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Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria

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PIANO<br />

SANITARIO<br />

REGIONALE<br />

TOSCANA<br />

PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />

home <br />

Il Comitato tecnico si articola in sezioni permanenti o a termine e determina le modalità attraverso<br />

le quali garantire la partecipazione alle sedute delle professionalità non presenti all'interno<br />

del Comitato medesimo.<br />

4. Azione programmata: Lavoro e salute<br />

4.1. Il quadro di riferimento<br />

La situazione dei rischi e delle malattie professionali derivanti dal lavoro in <strong>Toscana</strong> è correlata<br />

con la realtà economico produttiva complessa ed articolata della Regione: accanto ai dati che<br />

denotano l'alta frequenza di infortuni nei settori dell'agricoltura, delle cave, dell'edilizia e della<br />

metallurgia emergono patologie multifattoriali, in prevalenza di tipo cronico - degenerativo la<br />

cui causa è imputabile a fattori genetici, stili di vita e comportamenti, rapporti sociali e condizioni<br />

ambientali.<br />

Un problema assolutamente prioritario è rappresentato dalla recrudescenza degli infortuni<br />

mortali, avvenuti negli anni 1997 e 1998.<br />

I costi della mancata prevenzione sono estremamente alti, sia in termini sociali che in termini<br />

economici: secondo il rapporto della Commissione d'indagine parlamentare, questi ultimi sono<br />

pari a 55000 miliardi per anno, con una stima per la <strong>Toscana</strong> di circa 4.000 miliardi, cioè 2/3 del<br />

bilancio regionale per la sanità.<br />

4.2. I principi guida<br />

I principi guida dell'azione scaturiscono dal Programma <strong>Regionale</strong> di Sviluppo 98-2000 (titolo<br />

1, capitolo 2, paragrafo 5) e dalla Risoluzione del Consiglio <strong>Regionale</strong> n. 44 del 16 giugno 1998<br />

in materia di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro e in sintesi sono:<br />

- ordinamento tecnico fra tutti gli Enti, gli organismi e gli Uffici della PA che hanno competenze<br />

in tema di prevenzione nei luoghi di lavoro (Regione, Azienda USL, Ispettorato del Lavoro,<br />

INAIL, ISPESL, Corpo dei Vigili del fuoco, U.P.I., A.N.C.I.) anche attraverso il funzionamento<br />

del Comitato <strong>Regionale</strong> di cui all'art.27 del Decreto Legislativo 626/94;<br />

- costruzione di rapporti stabili con le componenti tecniche aziendali, costituite ai sensi del<br />

Decreto Legislativo 626/94 (servizi di protezione, medici competenti, esperti qualificati);<br />

- sviluppo di politiche integrate fra i diversi settori istituzionali (sanità, formazione, ambiente,<br />

sviluppo economico) per un'assunzione sistematica e piena del principio della tutela della salute<br />

nelle scelte generali di sviluppo economico e sociale. Un'attenzione particolare deve essere<br />

posta sulle iniziative di informazione e formazione, con particolare riferimento ai nuovi soggetti<br />

della prevenzione di cui al D. Lgs 626/94 e, tra questi, soprattutto ai rappresentanti dei lavoratori<br />

per la sicurezza;<br />

- sviluppo della concertazione fra le parti sociali e le istituzioni, proseguendo nell'esperienza in<br />

corso del "tavolo per l'occupazione e la sicurezza", per favorire e incentivare la piena applicazione<br />

del modello di prevenzione sancito dal Decreto Legislativo 626/94, che si fonda sul ruolo<br />

primario esercitato dai datori di lavoro e dai lavoratori e sulle funzioni di informazione, assistenza,<br />

vigilanza e controllo svolte dai dipartimenti di prevenzione delle Aziende USL.<br />

4.3. Le finalità dell'azione<br />

- diminuire la frequenza e la gravità degli infortuni, assumendo iniziative specifiche per ridurre<br />

gli infortuni mortali e/o di grave entità;<br />

- assicurare la finalizzazione coordinata degli interventi attuati, per migliorare la sicurezza e la<br />

salute dei lavoratori.<br />

- valorizzare tutte le componenti del sistema di prevenzione (soggetti pubblici e privati), qualificando<br />

il ruolo dei dipartimenti di prevenzione delle Aziende Sanitarie e ottimizzando l'uso delle<br />

risorse attraverso forme di coordinamento funzionale;<br />

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