Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria
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PIANO<br />
SANITARIO<br />
REGIONALE<br />
TOSCANA<br />
PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />
home <br />
stiche sopra descritte, in modo da portare a regime gli standards strutturali e gestionali relativi ai<br />
servizi residenziali e semiresidenziali ipotizzati nell'allegato "B" del <strong>Piano</strong> Integrato Sociale<br />
regionale.<br />
6.4. Gruppo di coordinamento<br />
È costituito a livello regionale con il compito di verificare l'attuazione del Progetto "Alzheimer"<br />
nelle varie Aziende, un gruppo interdisciplinare di cui fanno parte operatori degli Enti locali,<br />
delle Aziende USL., delle Aziende ospedaliere.<br />
6.5. Le risorse del Progetto Alzheimer<br />
La Giunta regionale assicurerà, a carico del fondo sanitario, per il periodo di validità del piano,<br />
la destinazione annuale di L. 1.500.000.000 sotto la voce "Progetto obiettivo Anziani: sperimentazione<br />
Alzheimer", e darà continuità all'azione sperimentale di sostegno ai nuclei familiari,<br />
prevista nel P.I.R. "Promozione delle reti di protezione sociale" approvato, all'interno del<br />
P.I.S.R. (<strong>Piano</strong> integrato sociale regionale), con Deliberazione n. 228 del Consiglio regionale<br />
del 15.07.1998.<br />
7. La qualità della vita nella terza età<br />
7.1. Il Fenomeno dell'invecchiamento della popolazione amplia la domanda proveniente dal<br />
sociale e richiede l'assunzione di politiche che assicurino il miglioramento complessivo della<br />
qualità della vita nella terza età.<br />
Le risposte sociali devono rendere meno pesante la condizione oggettiva di disagio, individuale<br />
e della famiglia, da cui derivano l'esclusione e l'emarginazione sociale.<br />
Devono essere offerte concretamente tutte quelle opportunità sociali che consentano di vivere<br />
un'esistenza gratificante e dignitosa in una dimensione d'inserimento e di partecipazione, che<br />
preveda anche processi di educazione alla salute.<br />
Occorre attribuire carattere di organicità e diffusione capillare alle esperienze già avviate delle<br />
Università della terza età, dei Centri sociali, delle varie forme di solidarietà espresse dagli<br />
anziani, e di tutte quelle iniziative che rispondano alla domanda di inserimento sociale avanzata<br />
dagli anziani.<br />
7.2 Ricerca e diffusione di conoscenze nell'ambito delle attività di prevenzione<br />
7.2.1 All'interno dell'Osservatorio delle politiche sociali sarà attivata una rilevazione costante<br />
sulle esperienze avviate nella Regione <strong>Toscana</strong> nel campo dell'aggregazione, della socializzazione,<br />
del tempo libero e dell'educazione permanente della popolazione anziana, con particolare<br />
riferimento agli aspetti di coordinamento, di sviluppo di forme di organizzazione di volontariato,<br />
di attivazione di rapporti convenzionali con i Comuni e le Aziende USL.<br />
7.2.2 Il Centro di formazione e di educazione all'invecchiamento di S. Gimignano, di cui al<br />
punto 2.8, avrà il compito di fornire apporti professionali e scientifici tali da diffondere e<br />
assimilare modelli di intervento nel campo dei rapporti intergenerazionali, della crescita delle<br />
capacità di comunicazione con l'insieme dei soggetti sociali.<br />
7.3. Programmi regionali di sviluppo delle opportunità di inserimento sociale<br />
La Commissione regionale per le politiche sociali, svolgendo la sua funzione di formulare<br />
proposte e di promuovere iniziative di conoscenza dei fenomeni sociali di interesse regionale,<br />
con le modalità di lavoro previste dall'art. 63, commi 7 e 8 della LR 72/97, è chiamata a svilup-<br />
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