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Poi la prima Comunione e il caffellatte col pane di bottega<br />
offerto dal vecchio parroco ai ragazzi più poveri. In seguito<br />
vi era tornato qualche volta, a Natale, per la messa<br />
del gallo. Ma di notte la chiesa era diversa, con le luci accese,<br />
la gente, i canti, il presepio. Ora Pietro si guardava<br />
intorno e tutto gli sembrava mutato: i banchi con l’inginocchiatoio,<br />
gli affreschi sulla volta, le tavole della Via<br />
Crucis, gli altoparlanti che prima non c’erano. Sembrava<br />
un’altra chiesa.<br />
Avanzò lentamente fino all’altare e chiese al sagrestano<br />
se c’era don Lovicu.<br />
– Questa non è la sua messa, – rispose Simone.<br />
– E qual è la sua messa? – chiese ancora Pietro.<br />
– La maggiore e quella della domenica.<br />
Simone occupava quel posto per diritto ereditario. Sagrestani<br />
erano stati suo nonno e suo padre e sagrestano era<br />
suo fratello maggiore, ora sotto le armi. Lui era fiero di<br />
quel lavoro e svolgeva i suoi compiti con zelo e perizia.<br />
Della parrocchia conosceva tutto ed era diventato un validissimo<br />
campanaro.<br />
– E le altre messe di chi sono?<br />
– Tutte di don Fancello, – rispose Simone, senza guardare<br />
in faccia il suo interlocutore. – Ma, bello mio, –<br />
sbottò poi infastidito, – quante cose vuoi sapere? Si tratta<br />
di matrimonio, di battesimo, di funerale? Bisogna fissare<br />
l’ora e il giorno. Andiamo da don Fancello.<br />
– Né matrimonio, né battesimo, né funerale: voglio<br />
parlare semplicemente col parroco, se qui non c’è dimmi<br />
dove posso trovarlo.<br />
– In coro c’è il viceparroco, – insistette Simone avviandosi.<br />
Pietro lo seguì.<br />
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Don Fancello aveva appena finito di deporre i paramenti<br />
nell’antica cassapanca nera.<br />
– Questo qui vuole parlare col parroco, – disse Simone.<br />
Don Fancello si fermò dov’era più intenso il chiarore<br />
che filtrava dalla finestrella a «mezzaluna». Il suo volto<br />
appariva dominato dalla vivacità dello sguardo.<br />
– Vieni avanti, – disse rivolto a Pietro, – il parroco forse<br />
non verrà questa mattina.<br />
Nonostante l’imbarazzo, nel contegno di Pietro vi era<br />
qualcosa che impressionò favorevolmente don Fancello.<br />
– Non è che abbia cose segrete con don Lovicu, se volte<br />
posso dire a voi.<br />
– Ti ascolto, – lo incoraggiò don Fancello.<br />
Simone guardava Pietro con commiserazione, questi<br />
pastori non venivano mai in chiesa e non sapevano distinguere<br />
una messa cantata da una messa bassa. Pecorai erano<br />
e bisognava compatirli. Questo qui poi con la sua aria<br />
misteriosa...<br />
– Se non occorre altro io vado, – disse a don Fancello.<br />
– Vai pure, dovrai tornare per la Comunione agli ammalati.<br />
Senza degnare Pietro di un saluto, Simone uscì dalla<br />
porta laterale.<br />
– Mi sembra di non averti mai visto, – riprese don<br />
Fancello.<br />
– Quando si vive in campagna non si ha tempo per la<br />
chiesa, – rispose Pietro, come per giustificarsi.<br />
Don Fancello sorrise e si affrettò a rassicurarlo: – Volevo<br />
dire che non ti ho mai incontrato per la strada o altrove.<br />
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