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non attenderti aiuto dagli altri, ciascuno pensa a sé. – Andava<br />
avanti e indietro agitando le mani.<br />
– E come rimedio mi proponi di rompermi il collo insieme<br />
a te? – gli rispose Pietro.<br />
Ma Annanghelu non disarmò: – Eri pieno d’allegria<br />
prima, scherzavi e cantavi, ora sei sempre immusonito. A<br />
me hanno dato la sorveglianza, ma per il resto: disperato<br />
io, disperato tu. In carcere ce n’era di gente avvelenata!<br />
Chi ti vuole portare a romperti il collo? È questione di<br />
fortuna, la nostra sorte può cambiare da così a così, – e girava<br />
le palme delle mani.<br />
– La tua predica non è migliore delle altre, – disse Pietro<br />
scavalcando il muretto.<br />
Annanghelu gli corse ancora dietro<br />
– Se cambi idea, domani notte sai dove trovarci.<br />
Pietro allungò il passo e lasciò Annanghelu sconcertato.<br />
Camminò a lungo, ora sfrusciando tra fitte macchie,<br />
ora infilando sentieri tra i sassi e in mezzo al bosco. Dai<br />
corbezzoli, tra le foglie lucide e dentate, pendevano a<br />
grappoli i fiori bianchi a forma di sonagli; anche le spighe<br />
delle eriche erano già pregne di polline bianco. Ma la disperata<br />
cupezza di Pietro sembrava chiusa a ogni richiamo.<br />
Stanco e sudato camminò ancora e alla fine si trovò in<br />
cima al colle di Sa Matta. Qui tutto era desolato: solo<br />
qualche ciuffo d’erba e le pietre e gli sterpi di sempre. Slegò<br />
il fil di ferro che assicurava la porta della capanna ed<br />
entrò. C’era ancora l’odore acre del fumo e un lontano sentore<br />
di cibo. Al centro le ceneri del focolare spento e lo<br />
sgabello di ferula di Pascaleddu. Pietro sentì una stretta<br />
al cuore e uscì richiudendo la porta. Passò vicino al recinto,<br />
ormai disfatto, e si arrampicò sul rocciaio degli astori.<br />
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Sui pendii dei colli vicini le greggi si muovevano lente<br />
verso la valle per la mungitura. A quell’ora anche lui, un<br />
tempo, chiamava a raccolta il gregge. Tutta la sua vita era<br />
stata un andare dal pascolo al chiuso e dal chiuso al pascolo.<br />
Anche se Tonino l’avesse preso con sé, egli non<br />
avrebbe saputo adattarsi, né baciare la terra come i manovali<br />
del cantiere di don Lovicu.<br />
Appoggiò la testa su un sasso e si addormentò...<br />
Il vento portava via le sue pecore sollevandole nell’aria<br />
e lui correva, correva senza poterle raggiungere; poi tutto<br />
il gregge si trasformava in fiocchi di neve e lui cadeva<br />
dentro un rovaio e non riusciva più a svincolarsi...<br />
Quando rientrò in paese, Giovanna gli disse che l’avevano<br />
cercato i carabinieri.<br />
– Hanno detto che ti vuole il maresciallo, per una questione<br />
che ti riguarda. Dove sei stato tutto il giorno?<br />
– Per una questione che mi riguarda hanno detto?<br />
– Sì, – rispose Giovanna.<br />
– Almeno sia! – commentò lui rischiarandosi.<br />
– Cos’è successo? – chiese ancora Giovanna.<br />
– Niente, ma se la chiamata è per quello che penso...<br />
ormai però è tardi per andare in caserma.<br />
XVIII<br />
L’indomani, per tempo, un carabiniere accompagnò<br />
Pietro in caserma.<br />
– Mi potete dire il motivo della chiamata?<br />
– Non spetta a me, è per il tuo bene.<br />
Pietro conosceva già il vecchio stabile a due piani, con<br />
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