Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria
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PIANO<br />
SANITARIO<br />
REGIONALE<br />
TOSCANA<br />
PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />
home <br />
5.3. Il livello aziendale<br />
Le strutture operative interessate sono:<br />
- per le Aziende USL: il distretto, che assicura il coordinamento delle attività dei livelli di base;<br />
- per le Aziende USL e le Aziende ospedaliere: il Presidio ospedaliero, che assicura la partecipazione<br />
delle equipe cardiologiche, neurologiche ed internistiche dei vari presidi ospedalieri<br />
nonché, per i soggetti in età pediatrica, dell'area materno infantile. Ove presente partecipa alle<br />
attività l'equipe diabetologica;<br />
- per le Aziende USL e le Aziende ospedaliere: il centro direzionale che assicura il supporto per<br />
la formazione dei registri e l'informazione della popolazione generale ed a rischio.<br />
6. L'organizzazione<br />
6.1. Le caratteristiche generali<br />
Il modello prevede la partecipazione sistematica ai programmi di attività: dei medici di medicina<br />
generale, dei pediatri di libera scelta, delle equipe internistiche e cardiologiche ospedaliere,<br />
degli specialisti cardiologi extraospedalieri, del personale infermieristico e tecnico nonché dei<br />
sistemi informativi.<br />
Il modello ha come scopo precipuo quello di attuare un intervento specifico ed innovativo nel<br />
campo della prevenzione delle malattie cardiovascolari; a tal fine sono previsti protocolli validati<br />
e condivisi dai vari livelli operativi attraverso la cui applicazione ottenere la partecipazione<br />
attiva della popolazione ai programmi di attività.<br />
Il modello è finalizzato a favorire la necessaria continuità di intervento attraverso l'integrazione<br />
operativa tra i servizi sanitari di zona e quelli ospedalieri.<br />
6.2. La rete ospedaliera<br />
Avendo a riferimento i servizi ospedalieri, il modello è finalizzato a favorire lo sviluppo della<br />
rete ospedaliera, intesa quale insieme di relazioni tra le equipe specialistiche operanti nei diversi<br />
stabilimenti dell'area vasta, allo scopo di assicurare al cittadino la fruizione programmata dei<br />
servizi offerti e l'accesso ai medesimi da qualsiasi punto della rete.<br />
6.3. I protocolli<br />
I medici di medicina generale ed i medici specialisti convenzionati sono tenuti al rispetto dei<br />
protocolli di prevenzione e diagnostico terapeutici elaborati e concordati ai sensi del punto 4. I<br />
soggetti comunque accreditati che intrattengono rapporti con il Servizio sanitario regionale sono<br />
tenuti a partecipare all'Azione programmata assicurando l'adesione ed il rispetto dei medesimi<br />
protocolli.<br />
Le Aziende Sanitarie regionali, secondo le rispettive competenze, sono tenute al controllo ed<br />
alla vigilanza.<br />
7. Gli strumenti<br />
Il Comitato regionale<br />
Entro 90 giorni dall'esecutività del presente atto, la Giunta regionale provvede, secondo quanto<br />
previsto nella premessa al presente capitolo, alla costituzione di un Comitato regionale per il<br />
coordinamento dell'Azione programmata.<br />
Il Comitato ha i seguenti compiti:<br />
- promuovere l'azione programmata:<br />
- elaborare indirizzi finalizzati ad assicurare l'omogeneo sviluppo dei programmi in tutto il<br />
territorio regionale;<br />
- assistere gli attori dell'azione:<br />
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