CAPITOLO 3 - Pesaro Ambiente

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Comune di Pesaro
in esercizio nel 1984, ha una potenzialità massima di 600 litri/sec. E’ costituito da due linee di
trattamento parallele da 300 litri/sec ciascuna. E’ dotato di due prese che prelevano acqua del
Metauro, la principale dalla vasca di carico della centrale idroelettrica ENEL di Ponte degli Alberi,
alimentata dal bacino di S.Lazzaro di Fossombrone, la secondaria dal bacino di Tavernelle. Le fasi
del trattamento sono costituite da:
• preclorazione con biossido di cloro, per ridurre la presenza batterica dell’acqua in ingresso
all’impianto
• flocculazione con policloruro di alluminio e sedimentazione del flocculato nella vasca di
chiariflocculazione, per ridurre la torbidità dell’acqua
• pre ozonizzazione, per eliminare eventuali virus e batteri
• filtrazione su sabbia, per eliminare la torbidità residua in uscita dal chiariflocculatore
• post ozonizzazione
• filtrazione su carbone attivo, per adsorbire gli inquinanti organici
• accumulo finale in vasca di stoccaggio della capacità di 5000 m3 e post clorazione con biossido
di cloro, per garantire la potabilità dell’acqua nell’intera rete.
1 - Presa d’acqua
2 – Vasche di
ricevimento
preclorazione
sollevamento acqua
3 –
Chiariflocculatori
4 – Preozonizzazione
5 – Filtri a sabbia
6 – Postozonizzazione
7 – Filtri a carbone
attivo
8 – Vasca finale di
accumulo e
disinfezione con
biossido di cloro
9 – Serbatoi località
1 2 3 3 4
1
2
9
Pesaro
3
3
Fano
4
Cartoceto
Fig. 5.3: Il ciclo di potabilizzazione
5
5
Saltara
6
6
Montemaggiore al
Metauro
7
7
8
Consorzio Basso
Metauro
Mediante condotta da 80 cm di diametro, lunga 27 Km, l’acqua viene inviata per caduta ai serbatoi
di stoccaggio di S.Gaetano della capacità complessiva di 15000 m 3 dove avviene la miscelazione
con l’acqua trattata dall’impianto di Borgheria. Da qui, sempre per caduta, l’acqua viene immessa
nella rete idrica cittadina.
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