Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria
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PIANO<br />
SANITARIO<br />
REGIONALE<br />
TOSCANA<br />
PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />
home <br />
- definizione, in accordo con l'ARPAT, di programmi e di obiettivi di proficuo utilizzo, a fini<br />
documentativi, informativi, formativi ed educativi, del CEDIF, in attuazione dell'art. 29 della<br />
LR66/95;<br />
- prosecuzione e attuazione di progetti comuni definiti dal Comitato tecnico regionale dei Dipartimenti<br />
di prevenzione, di cui al comma 13 dell'art. 33 della LR 72/98 e dall'ARPAT, in occasione<br />
di una specifica conferenza organizzativa.<br />
2.3. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale<br />
L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e <strong>Toscana</strong> rappresenta un supporto<br />
tecnico-scientifico essenziale per l'attività dei servizi veterinari delle Aziende USL e diventa<br />
quindi indispensabile, anche ai sensi del punto 1, comma 1 dell'art. 9 della LR 72/98 definire<br />
modalità di raccordo funzionale, tecnico ed operativo fra le diverse strutture organizzative.<br />
Ugualmente rilevante è il ruolo dell'I.Z.S. nello sviluppo del sistema produttivo agro-alimentare<br />
e nella tutela dei consumatori.<br />
La legge regionale di riordino dell'I.Z.S., in attuazione di quanto stabilito dal DLgs 270/93,<br />
sottolinea il ruolo strategico dell'Istituto nell'ambito della programmazione regionale e nazionale<br />
del settore. In particolare, anche alla luce dell'esperienza maturata, si individuano le seguenti<br />
iniziative:<br />
- conferenza organizzativa annuale fra I.Z.S. e Dipartimenti di prevenzione delle Aziende USL,<br />
al fine di verificare i risultati delle attività e di orientare i progetti integrati. In tale iniziativa è<br />
previsto il coinvolgimento della Facoltà di Veterinaria di Pisa e la partecipazione delle rappresentanze<br />
imprenditoriali e sindacali;<br />
- definizione di programmi comuni fra I.Z.S. e Dipartimenti di prevenzione delle Aziende USL,<br />
per la qualificazione degli interventi e per migliorare l'offerta delle prestazioni.<br />
2.4. La centralità e la responsabilità dell'utente<br />
Nel delineare il nuovo sistema di prevenzione un elemento determinante da considerare è la<br />
centralità dell'utente sia come soggetto di diritto che come parte attiva e responsabile delle varie<br />
fasi del progetto che si intende realizzare.<br />
L'obiettivo della maggiore responsabilizzazione dell'utente a partecipare al sistema è perseguito<br />
attraverso l'attuazione delle azioni programmatiche "Lavoro e Salute" e "Alimenti e Nutrizione"<br />
e delle direttive di seguito riportate.<br />
3. L'organizzazione<br />
3.1. Il Dipartimento di prevenzione<br />
Il Dipartimento di Prevenzione, istituito ai sensi dell'art. 7 Decreto Legislativo 517/93, è titolare<br />
delle competenze di cui agli artt. 16, 20 e 21 della Legge 833/78 e assolve alle funzioni di<br />
promozione e tutela della salute della popolazione attraverso la conoscenza dei fattori di nocività<br />
di origine ambientale, umana, alimentare e animale presenti negli ambienti di vita e di lavoro<br />
e mediante la loro prevenzione.<br />
Tali funzioni sono assicurate tramite le articolazioni organizzative di cui all'art. 33 comma 2<br />
della LR 72/98:<br />
- igiene e sanità pubblica;<br />
- prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro;<br />
- igiene degli alimenti e della nutrizione;<br />
- sanità pubblica veterinaria;<br />
- medicina legale.<br />
In ordine ai riferimenti legislativi prima richiamati ed ai conseguenti obiettivi da perseguire, il<br />
Dipartimento di Prevenzione viene ad assumere una forte ed autonoma connotazione organizza-<br />
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