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Rapporto sullo Stato dell’<strong>Ambiente</strong> Comune di <strong>Pesaro</strong><br />
Il sesto capitolo raccoglie informazioni e dati sullo stato del suolo e delle relative condizioni di<br />
degrado: dai terreni agrari in progressiva perdita di fertilità per eccesso di trattamenti chimici e<br />
meccanici, con l’eccezione delle abbastanza estese superfici di agricoltura biologica, ai noti<br />
fenomeni di dissesto idrogeologico, particolarmente delle falesie, ai rischi di esondazione del Foglia<br />
e dei corsi d’acqua minori alla eventuale contaminazione da idrocarburi di un’area circoscritta.<br />
Anche in questo caso le particolari complessità di alcuni interventi, che per esempio discendono<br />
direttamente dalla politica agraria comunitaria, ed il notevole costo tutto a carico della pubblica<br />
amministrazione proiettano sul medio termine le soluzioni tecnicamente possibili e richiamano ad<br />
ogni opportuna e valida integrazione tra urbanistica e tutela dell’ambiente, nuova agricoltura a<br />
basso impatto ambientale, risanamento puntuale dei casi accertati di inquinamento.<br />
Il settimo capitolo tratta il tema dell’ambiente costiero con richiami al fenomeno dell’erosione,<br />
particolarmente grave in quanto connesso ai rischi per la falesia del San Bartolo in termini di<br />
sicurezza e di tutela dei relativi patrimoni, nonché alla qualità delle acque marine e della<br />
balneabilità. Anche qui temi complessi, cause lontane nel tempo, interrelazioni tra dinamiche<br />
naturali ed antropiche non perfettamente note, risposte possibili, ma necessariamente organiche e<br />
costose con interventi lungo il Foglia e sui sistemi depurativi, come già detto ed altri interventi<br />
prossimi alla costa per ridurre quanto più possibile l’effetto laguna ed il connesso degrado delle<br />
acque di balneazione.<br />
Il Piano regionale di difesa costiera e quello di risanamento delle acque con i connessi accordi<br />
ministeriali per gli interventi sulle reti tecnologiche sono gli strumenti programmatici cui riferirsi;<br />
resta il nodo del fabbisogno finanziario, cui far fronte con un piano poliennale e certezze esecutive.<br />
L’ottavo capitolo imposta l’analisi complessa, e per ora preliminare, di alcuni elementi costitutivi<br />
del patrimonio naturalistico nel territorio comunale di <strong>Pesaro</strong>.<br />
Il parco regionale del Monte San Bartolo, al cui sito internet si può fare riferimento<br />
(www.parcosanbartolo.it) per ogni utile informazione, si segnala anche per la pregevole attività di<br />
promozione della ricerca scientifica e degli studi sul patrimonio storico-artistico, svolta nei pochi<br />
anni dalla sua concreta attivazione.<br />
Il territorio del parco costituisce ovviamente un’area pregevolissima ai fini della tutela della<br />
biodiversità e va considerato come nodo importante della rete di Natura 2000, oltre che come area<br />
cardine dei residui valori naturalistici del Comune di <strong>Pesaro</strong>.<br />
Tali caratteri sono poi esaminati in via preliminare attraverso le liste e gli elenchi della fauna<br />
selvatica e della flora vascolare, così come desumibili dai numerosi e pregevoli studi scientifici<br />
esistenti.<br />
Si tratterà di completare ed integrare ulteriormente le conoscenze scientifiche già esistenti,<br />
mettendo in atto ogni utile misura di vigilanza e di innovazione per la tutela dei patrimoni residui e<br />
per gli eventuali reinserimenti compatibili.<br />
Il nono capitolo è relativo al ciclo dei rifiuti, che presenta il lato negativo della crescita dei rifiuti<br />
prodotti, sia urbani che speciali, ed il lato positivo dell’incremento della raccolta differenziata<br />
vicina al 25% degli RSU.<br />
E’ chiaro come l’indirizzo non possa essere che quello di azioni integrate con l’amministrazione<br />
provinciale, rivolte a sviluppare ogni possibile supporto dell’ente locale per la riduzione primaria<br />
dei rifiuti, segnalando anche qui il ruolo ben più importante dei grandi consorzi nazionali e di<br />
politiche tariffarie altrove definite. Migliorare ulteriormente la raccolta differenziata, sperimentare il<br />
modello tariffario e contribuire alla costruzione di filiere anche parziali per il riuso ed il riciclaggio<br />
dei rifiuti restano obiettivi validi così come quello della collaborazione a chiudere nel migliore dei<br />
modi il contenzioso sulla discarica di Cà Asprete.<br />
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