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Piano Sanitario Regionale 1999-2001 Toscana - Farmindustria

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PIANO<br />

SANITARIO<br />

REGIONALE<br />

TOSCANA<br />

PROMETEO – ATLANTE DELLA SANITÀ ITALIANA 2000<br />

home <br />

- la prosecuzione delle azioni programmate del <strong>Piano</strong> sanitario regionale 1996/98 e dei piani<br />

mirati edilizia, cave, agricoltura, grandi opere, rischio amianto, radioprotezione;<br />

- la tutela sanitaria dei lavoratori, degli apprendisti e delle lavoratrici madri;<br />

- la collaborazione, l'assistenza, l'informazione, la vigilanza e il controllo nei confronti dei<br />

servizi di prevenzione e protezione e dei medici competenti;<br />

- lo sviluppo delle iniziative di informazione, formazione e assistenza e attuazione della LR<br />

37/96;<br />

- l'integrazione dello sportello unico della prevenzione con lo sportello unico "Comune" di cui al<br />

Decreto Legislativo 112/88;<br />

- l'espressione di pareri, autorizzazioni, idoneità;<br />

- il controllo della sicurezza e delle caratteristiche ergonomiche e di igiene di ambienti, macchine,<br />

impianti e postazioni di lavoro;<br />

- le inchieste sugli infortuni e sulle malattie professionali;<br />

- la ricerca applicata di soluzioni nel campo dell'igiene e sicurezza del lavoro e dell'ergonomia<br />

degli ambienti e delle organizzazioni del lavoro e la partecipazione alla costruzione di banche<br />

dati nel settore.<br />

4.4.3 Lavoratori e datori di lavoro<br />

La normativa individua puntuali ruoli e specifiche competenze sia dei datori di lavoro che dei<br />

lavoratori e delle loro rappresentanze.<br />

È indispensabile che questi soggetti esercitino in maniera ottimale le loro prerogative, sostenuti<br />

da un'assidua azione di informazione ed assistenza dei servizi pubblici. Condizioni determinanti<br />

sono l'assunzione della tutela della salute come valore intrinseco dell'impresa e della qualità del<br />

prodotto e la formazione dei lavoratori sulle misure di protezione e prevenzione.<br />

La Regione, tramite il tavolo di concertazione, mantiene un rapporto ed un confronto costante<br />

con le parti sociali.<br />

Le Aziende USL dovranno potenziare le iniziative di formazione, assistenza ed informazione<br />

rivolte ai lavoratori e ai rappresentanti per la sicurezza, precisando che tali iniziative sono<br />

integrative e non sostitutive degli obblighi del datore di lavoro. Un'attenzione particolare va<br />

posta al settore agricolo.<br />

4.4.4. I Servizi di prevenzione e protezione delle imprese<br />

Le risorse tecnico - professionali che le Aziende impegnano (servizi di prevenzione e protezione<br />

aziendali, medici competenti, esperti qualificati) costituiscono un'importante riferimento nel<br />

nuovo sistema di prevenzione, fondato sulla responsabilità e sull'attività di una pluralità di<br />

soggetti. Favorire la qualificazione di queste componenti, il loro coordinamento tecnico, la<br />

continuità di rapporti e confronti con i Dipartimenti di Prevenzione, rappresenta un'opportunità<br />

da cogliere e sviluppare. Dato il ritardo che si registra nell'attuazione della normativa sulla<br />

sicurezza negli Enti pubblici, iniziative particolari dovranno essere assunte per un'evoluzione<br />

più rapida e adeguata di tali situazioni.<br />

4.4.5. Università<br />

Nell'ambito dei protocolli d'intesa con le Università la Regione assumerà opportune iniziative<br />

per il perseguimento dei seguenti risultati:<br />

- la finalizzazione del percorso formativo alle nuove esigenze della prevenzione e sicurezza nei<br />

luoghi di lavoro, anche in termini qualitativi;<br />

- la programmazione degli accessi al diploma Universitario dei "tecnici della prevenzione nell'ambiente<br />

e nei luoghi di lavoro", prevedendo stages formativi anche presso i dipartimenti di<br />

prevenzione delle Aziende;<br />

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