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egli sapeva tutto ormai e parlava spesso con esse, per sfogare<br />
i suoi crucci o le sue rudi tenerezze; degli uomini sapeva<br />
poco, niente: era attaccato selvaggiamente a suo fratello,<br />
ma non aveva mai udito una parola gentile da nessuno:<br />
quelle che sua madre gli aveva cantato quando era<br />
bambino non le ricordava più. Gli sembrava di odiare tutti:<br />
i padroni prepotenti, gli altri pastori che difendevano<br />
accanitamente le loro cose, i baschi, spietati coi deboli e<br />
gl’indifesi. Le vicende degli uomini sembrava lo incuriosissero<br />
soltanto, ma se una pecora si azzoppava o le volpi<br />
sbranavano un agnello, lui si addolorava e cercava disperatamente<br />
un rimedio, sempre pietoso con le bestie.<br />
Mentre si recava alla casupola stringeva ancora al seno<br />
l’agnello, cercando d’infondergli vita col calore del suo<br />
corpo.<br />
Pietro, senza accorgersene, si trovò in mezzo al gregge.<br />
Riconobbe le sue pecore e gli sembrò che fossero in<br />
polpa e avessero buone mammelle. Ogni tanto affondava<br />
le mani nei velli e palpava le costole e le cervici delle bestie<br />
per provare se il suo occhio era esperto come un tempo.<br />
Poco dopo sopraggiunse Pascaleddu con la camicia<br />
pulita e i calzoni rammendati: – Il pascolo è buono qui. –<br />
disse sorridendo, come per farsi perdonare. – In collina il<br />
gelo ha bruciato tutto.<br />
– Sono bestie di razza buona, – osservò Pietro senza invidia,<br />
– hanno gambe solide anche se hanno figliato poco.<br />
– Le nostre non si riconoscono più, a Sa Matta morivano<br />
di fame.<br />
– Come noi, – rispose Pietro.<br />
– E tu cosa farai adesso? – chiese Pascaleddu.<br />
– Non so, sto cercando, ma in paese non c’è niente.<br />
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– Perché non provi a parare? – riprese Pascaleddu, –<br />
molti si sono rifatti così. Se ti dà una mano qualcuno che<br />
conta puoi fare anche cento pecore. Chiedi a Zenosu Manca.<br />
– Anche per parare ci vuole fortuna, e poi mi vergogno...<br />
ti danno la pecora per pietà o perché lo dice uno come<br />
Zenosu, ma dar via il bestiame dispiace, io lo so... e ci<br />
vuole faccia.<br />
– Te la devi mettere la faccia, tenta con Zenosu.<br />
– Ci penserò, adesso vado, adiosu.<br />
Prese l’involtino degli abiti di Pascaleddu e s’incamminò.<br />
Aveva percorso un po’ di strada quando vide Giacobbe<br />
e Legòri sbucare da un sentiero nascosto fra i rovi.<br />
Li chiamò.<br />
– Non ti avevo visto, – disse Giacobbe, fingendo sorpresa.<br />
Entrambi erano sudati e apparivano preoccupati.<br />
– Sono stato da Pascaleddu, gli si stava marcendo l’abito<br />
addosso. Una volta ogni tanto lo devi mandare in<br />
paese, non pretendiamo altro.<br />
– Abbiamo avuto da fare, – rispose Giacobbe, – stavamo<br />
guardando dei pascoli.<br />
– Il tuo ovile l’hanno visitato i chertores, non voglio che<br />
in nessun modo c’entri mio fratello, ha già avuto minacce.<br />
Pascaleddu è un ragazzo.<br />
I due si scambiarono uno sguardo e Pietro si accorse del<br />
loro imbarazzo. Giacobbe era un povero ladro «sfortunato».<br />
Mai una gliene andava bene. Lui si avviliva e giurava<br />
di smettere per sempre, ma ogni volta Legòri tornava a<br />
tentarlo proponendogli il colpo buono.<br />
– Da me non potrà venire male a tuo fratello, – rispose<br />
Giacobbe, sforzandosi di apparire calmo.<br />
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