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Greggi d'ira - Sardegna Cultura

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non so quante lauree e che le cose le vedeva meglio di tutti.<br />

– Sì, sì ha studiato molto e saprà certamente tante cose<br />

sul cielo e sull’inferno, però le nostre tribolazioni non<br />

le sa.<br />

– Cosa dite mai, zia Giovanna!<br />

– Dico, con tutto il rispetto per l’abito che porta, che<br />

don Lovicu non ha cuore. A Pietro non dirò niente, sono<br />

già tante le preoccupazioni che ha.<br />

– Gesù Giuseppe Maria, salvate l’anima mia, – esclamò<br />

Lotaria facendosi il segno della croce.<br />

– Al parroco devo riferire le vostre parole, sono una<br />

circolina io!<br />

– Riferisci quello che vuoi, vai con Dio.<br />

E Lotaria uscì, sorpresa e indignata da tanta irriverenza.<br />

Nella cantina di Matteo, la domenica successiva, Pietro<br />

tentò inutilmente di convincere gli altri pastori. Era<br />

riuscito ad avere alcune adesioni, ma nella cooperativa dovevano<br />

entrare tutti. Gli argomenti di quelli che dicevano<br />

«no» erano sempre gli stessi: chi era stato scottato dall’acqua<br />

bollente temeva anche l’acqua fredda. Più gli altri<br />

opponevano resistenza più Pietro insisteva. Si fece avanti<br />

Remendone, un giovane tarchiato con una vistosa cicatrice<br />

sulla guancia sinistra.<br />

– Di che dobbiamo avere paura? – disse, scrutando gli<br />

altri coi suoi occhi di carbone, – peggio di come stiamo<br />

non potremo mai stare. Chi ha mangiato pane asciutto<br />

per tutta la vita non deve temere niente, perfino in galera<br />

passano il cibo caldo.<br />

Pietro approfittò del silenzio ch’era seguito per insistere<br />

ancora: l’unione era l’unico mezzo per trasformare la<br />

debolezza dei singoli nella forza di tutti.<br />

40<br />

– Ciascuno di noi, isolato, non conta nulla, in nessun<br />

posto. Prendete la banca, se vado a chiedere qualcosa per<br />

me non mi fanno neanche entrare, ma se vado a nome di<br />

tutti mi aprono la cassaforte.<br />

Lo interruppe Michele Cocone, tanto vecchio che a malapena<br />

si reggeva in piedi: – Nessuno più di me ti apprezza,<br />

Pietro Chessa: sei onesto, hai cuore e sei sveglio; poi, sei<br />

figlio di un amico sfortunato. Ma non sono d’accordo con te.<br />

Qui tutto è fermo da sempre. Se cambiamo cadiamo... – Un<br />

pastore si avvicinò a Pietro e gli disse che c’era sua madre.<br />

– Mia madre! – esclamò lui uscendo di corsa.<br />

Giovanna, imbacuccata nello scialle nero, lo attendeva<br />

fuori della cantina.<br />

– Che cos’è successo? – chiese Pietro.<br />

Lei riuscì a contenere l’emozione e disse: – Le nostre<br />

pecore... mancano.<br />

– Quante ne mancano?<br />

– Quasi tutte, Pascaleddu sorvegliava quelle dei pastori<br />

che sono qui.<br />

– Tornate a casa, io corro all’ovile.<br />

– Stai attento, – arrivò a dire Giovanna.<br />

Remendone volle accompagnare Pietro. Si incamminarono<br />

per un viottolo che metteva nel sentiero campestre.<br />

Gli altri pastori uscirono lentamente, in silenzio. Il<br />

cielo era gonfio di nuvole nere.<br />

VI<br />

Il nevischio turbinava sui colli di Sa Matta battuti dal<br />

vento gelido di gennaio. Un po’ di neve era caduta sui<br />

41

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