo in continente col bestiame,<br />

come Maloccu, voi verreste?<br />

30<br />

– Io in continente?<br />

– Dico sul serio, me ne hanno parlato Merzioro e Antoni.<br />

Giovanna non riuscì più a sorridere.<br />

– Il mio posto è qui: qui ho vissuto con tuo padre, qui<br />

ho cullato te e tuo fratello... qui mi sono abituata ad attendere<br />

qualcuno...<br />

– E se andassimo io e Pascaleddu?<br />

– Io vi attenderò, come faccio ora... le attese saranno<br />

più lunghe...<br />

Non poté dire altro.<br />

– Ho già risposto di no, adiosu.<br />

Giovanna rimase in ascolto, finché i passi di Pietro non<br />

si spensero del tutto.<br />

IV<br />

Il cielo e la terra si confondevano in una grande oscurità:<br />

la luna si sarebbe levata solo verso mezzanotte. Pietro<br />

percorse la strada periferica, poi s’inoltrò nell’antico sentiero,<br />

in mezzo ai rocciai. Camminava sicuro, quasi per istinto,<br />

sgusciando tra frasche e rovi senza sfiorarli. Nel silenzio<br />

ogni sussurro sembrava uno schianto. Il grido lamentoso<br />

della civetta scendeva a tratti come se volesse lacerare le tenebre;<br />

seguivano stridi, fremiti e tonfi, ma presto ritornava<br />

quel silenzio disperante. Pietro pensava alla cooperativa, alla<br />

minaccia di Nino Monne, alla proposta di Anzellu e alla<br />

tristezza di sua madre. Chissà se erano vere le cose che scriveva<br />

Maloccu! Gli sarebbe piaciuto andare in continente,<br />

starvi un poco e tornare... Vicino al torrente ebbe l’impres-<br />

31

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