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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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né risa di ragazzi, né pianti di bimbi: tacevano anche le<br />

bestie. Pietro si guardava intorno stupito. Avesse potuto<br />

almeno parlare con qualche ragazzo! forse sarebbe riuscito<br />

a farsi capire: i ragazzi gli piacevano, nel suo paese li<br />

cercava quando rientrava dall’ovile e con loro discorreva e<br />

scherzava. Qui non ne aveva visto ancora uno, forse li tenevano<br />

chiusi dentro per paura di lui. E invece a Santana<br />

ragazzi non ce n’erano. Era bastato un niente in quel piccolo<br />

paese ad arrestare il corso naturale della vita: da<br />

quando erano partiti i giovani non si erano più fatti matrimoni<br />

e da molto tempo non nasceva più nessuno. Le<br />

donne intristivano. I vecchi diventavano sempre più vecchi<br />

e più curvi, ma non volevano morire, attendevano i figli<br />

e i nipoti per vederli ritornare alla terra.<br />

Pietro era arrivato sotto l’arco, dove la strada formava<br />

quasi un budello, quando dal davanzale di una finestra un<br />

cagnolino prese ad abbaiare dimenando la testina nera.<br />

– Almeno i cani parlano in questo paese!<br />

Il cagnolino continuò ad abbaiare e al davanzale comparve<br />

una donna.<br />

– Vada pure tranquillo, il mio cane non morde, abbaia<br />

soltanto, – disse con voce garbata e rassicurante. Pietro si<br />

sorprese.<br />

– Dei cani non ho paura, è la gente che morde qui.<br />

– Noi amiamo la pace, anche se non siamo tutti santi.<br />

Pietro guardava con simpatia quella donna, che gli<br />

sembrava di aver già conosciuto. Cercava nella memoria<br />

fissando quel volto sorridente, ma poi si convinse che le<br />

persone garbate si rassomigliano tutte.<br />

– Le bastonate m’avrebbero fatto meno male.<br />

Il cagnolino non abbaiava più.<br />

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– Cerca qualcosa? – chiese la donna.<br />

– Sono due giorni che cerco un posto per dormire, ma<br />

non mi lasciano neanche aprire la bocca, scappano come<br />

se portassi la peste.<br />

– Lei è il sardignolo?<br />

– Sì... mi manderete via anche voi adesso...<br />

La donna si fece una risata scrollando la testa.<br />

– Io non ho paura dei fantasmi... se proprio ha bisogno<br />

di un alloggio, finché non trova di meglio.<br />

Pietro, un po’ diffidente, chiese: – Dite sul serio?<br />

– Non scherzo.<br />

– Qualche anima buona deve avervi toccato il cuore.<br />

– Spinga la porta ed entri.<br />

La casa era molto vecchia, ma ben tenuta. Al piano<br />

della strada c’era una specie di stalla, ora adibita a legnaia;<br />

una scala stretta portava ad una grande stanza con una<br />

stufa al centro. Si sentiva un tepore piacevole e un odore<br />

di polenta abbrustolita. Pietro spiegò perché l’avevano<br />

portato a Santana e disse quanto poteva spendere finché<br />

non trovava un lavoro.<br />

La donna ascoltava, considerando ogni suo gesto; pensava<br />

ch’egli poteva avere solo alcuni anni in più di suo figlio<br />

emigrato in Germania. Non fece domande. Ma Pietro<br />

volle dire ancora che cosa faceva nel suo paese e come<br />

aveva perso il gregge. Parlò anche di sua madre e di suo<br />

fratello.<br />

– Io non sono di qui, – disse la donna con voce amica<br />

che commosse Pietro, – ero una ragazzina quando ci venni<br />

con mio marito; poi lui morì nella centrale elettrica. La<br />

gente di Santana non mi piace, ma al mio paese non ho<br />

più niente, qui almeno ho la casa.<br />

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