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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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essere [258] oschi, opici e campani, essendo antichissima, con tutto che non molto nominata d<strong>agli</strong> antichi<br />

storici.<br />

Fra l’altezza di due monti di Vico e Massa sta ella custodita da’ venti occidentali e meridionali,<br />

circondata da fert<strong>il</strong>issimi ed amenissimi 86 giardini, ove fanno a gara Pomona, Vertunno, Flora e Bacco ad<br />

arricchirla di pregi, scorgendovisi odoriferi arangi, limoni e cedri d’una grossezza mirab<strong>il</strong>e, con tutte altre sorti<br />

di frutti. In venti s<strong>et</strong>te piscine, o ric<strong>et</strong>tacoli d’acque, edificio antico de’ providi romani, vi si raccogliono quelle<br />

che discendono da’ monti chiare, lucide, leggiere ed ottime a bere, e che giovano <strong>alla</strong> salute, ove s’ascoltano per<br />

le latomie chiarissime voci di più echi.<br />

Che sia stata ed antica republica e colonia e municipio de’ romani ne fanno fede antichissimi marmi; per<br />

republica a’ tempi di Trajano, Graziano ed Adriano si vede in essi descritta, leggendosi “Surrentina<br />

Respublica”, e negli epitaffj greci anche così vien chiamata, co[259]me da un marmo consecrato al Elena<br />

imperadrice 87 “Ordo & Popolus Surrentinorum”, uguale a quello consecrato <strong>alla</strong> d<strong>et</strong>ta signora da’ napolitani.<br />

Colonia in altro vien chiamata, havendo i suoi padroni in Roma, fra’ quali Marco Vulpio Puppieno, ed<br />

altrove municipio, scorgendosi a porta nel marmo di Trajano: “Decuriones, Municipiaque Surrentini”. In molti<br />

altri marmi, reliquie d’antichità, si vedono così dell’antica republica come del governo.<br />

E nel Libro delle Colonie si ritrova: “Surrentinus Ager ex occupatione tenebatur à Græcis, ob<br />

consacrationem Nervæ, sed & motis Sireniacis limitibus; pro parte Augustianis est adsignatus cæterum insoluta<br />

remansit Iter populo deb<strong>et</strong>ur”.<br />

Haver adorato ne’ tempi del gent<strong>il</strong>esmo i dei triboli a guisa de’ napolitani, fu costume 88 che l’apprese<br />

da’ greci suoi fondatori. L’haver edificato un tempio ad Ercole tra d<strong>et</strong>ta città e ’l Promontorio di Minerva lo<br />

rapporta Papinio sud<strong>et</strong>to, come anche i Tempj di <strong>Di</strong>ana e Giunone, e riferisce <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to che Pol[260]lione<br />

surrentino, havendo celebrato <strong>alla</strong> Dea Trivia un convito presso <strong>il</strong> lido di Sorrento, venendo un’improvisa<br />

tempesta, furono le genti costr<strong>et</strong>te a fuggire nel vicino Tempio picciolo d’Ercole, dove non capendo la<br />

moltitudine, si dispose Pollione di fare un gran tempio a quel nume, con colonne e marmi, e tutto ciò che vi<br />

poté fare di prezioso, facendovi celebrare i giuochi ginnici; e dal nome di Pollione prese <strong>il</strong> nome <strong>il</strong> luogo, anche<br />

doppo tanti secoli lo ritiene corrotto, chiamandosi, in vece di Pollio, Polo o Puolo; inalzò <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to Pollio non<br />

solo tempj in d<strong>et</strong>ta riviera, ma altresì in <strong>Napoli</strong> e Pozzuoli, al riferire del d<strong>et</strong>to Stazio; della sua famosa casa,<br />

adornata di portici, colonne e statue, ancora se ne osserva <strong>il</strong> pavimento. Nel capo d<strong>et</strong>to del Cervo asseriscono<br />

esservi stato <strong>il</strong> Tempio di Cerere, e quelli della Fortuna, di N<strong>et</strong>tuno e di Apollo, vedendosene qualche vestigio<br />

ne’ feudi de’ signori Sersali. Un epitaffio ov’è scritto: “Ecto Nimfeo Deo Surrentino”, ed una statua di marmo<br />

nero con caratteri egizj di cose poco [261] intese, della loro antica religione fanno mostra.<br />

Hebbe già i suoi bagni, da non cedere a’ pozzolani e bajani, d’acque calde; celebre fu per gli suoi vini<br />

presso i po<strong>et</strong>i Ovidio, Stazio, Columella ed infiniti autori, posti in paragone a quelli di Falerno, Massico e<br />

86 Editio princeps: amenismi.<br />

87 Editio princeps: imperadrie.<br />

88 Editio princeps: costnme.<br />

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