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Pietro riprese a scendere la scalinata.<br />
– Cosa ne pensi? – gli chiese Anzellu.<br />
– Beh, non rispondi? – incalzò Mastinu.<br />
– Io non posso venire, andateci voi, – rispose finalmente<br />
Pietro.<br />
Anzellu gli si piazzò davanti e, muovendo lentamente<br />
le lunghe braccia, gli disse: – Ma ragiona un po’, si tratta<br />
di fare un taglio netto con tutti gli imbrogli della cooperativa.<br />
la nostra parte di debito la pagheremo con gli<br />
anticipi che ci daranno.<br />
– Fuori non mi ci troverei. Lascerei mia madre sola...<br />
no, sono legato a tutto.<br />
Anzellu e Mastinu insistettero e Pietro cercò di immaginarsi<br />
le terre lisce come il palmo della mano, le case<br />
coi letti, le pecore che si saziano in poco spazio e i padroni<br />
dei pascoli che vanno a riscuotere i fitti in automobile...<br />
ma quelle cose non facevano per lui, non si sarebbe<br />
mai potuto staccare dalla sua casa e dagli stessi sassi che<br />
costellavano le radure dove conduceva le pecore.<br />
– Andate voi e buona fortuna, – ripeté separandosi dai<br />
due amici. Prese un’altra strada e davanti alla prima casa<br />
del vicolo in discesa rallentò il passo. Sentì una porta<br />
schiudersi, poi un bisbiglio, quasi un sospiro. Voleva fermarsi,<br />
ma dall’interno una voce chiamò: – Pasquina!<br />
Pietro cercò nel buio e gli sembrò di vedere un’ombra<br />
sparire dietro la porta richiusa precipitosamente.<br />
Tra un boccone e l’altro raccontò a sua madre che la<br />
cooperativa si era sciolta e che tutti erano disperati. Si mise<br />
la bisaccia sulle spalle e si avviò. Prima di varcare la soglia<br />
si voltò e disse: – Se andassimo in continente col bestiame,<br />
come Maloccu, voi verreste?<br />
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– Io in continente?<br />
– Dico sul serio, me ne hanno parlato Merzioro e Antoni.<br />
Giovanna non riuscì più a sorridere.<br />
– Il mio posto è qui: qui ho vissuto con tuo padre, qui<br />
ho cullato te e tuo fratello... qui mi sono abituata ad attendere<br />
qualcuno...<br />
– E se andassimo io e Pascaleddu?<br />
– Io vi attenderò, come faccio ora... le attese saranno<br />
più lunghe...<br />
Non poté dire altro.<br />
– Ho già risposto di no, adiosu.<br />
Giovanna rimase in ascolto, finché i passi di Pietro non<br />
si spensero del tutto.<br />
IV<br />
Il cielo e la terra si confondevano in una grande oscurità:<br />
la luna si sarebbe levata solo verso mezzanotte. Pietro<br />
percorse la strada periferica, poi s’inoltrò nell’antico sentiero,<br />
in mezzo ai rocciai. Camminava sicuro, quasi per istinto,<br />
sgusciando tra frasche e rovi senza sfiorarli. Nel silenzio<br />
ogni sussurro sembrava uno schianto. Il grido lamentoso<br />
della civetta scendeva a tratti come se volesse lacerare le tenebre;<br />
seguivano stridi, fremiti e tonfi, ma presto ritornava<br />
quel silenzio disperante. Pietro pensava alla cooperativa, alla<br />
minaccia di Nino Monne, alla proposta di Anzellu e alla<br />
tristezza di sua madre. Chissà se erano vere le cose che scriveva<br />
Maloccu! Gli sarebbe piaciuto andare in continente,<br />
starvi un poco e tornare... Vicino al torrente ebbe l’impres-<br />
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