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Di Napoli il seno cratero esposto agli occhi et alla mente de' curiosi

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TAVOLA [X]: “Veduta della Solfatara. All’<strong>il</strong>lustrissimo reggente don Ottavio Capece Scondito, presidente della Regia Camera”.<br />

[69 21 ] Della Solfatara, o Foro di Vulcano, Monti Leucogei, Lago d’Agnano, Astruni e Sudatorio di<br />

San Germano.<br />

§ V. Per la strada, da San Giacomo, per un miglio seminata di edificj diroccati, si sale al monte d<strong>et</strong>to la<br />

Solfatara, da Vulcano chiamata Foro di Vulcano, perché stimorono gli antichi questi <strong>il</strong> dio del fuoco; Flegra<br />

altri lo disse, asserendo quivi esser successe le favolose batt<strong>agli</strong>e di Giove e de’ Giganti, benché quasi tutti i<br />

luoghi che buttano foco flegri si chiamino d<strong>agli</strong> scrittori; e vuole <strong>il</strong> Pellegrino che la vera Flegra sia un luogo di<br />

Terra di Lavoro posto tra Campana e Quarto. I monti, che vi sono d’intorno, Leucogei sono d<strong>et</strong>ti per la loro<br />

bianchezza, che vien cagionata dal fuoco e zolfo, chiamando Leuca, Strabone, un castello da là de’ Salentini,<br />

ove sognarono 22 i po<strong>et</strong>i che fuggissero i Giganti scappati da Flegra, da Ercole sin là perseguitati, es[70]sendovi<br />

un fonte d’acque f<strong>et</strong>ide, dicono scaturite dal luogo ove i Giganti sud<strong>et</strong>ti furono assorbiti, e dalle loro bave<br />

essersi fatto questo fonte; e Leuteria esser perciò d<strong>et</strong>ta quella spiaggia. <strong>Di</strong>odoro Sicolo fa Flegra nel Vesuvio;<br />

Eudossio e Teagene in Pallene di Tracia; ma per finirla ogni luogo sulfureo par che Flegra fusse d<strong>agli</strong> antichi<br />

nominato. Furono d<strong>et</strong>ti monti d<strong>et</strong>ti l’Alumiera, perché vi si facea l’alume, e ne tiene <strong>il</strong> nome la Valle che<br />

discende verso <strong>il</strong> Lago di Agnano.<br />

Or per venire <strong>alla</strong> sua descrizione, sopra di questo monte vi è una gran pianura circondata da’ Monti<br />

Sulfurei bianchi e gialli, più tosto in forma ovale che rotonda; sono i d<strong>et</strong>ti monti continuati di modo che per una<br />

sola parte si può scendere al suo piano; è lunga la piazza 1500 piedi, larga da 1000 e di circuito 1246; tutto <strong>il</strong><br />

suolo è di zolfo d<strong>alla</strong> natura prodotto, vedendosi come fiore su le pi<strong>et</strong>re, anzi si coltiva poiché, salendo d<strong>alla</strong><br />

terra un certo fumo, con le zappe si rivanga la terra, di maniera tale che con quel fumo rende poi la terr[71]ra <strong>il</strong><br />

zolfo. Caminandosi di sopra ribomba la terra come un tamburro, e come fusse vuoto, anzi si narra che, volendo<br />

uno a cavallo passeggiarvi, fusse assorbito d<strong>alla</strong> terra, mancandoli sotto.<br />

Nel fine della piazza si vede una fossa d’acqua bollente, ch’esala gran fumo e fuoco continuo, ove si è<br />

fatta esperienza di porvi la carta che dal fuoco non s’accende ma si consuma, così un pezzo di legno, una<br />

mon<strong>et</strong>a di rame che la riduce in polve, togliendole la scoria a poco a poco a poco, che buttandovisi una cosa da<br />

cuocere subito si cavi, come dice <strong>il</strong> volgo e Leandro Alberti, e che sempre ne habbia a mancar porzione,<br />

dicendo <strong>il</strong> d<strong>et</strong>to Alberti che un tal Girolamo Lino vi buttasse quattro ova, e ne estrasse tre; io per me lo lascio ad<br />

arbitrio di chi vuol crederlo e farne l’esperienza, non havendola io fatto. La d<strong>et</strong>ta fossa va sempre variando di<br />

grandezza e di sito, e da parte in parte vi si vedono fumarole dalle quali essala <strong>il</strong> fumo ed alle volte qualche<br />

poco di vampa, e da alcune parti dist<strong>il</strong>la acqua caldis[72]sima. Non vi è dubio che <strong>il</strong> fuoco vada rodendo le<br />

viscere del monte, vedendovisi alle volte, d<strong>alla</strong> parte che corrisponde ad Agnano all’oriente, aperte bocche di<br />

21 Tra la pagina 69 e la precedente è inserita la tavola [X].<br />

22 Editio princeps: sognorano.<br />

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