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oscaioli e i fragori degli alberi abbattuti. Arrivò a Broili<br />
dopo un’ora e gli piacque quella distesa senza sassi e in<br />
leggero pendio. Camminava in mezzo al prato per il piacere<br />
d’immergere i piedi nell’erba soffice. Le mucche erano<br />
sparse, ma non dovevano fare molta strada per saziarsi.<br />
C’era un grande silenzio e l’aria era tiepida. Broili era<br />
nel territorio di Santana e Pietro non aveva ritenuto necessario<br />
avvisare il brigadiere del suo spostamento. Ma nel<br />
paese c’erano veramente cento occhi addosso a lui. In caserma<br />
seppero subito ch’egli si era inoltrato verso la malga<br />
e il brigadiere, per prudenza, spedì due carabinieri,<br />
raccomandando loro di seguire il vigilato a distanza.<br />
Quando Pietro fu vicino alla casa i cani abbaiarono e<br />
dalla porcilaia uscì il vaccaro, un uomo aitante, col viso<br />
rosso e tondo e un collo robusto come il tronco di una<br />
quercia. Questi attese che Pietro si avvicinasse e chiese: –<br />
Chi cerchi, qui?<br />
– Il pastore dalla malga.<br />
– Sono io, – e scrutava i gambali e il berretto a visiera<br />
di quell’insolito visitatore.<br />
– Buoni i pascoli qui, – fece Pietro, tanto per entrare<br />
in confidenza. Ma il vaccaro diventò più guardingo e<br />
troncò ogni indugio.<br />
– Perché mi cercavi?<br />
Pietro si avvicinò alla porcilaia e diede uno sguardo a<br />
tre grosse scrofe che divoravano l’impasto del trogolo.<br />
– Cerco lavoro, sono pastore anch’io, ho sempre fatto<br />
questo mestiere fin da piccolo: so badare alle bestie, mungere<br />
e lavorare il formaggio. Mi hanno detto che la malga<br />
ha bisogno di un aiuto.<br />
– Sei male informato. Da dove vieni?<br />
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Pietro raccontò la sua storia.<br />
– Qui non c’è lavoro, – disse il vaccaro, avviandosi verso<br />
la casa. Ogni tanto si fermava. Giunto davanti al recinto<br />
si voltò di scatto e gridò: – Se ti vedono solo, i cani<br />
possono saltarti addosso.<br />
Pietro gli lanciò uno sguardo pieno di risentimento e<br />
si allontanò. Appena fuori dalla malga incontrò i due carabinieri.<br />
Non salutò né si fermò: gli sembrava di non<br />
aver provato mai tanto avvilimento. Uno dei carabinieri<br />
lo chiamò e volle sapere dov’era diretto.<br />
– Indovinate? – rispose secco Pietro.<br />
– Ti abbiamo fatto una domanda lecita e ci devi una<br />
risposta senza arroganza.<br />
– Torno al paese, a contare le case e godermi le facce<br />
allegre della gente, – e allungò il passo. I due carabinieri<br />
fecero fatica a tenergli dietro.<br />
Irma non fece alcuna domanda. Sentì per Pietro tanta tenerezza<br />
e capì che solo un lavoro poteva sottrarlo dalla sua<br />
malinconia. Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per trovargliene<br />
uno, ma nel paese non le perdonavano di aver preso in casa<br />
quel bandito. Aveva chiesto a un muratore di Vezano e a<br />
quelli che dovevano tagliare il fieno, ma i rifiuti erano arrivati<br />
come castighi. Restava da chiedere a Narciso, quello di<br />
cui si era parlato al Consiglio comunale. Narciso faceva di<br />
tutto: coltivava le terre sue e quelle prese in affitto per pochi<br />
soldi, acquistava i terreni abbandonati dagli emigrati,<br />
comprava e vendeva patate frutta e grano, trasportava a pagamento<br />
persone e cose, faceva prestiti a interesse e dava le<br />
sue case in affitto ai milanesi nei mesi estivi. Ma piangeva<br />
miseria e andava in giro sempre con lo stesso abito logoro:<br />
un paio di calzoni alla zuava, tenuti su da bretelle sfilaccia-<br />
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