Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria
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PIANO<br />
SANITARIO<br />
REGIONALE<br />
TOSCANA<br />
PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />
home <br />
- la collaborazione alle attività di formazione permanente degli operatori e di ricerca applicata<br />
dei Dipartimenti di Prevenzione, in particolare per le "banche soluzioni".<br />
4.4.6. ARPAT<br />
L'ARPAT, ed in particolare il suo settore tecnico CEDIF, è chiamata, in base all'art. 29 della LR<br />
66/95, a collaborare con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende USL, specificamente in<br />
materia di documentazione, informazione, formazione sui rischi dei principali comparti produttivi<br />
presenti sul territorio regionale.<br />
4.5. Le azioni<br />
Costituiscono azioni da sviluppare nel corso del triennio di validità del <strong>Piano</strong>:<br />
- la riorganizzazione e la qualificazione dei Dipartimenti e delle strutture organizzative definite<br />
dalla LR n. 72/98 ai fini di un effettiva integrazione e ottimizzazione delle risorse e delle attività.<br />
La Giunta regionale emanerà entro sei mesi dalla approvazione del <strong>Piano</strong> specifiche direttive<br />
in merito;<br />
- la costruzione di un sistema permanente di rapporti e di sinergie operative tra i diversi soggetti<br />
della pubblica amministrazione di cui all'art. 27 del Decreto Legislativo 626/94;<br />
- il sostegno alle iniziative per l'adeguamento alle norme di prevenzione e sicurezza di tutti i<br />
settori della pubblica amministrazione, con priorità, in coerenza con il <strong>Piano</strong> sanitario nazionale,<br />
alla sicurezza delle strutture e degli apparecchi sanitari;<br />
- il rafforzamento delle funzioni e del ruolo di indirizzo e coordinamento della Regione per far<br />
fronte ai nuovi compiti assegnati dalla Legislazione nazionale ed europea, tramite la destinazione<br />
di specifiche risorse di personale;<br />
- il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo nei settori a maggiore rischio, con la<br />
ricerca delle soluzioni preventive più appropriate;<br />
- la riorganizzazione e lo sviluppo delle conoscenze in temi di rischi, infortuni e malattie professionali;<br />
- l'assunzione di iniziative specifiche per migliorare le attuali conoscenze sugli infortuni e sulle<br />
malattie professionali, ampliando l'osservazione agli eventi e alle situazioni lavorative non<br />
registrate dalle attuali rilevazioni ufficiali, promuovendo iniziative mirate sugli aspetti più<br />
rilevanti inerenti il lavoro e la tutela della salute, con particolare attenzione ai problemi delle<br />
donne lavoratrici e dell'ergonomia;<br />
- la realizzazione del piano di monitoraggio sull'applicazione del Decreto Legislativo 626/94,<br />
secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni;<br />
- il proseguimento e il completamento delle azioni programmate previste dal <strong>Piano</strong> sanitario<br />
regionale 1996-98, con riferimento alla realizzazione di grandi opere, allo sportello unico della<br />
prevenzione e ai piani mirati, come agricoltura, edilizia, radioprotezione e amianto.<br />
4.6. L'organizzazione<br />
4.6.1. Tavolo per l'occupazione e la sicurezza.<br />
Presso il Dipartimento del diritto alla salute e politiche di solidarietà della Giunta <strong>Regionale</strong>, è<br />
costituita, quale articolazione del "tavolo per l'occupazione" la sede permanente del confronto<br />
con le parti sociali (datori di lavoro e organizzazioni sindacali) sui temi della prevenzione e<br />
sicurezza dei luoghi di lavoro.<br />
Il protocollo di intesa definisce i seguenti obiettivi:<br />
- l'instaurazione di rapporti permanenti fra le parti firmatarie;<br />
- lo scambio di informazioni e la ricerca di semplificazione delle procedure;<br />
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